Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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20 febbraio 2011

Giornaliste del Risorgimento




Ricordare i 150 anni di un’Italia unita non vuol dire solo festeggiare perché possiamo chiamarci italiani, ma deve essere soprattutto un momento per arricchire di approfondimenti le vicende storiche e conoscere i personaggi a cui le ricerche non danno l’attenzione adeguata.
Per l’occasione viene riscoperto il pensiero e il lavoro giornalistico della coraggiosa sostenitrice delle vicende nazionali di metà ‘800, tanto da essere chiamata dai suoi contemporanei “la prima donna d’Italia”: Cristina Trivulzio di Belgiojoso.
Il volume «La prima donna d’Italia» Cristina Trivulzio di Belgiojoso tra politica e giornalismo, a cura di Mariachiara Fugazza e Karoline Rörig raccoglie l’approfondimento del pensiero politico e della vita professionale della principessa lombarda, frutto del materiale concentrato nella giornata di studio organizzata a Milano nel 2008, per celebrare il bicentenario della nascita di uno dei personaggi centrali delle vicende che hanno portato agli avvenimenti nazionali nel 1861.
Cristina Belgiojoso è conosciuta maggiormente per le nobili origini e per aver viaggiato a lungo distinguendosi dalle donne del suo tempo; la sua vita è stata minuziosamente indagata in circa 16 biografie, oltre alla presenza in internet di un sito a lei unicamente dedicato (cristinabelgiojoso.it); le ricerche invece inerenti le numerose pubblicazioni, ma soprattutto la sua concezione della politica e della storia sono molto scarse, anche per la mancanza di reperti scritti consultabili.
Omettendo volontariamente una digressione sulla romanzesca vita della nobildonna e le vicende per cui è passata alla storia, gli studiosi, che compongono 9 capitoli, indagano nell’aspetto meno documentato, al quale la Belgiojoso si dedicò instancabilmente fino alla vecchiaia: lo studio della storia e della critica sociale come fondamento della politica. Questo aspetto fondamentale della personalità e la radicata fede cristiana segnarono in maniera indelebile il proficuo percorso professionale della principessa e, di conseguenza, motivando la partecipazione all’unificazione d’Italia. Nonostante il perenne contrasto tra la sua condizione di donna del tempo e le passioni riservate al genere maschile quali, la storia e la politica, che coltiva fin da giovane età, la Belgiojoso diventa ben presto un’importante e stimata interlocutrice tra letterati e pensatori d’Europa, a dispetto del ruolo sociale che avrebbe dovuto svolgere.
Prima di essere definita «un’assetata di verità», la Belgiojoso aveva già un’idea precisa di cosa volesse dire fare giornalismo, un’idea estremamente attuale come viene rappresentata dai capitoli inerenti le sue collaborazioni: la principessa scrive come fanno in America e in Inghilterra, i suoi sono racconti sulla contemporaneità, sulla vita quotidiana, una rappresentazione delle società che ha possibilità di studiare durante i suoi lunghi viaggi, in Oriente, per esempio. Il passaggio “dai salotti alle redazioni” avviene in conseguenza alla sua presenza nella scena politica e sociale e alla scoperta di cosa significasse avere giornali a propria disposizione per la propaganda politica.
Sia la storia del Paese sia la complessa personalità di Cristina Belgiojoso, sono raccontate dalle numerose collaborazioni dell’eclettica scrittrice e dalla sue stesse iniziative in campo editoriale, di fatti la giornalista, scrittrice ed editore non ha mai riassunto la sua concezione politica, probabilmente perché sapeva di aver già detto tutto nelle sue imprese fisiche ed editoriali. L’ultima parte del libro dedicata agli scritti che Cristina Trivulzio compone dopo una vita di studio, irrequietezza e stravaganza permettono una rivalutazione del personaggio e lasciano aperti degli interrogativi sui repentini cambiamenti, come per esempio la valutazione delle donne che lavorano.
I capitoli riservati all’esperienza come scrittrice e direttore di giornali seguono una parte fondamentale, meno pratica, dedicata alle influenze filosofiche, politiche e religiose sul pensiero della Belgiojoso; questo contributo come del resto tutto il volume, non rimane strettamente legato al personaggio, risultando noioso e pedante, ma riscopre uno scenario storico ben preciso nel quale si muovono, oltre alla protagonista, i maggiori intellettuali e politici del tempo e si ha così l’impressione di trovarsi nei dibatti pubblici di tutta l’Europa, nel clima di fermento anticipatore dell’unità d’Italia.
«La prima donna d’Italia» Cristina Trivulzio di Belgiojoso tra politica e giornalismo descrive anche ciò che non è previsto, con un racconto storico, politico e biografico di un periodo storico che ha formato la coscienza di una donna che ha modificato la storia.
Gloria Sormani


Mariachiara Fugazza, Karoline Rörig (a cura di)
La prima donna d'Italia. Cristina Trivulzio di Belgiojoso tra politica e giornalismo

Milano, Franco Angeli, 2010, 256 p. (prima ristampa nel 2011).
*link all'Indice del libro sul sito dell'editore.
Il libro è disponibile anche in formato e-book.

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