Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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29 novembre 2012

In libreria

Patrizia Guida
La rivista post-unitaria "Cornelia".

Donne tra politica e scrittura
Milano, Franco Angeli, 2012, 192 pp.
Descrizione

A Firenze, nel dicembre 1872, esce "Cornelia", che riscuote un immediato consenso di pubblico e sarà pubblicata con cadenza quindicinale fino al 1880. La promotrice dell'iniziativa è Aurelia Folliero de Luna Cimino, figlia della poetessa arcade Cecilia, fervente patriota e appassionata sostenitrice dell'emancipazione delle donne italiane. L'aspirazione di "Cornelia" è creare un "giornale serio" che affrontasse la questione femminile con "moderazione", allo scopo di promuovere la costruzione di una donna "libera cittadina del mondo". La rivista, il cui sottotitolo "Rivista letteraria educativa dedicata principalmente agli interessi materiali e morali delle donne italiane" dichiara l'attenzione verso le problematiche femminili, si presenta come voce e strumento per la formazione di un modello di femminilità intimamente legato agli ideali di democrazia sociale nell'Italia post-risorgimentale. Attraverso le pagine di "Cornelia" si è ricostruito un percorso ideale che, seppure con interventi diversi e a volte discordi, si dipana lungo i temi dei diritti delle donne, del lavoro, del divorzio, del suffragio e, soprattutto, dell'istruzione delle donne, vera chiave di volta di un processo stagnante. Degno di nota è il parterre dei collaboratori, che annovera i nomi più rinomati della cultura dell'epoca da giuristi come C.F. Gabba, F. Forlani e G. Urtoller, a intellettuali e scrittori come Tommaseo, Aleardi, De Amicis, Guerrazzi, Ida Baccini, Dora D'Istria, Malvina Frank, Claudia Antona Traversi, Emma Perodi, Erminia Fuà Fusinato, Francesca Zambusi Del Lago e la Marchesa Colombi.
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26 novembre 2012

In libreria

Aldo Giannuli
Come i servizi segreti usano i media.
Con quali tecniche l'intelligence influenza e interpreta l'informazione?
Firenze, Ponte alle Grazie, 2012, pp. 240.
Descrizione
Dopo il grande successo di Come funzionano i servizi segreti (2009), Aldo Giannuli torna a scrivere d’intelligence, affrontando uno degli aspetti meno conosciuti e più controversi dell’attività dei servizi: il modo in cui manipolano e utilizzano l’informazione. Se è convinzione diffusa che essi divulghino notizie solo parzialmente vere o del tutto false, tuttavia sono molto poco note le relazioni sistematiche fra servizi e media. È all’indagine del loro rapporto che, procedendo ben oltre l’aneddotica, mira questo libro: quanto sono inquinate le notizie che leggiamo o ascoltiamo ogni giorno? Quali sono gli scopi, le tecniche, le tipologie d’intervento sul mondo dei media? In che modo, poi, i servizi utilizzano le cosiddette «fonti aperte» (media tradizionali, internet...) per ottenere a loro volta informazioni? Com’è possibile, per noi lettori comuni, usare gli stessi metodi per analizzare le notizie, smontando, confrontando, leggendo fra le righe articoli di giornale, notiziari televisivi, siti internet?
Un libro che fa luce su aspetti fondamentali e del tutto trascurati della nostra vita associata, dotandoci al contempo di preziosi strumenti per «filtrare» le notizie inquinate.
*il volume è disponibile anche in formato e-book.

