Politica pop. Da "Porta a Porta" a "L'isola dei famosi"
Bologna, Il Mulino, 2009, 181 p.
Scheda del libro
Quando la televisione ha scoperto che la politica può fare audience, e i politici hanno capito di poter raggiungere il vasto pubblico adattandosi alle logiche dello spettacolo, è nata la politica pop: un "ambiente mediale" scaturito dal collasso di generi televisivi e costumi sociali invecchiati, in cui politica e cultura popolare, informazione e intrattenimento, comico e serio, reale e surreale si fondono in una nuova miscela espressiva. Per molti è una pericolosa deviazione dal compito "alto" della formazione di un'opinione pubblica avveduta. Per altri, come alcuni autorevoli studiosi, l'"infotainment" offre un'informazione minima, ma sufficiente a una "cittadinanza sottile". Dovremo allora rivalutare il "Grande Fratello", paradossale scialuppa di civismo, attraverso il televoto, per cittadini altrimenti destinati all'emarginazione? Bisognerà in ogni caso considerare con occhi nuovi, come fa questo libro, "Annozero" e "Ballarò", "Che tempo che fa" e "L'isola dei famosi", "Le Iene" e "Porta a Porta", "Striscia la notizia" e "Matrix".
*link alla recensione di Ilvo Diamanti (La democrazia del privato, "La Repubblica", 19 maggio 2009
1 commento:
La politica ha smarrito la sua autonomia e si scopre oggi in una condizione di assoluta subalternità rispetto all´industria culturale e al mercato dell´intrattenimento. I politici dimostrano di amare la televisione. Per qualche minuto di celebrità sono disposti a dividersi tra impegni, studi di registrazione e scalette da ricordare. L’importante è apparire. I politici preferiscono programmi leggeri a vecchie tribune elettorali. Sembra che il contenuto della politica sia stato sostituito dall’estetica. Claudio Magris - primo italiano a ricevere il Premio della pace assegnato dall’Associazione dei librai tedeschi dal 1950- in una conferenza stampa alla Fiera del libro di Francoforte ha commentato a tale proposito: “Qualcosa è cambiato in Italia, è avvenuta una “mutazione” il cui prodotto è una “politica pop” che non rispetta più le regole della democrazia”. Lo stesso, ha aggiunto, avviene anche nella Francia di Sarkozy. Per questo Magris ha lodato la politica tedesca, refrattaria allo stile pop dei governi italiano e francese.
Posta un commento