Media come armi è il titolo scelto per il numero di maggio della rivista di geopolitica "Limes", interamente dedicato agli effetti della quinta dimensione, quella cibernetica, nell’attuale età postmoderna. Da questa analisi si evince la straordinaria, e finora unica, influenza che Internet ha dimostrato di possedere nell’ultimo decennio. È per questo che i mezzi di comunicazione vengono paragonati in questa ricerca alle armi. Si sostiene che il governo americano possieda la fetta più grossa del controllo della Rete, la maggioranza dei domini (ad esempio .net, .org, .com) sono gestiti da compagnie statunitense.
Il Web 2.0 è stato integrato nelle strategie politiche, militari e psicologiche americane, fino al punto che, chi meglio saprà muoversi nella Rete, maggiore visibilità e potere pescherà. Esemplare è il caso Obama, la sua gestione mediatica della campagna presidenziale del 2008 gli ha permesso di conquistare la vittoria elettorale.
L’era del social network avanza prepotentemente consegnando a questa società il titolo, da Bauman conferitogli, di “società liquida” che scioglie i legami e i valori mandando in pensione l’etica e la teologia. È così che, nel ventunesimo secolo, Gesù Cristo e Aristotele vengono sostituiti da nuove guide come Sergey Brin e Larry Page (fondatori di Google) o il più conosciuto Mark Zuckerberg.
La Rete informatica ha la capacità di bloccare una Nazione intera rimanendo anonimi e impuniti, semplicemente con un click. La cosiddetta guerra cibernetica permette di far eseguire istruzioni indesiderate ovunque esista uno strumento computerizzato, consentendo ad agenti nemici di assumere il controllo di tutti i sistemi automatizzati di un Paese. Internet diventa lo strumento più diffuso per informare. È grazie alla potenza del Web che l’attenzione del mondo intero si è rivolta verso le proteste delle “primavere arabe”. I media hanno qui trovato un terreno fertile di diffusione di notizie grazie soprattutto al lavoro svolto dai giovani rivoluzionari spinti da un sentimento di repressione e marginalizzazione. I media da soli non possono rovesciare un regime. Sono però un utile strumento per attirare l’attenzione e far emergere ciò che altrimenti rimarrebbe nascosto nel buco nero della censura di regimi dittatoriali.
Questo è un testo indirizzato a chi nell’era digitale è immerso. Avere la consapevolezza di cosa siano realmente i media, per capire chi muove il mondo digitalizzato delle frequenze e quale potere questi mezzi di comunicazione abbiano nell’influenza della vita comune di un cittadino medio è di vitale importanza. Un’analisi chiara che parte dalle origini del Web fino ad arrivare a esaminare le prospettive future della dimensione cibernetica. La sequenza dei saggi di "Limes" offre utili informazioni, una guida per chi vive nell’era informatica.
"Limes", maggio 2012, 232 pp.
(Roma, Gruppo editoriale l’Espresso)
http://temi.repubblica.it/limes/
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