20 novembre 2012

In libreria

Angelo Del Boca
Da Mussolini a Gheddafi. Quaranta incontri
Milano, Neri Pozza, 2012, 400 pp.
Descrizione
Come inviato speciale della "Gazzetta del Popolo", e poi del "Giorno", Del Boca ha incontrato alcuni tra i personaggi più rappresentativi di quel Novecento. Dal criminale nazista Adolf Eichmann al neofascista inglese Oswald Mosley al poeta spagnolo Marcos Ana che trascorse più di vent'anni nelle carceri franchiste. Da Rinaldo Laudi a Cesare Pavese, da Elio Vittorini a Marcello Breusa, italiani che incarnarono una certa idea di progresso civile al pari di Salvatore Quasimodo e Italo Pietra. Dagli indiani Jawaharlal Nehru e Vinoba Bhave agli israeliani Shimon Avidan e Iliana Sahnin. Dagli africani Maometto V e Félix-Roland Moumié ad Ahmed Sékou Touré, da Martha Nasibù a Haile Sellase, senza dimenticare due personaggi minori, come il caïd Saddok e Majok Ador Athuai. Esemplari, invece, saranno la giovane Madre Teresa di Calcutta, l'anziano Albert Schweitzer o il sudafricano Albert John Luthuli. Tre premi Nobel per la Pace, tre figure che impersonarono i migliori propositi del Novecento. E persino le numerose speranze disattese troveranno un loro epilogo: la tragica esecuzione del colonnello Gheddafi.
*link per altre notizie sul libro.

 

16 novembre 2012

In libreria

Cristina Scatamacchia
Le giornaliste americane dal Settecento ad oggi
Bologna, I Libri di Emil, 2012.

Descrizione
Ripercorrere le modalità con cui si è dipanata la storia collettiva delle giornaliste americane equivale a ricostruire le lotte coraggiose e le vicende spesso spettacolari di donne che, nel corso di tre secoli, sono riuscite ad imporsi in un mondo a loro ostile, come è stato quello della carta stampata. Malgrado le difficoltà, negli Stati Uniti una ristretta minoranza è stata in grado di inserirsi nella redazione e a volte nella direzione dei giornali fin dal Settecento. Si è trattato di antesignane, di "donne eccellenti" che si sono affermate sfidando pregiudizi e superando ostacoli in settori tradizionalmente maschili (come quelli della cronaca nera, dei reportage di guerra e degli affari internazionali). Senza l'apporto di queste pioniere la stampa quotidiana e periodica in America oggi non sarebbe la stessa. Questa raccolta di medaglioni e profili biografici ritrae personaggi in qualche caso abbastanza noti anche in Italia, ma in genere ancora largamente sconosciuti: da Mary Katherine Goddard a Margaret Fuller, da Ida B. Wells a Nellie Bly, da Jennie June a Dorothy Dix, da Martha Gelhorn a Christiane Amanpour, da Arianna Huffington a Jill Abramson.

13 novembre 2012

Se noi siamo choosy ....

In questo paese la confusione regna sovrana. Ieri leggendo sul "Manifesto" l'intervento di Alessandro Robecchi ho pensato a qualche hanno fa, quando venni in Italia e iniziai a cercare un lavoretto per pagarmi gli studi. Diversamente da altri miei coetanei, non scartai a priori l'idea di fare le pulizie. Avevo dei sogni e sebbene mi rendessi conto che lavorare per un'impresa di pulizie non sarebbe bastato a realizzarli, era pur sempre un inizio. Inviai il curriculum. Al colloquio la prima e unica domanda che mi posero fu: Ha qualche esperienza di pulizie? Noi cerchiamo gente con esperienza nel pulire le scale di un piccolo condominio.
 Risposi che nel condominio in cui vivevo le pulizie si facevano a rotazione tra i condomini e che quindi una piccola esperienza l'avevo. Non bastò a convincerli.
 Lasciai la casa dei miei genitori a 20 anni col desiderio di rendermi indipendente. Non sono stata né una bambocciona, né choosy (non che ci sia nulla di male) I sogni però sono cambiati, si sono ridimensionati.
 E' vero che molti giovani e anche meno giovani non vogliono più "abbassarsi" a svolgere mansioni definite umili, ma è anche vero che quando capita che un giovane decida di fare il carpentiere gli si sbatte la porta in faccia per quella strana idea che un giovane italiano andrebbe pagato di più rispetto a un giovane marocchino o che un italiano potrebbe avere il "ghiribizzo" di chiedere un contratto in regola, mentre uno straniero no.
Si parla tanto dei giovani e del loro futuro, ma sembra che per lo stato studenti, laureati o diplomati siano solo un bambino petulante e che l'unica soluzione possibile sia quella di porre fine al capriccio infantile con un secco "NO" e un castigo. E non sapendo come giustificare la situazione si ripiega sui sensi di colpa, non i "loro", bensì i nostri.
 Dobbiamo sentirci in colpa per aver sognato, desiderato, sperato? Sembrerebbe proprio di sì. Perchè se vogliamo un lavoro dobbiamo studiare. E dopo? Dopo lo studio bisogna accumulare esperienza. E qui si apre il baratro che inghiotte indiscriminatamente chiunque provi a farsi questa benedetta esperienza. E alla fine dei conti se non riusciamo ad arrivare alla fine del mese è solo colpa nostra e delle nostre scelte sbagliate.
 E quindi cosa resta? Restiamo noi con i nostri sogni. Grandi o piccoli non importa, con un pò di coraggio diventeranno un sasso da scagliare contro Golia.
 Tendiamo al negativo, questo è vero, ma se decidiamo di proseguire gli studi, nonostante l'ambiente che ci circonda sia sfavorevole, evidentemente una piccola parte dentro di noi sogna ancora ed è convinta non sia tempo perso.
Vania Imbrogiano
 
