"Le sole conquiste che non lasciano nell’animo
l’amarezza sono quelle si vincono contro l’ignoranza”.
Napoleone
Da poco ho terminato di leggere Napoleone il comunicatore e già la mia mente ha difficoltà a liberarsi dalla “vischiosità” della parola. Ennesima conferma della sua forza. Sul grande Condottiero si è scritto in lungo ed in largo, ovunque si colgono luccichii delle sue capacità tattiche, ma sempre mettendone in risalto l’arte della guerra. Una guerra fatta con la forza dei numeri e delle armi da fuoco che sembravano le sole a poter determinare le sorti delle battaglie. Eppure dietro a sciabole e fucili si celava un’arma che, allora come oggi, ha mantenuto inalterata la sua forza. Un’arma che non subisce il logorio del tempo, che si presenta invincibile anche là dove il possesso di quelle più sofisticate sembrerebbe provare il contrario. Ma di cosa stiamo parlando? Semplicemente della parola. Ebbene Napoleone seppe sfruttarla in modo raffinato e, appunto, invincibile. Seppe precorrere i tempi per quella che, solo oggi però, siamo abituati a definire opinione pubblica. Ne comprese la forza: "L’opinione pubblica è una potenza invisibile, misteriosa, alla quale nulla resiste". E ancora il merchandising, termine di provenienza commerciale ed entrato nell’uso comune, dal quale trasse la giusta forza con l’aquila imperiale e la N che campeggiava ovunque come simbolo di supremazia. Venditore di sogni, con la Legion d’onore, in grado di trasformare la vita dei francesi con la svolta epocale di premiare il merito anziché il ceto. Editore in pectore scriverà al Direttorio: “Di qui partiranno i giornali e gli scritti di ogni genere che infiammeranno l’Italia.” Accompagnato dalla forza della parola scenderà tra la folla, incontrando gli umili, rispondendo con prontezza ed affabilità alle loro domande distinguendosi, sapientemente, dai regnanti del passato. Vinse battaglie epiche e fu ad un passo dal conquistare il Mondo, semplicemente, perché seppe comunicare.
Fabrizio Pronzalino
Roberto Race
Napoleone il comunicatore.
Passare alla storia non solo con le armi
Milano, Egea, 2012, 144 pp.
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