Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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09 ottobre 2011

L'altra faccia della moda: la responsabilità

Si pensa che la moda sia solo consumo ostentativo, lusso, tendenza, frivolezza e superficialità, ma in realtà la moda è molto altro. Esiste un aspetto della moda, forse sconosciuto ai più, che sta emergendo proprio in questi ultimi anni: la moda etica e responsabile. Cos’è? È una moda impegnata nel sociale. Si tratta di un sistema moda più attento e sensibile al rispetto per l’ambiente, alla tutela dei diritti dei lavoratori, alla valorizzazione del contenuto storico e artigianale dei prodotti. Da parte non solo dei consumatori ma anche dei produttori si sta muovendo un interesse crescente verso questi aspetti. Le persone hanno sempre più bisogno di trasparenza, di conoscere la provenienza e la filiera produttiva dei vari prodotti presenti sul mercato.
C’è da dire che è diffuso un pregiudizio nei confronti di questo tipo di moda, magari considerata troppo “alternativa” o etnica, ma un evento come quello di Parigi “Il Salone del lusso sostenibile” ha permesso di sfatare questo mito per attribuire il giusto valore alla moda etica.
Un esempio è Cangiari, un marchio di moda etica e sociale gestito da Goel, un consorzio di imprese sociali nato nella Locride che ha come scopo il cambiamento della Calabria, operando per il riscatto delle comunità locali. La mission di questa cooperativa è combattere il potere della ‘ndrangheta e rilanciare le tradizioni artigianali calabresi creando occupazione nella regione, e risolvere il problema della disoccupazione giovanile offrendogli un’alternativa concreta per scappare dalla malavita organizzata. Lo stesso negozio di Cangiari, situato a Milano, è un immobile che è stato confiscato alla mafia anni fa, quindi oltre a essere un punto vendita è anche un luogo di sensibilizzazione culturale sui temi della giustizia sociale. La parola stessa Cangiari significa “cambiare” in calabrese e fa riferimento al cambiamento che può avvenire all’interno del sistema della moda, indica l’intenzione di voler creare un nuovo modello economico basato sulle cooperative sociali.
Per parlare del sistema moda in generale, oggi stiamo assistendo a un processo di saturazione di significati, oramai è difficile vedere nei capi proposti ogni anno dai vari stilisti internazionali dei veri elementi innovativi, creare una vera e propria innovazione estetica è davvero difficile, gli stili del passato vengono rivisitati continuamente e ciò lascia a noi consumatori l’impressione di acquistare capi già visti e rivisti. Pensando al futuro, è proprio la moda etica che ci permette di attribuire alla moda un insieme di nuovi significati e valori che sono importanti per la società.
Maria Vittoria Dapino

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