* a proposito di Alessandro Robecchi, Laureati al capolinea, "il Manifesto", 12 nov. 2012 (rubrica Voi siete qui).
 

10 novembre 2012

Scaffale amico

Nella sezione Scaffale amico sono segnalati i libri pubblicati nel corso del tempo da studenti e laureati; alcuni di questi sono nati da tesi di laurea discusse con diversi docenti della Facoltà.

Luca Rolandi (a cura di), Il futuro del Concilio. I documenti del Vaticano II: un tesoro da riscoprire", Torino, Effatà, 2012.
Maura Fioroni, I colori di Cuba. Un'isola che cambia, Piombino, edizioni Il Foglio, 2011.
G. Cereseto, Anna Frisone, Laura Valdese, Non è gioco di ragazze. Femminismo e sindacato: i coordinamenti donne FLM. Roma, 2009
Giorgio Silvestri, I media della diaspora italiana. Dal bollettino al blog, Madrid, Editrice Ibérica de Cooperacion Europea, 2009.
Monica D'Ascenzo - Giada Vercelli, Donne sull'orlo della crisi economica. Diventa manager di te stessa: impara a vedere rosa e non resterai al verde, Milano, Rizzoli, 2009 - link alla scheda del libro
Pejman Abdolmohammadi. La Repubblica Islamica dell'Iran: il pensiero politico dell'Ayatollah Khomeini, Genova, De Ferrari editore, 2009.
Marco Coscione (cur.,)
America Latina dal basso. Storie di lotte quotidiane Milano, Punto Rosso, 2009
Enrico Masnata, Questo posto è un inferno, Napoli, Cento Autori, 2009 (link alla scheda del libro)
Sergio Splendore, Sociologia del format. Dall'idea al prodotto televisivo, Milano, Unicopli, 2009.
Marta Borsi, Donne e lavoro femminile in prima pagina. La Spezia 1861-1946, La Spezia, 2008 (edizione a stampa della tesi di laurea)
Andrea Catanzaro, Paradigmi politici nell'epica omerica, Firenze, Centro editoriale toscano, 2008.
Vittorio Pezzuto, Applausi e sputi. Le due vite di Enzo Tortora, Milano, 2008 (Link alla scheda del libro)
Lara Piccardo,
L'Europa del nuovo millennio. Storia del quinto ampliamento (1989-2007), Bologna, CLUEB, 2008
Giacomo Amadori - Fabio Ghioni, Undicesimo: non spiare. Telecom: retroscena di un'inchiesta senza fine, Milano, 2007
Ilaria Cavo, La chiamavano Bimba. Anna Maria Franzoni nei racconti di chi l'ha conosciuta, Milano, 2007
Ilaria Cavo, Diciasette omicidi per caso. Storia vera di Donato Bilancia, il serial killer dei treni, Milano, 2007
Diego Curcio, Rumore di carta, Genova, Red@zione, 2007 ((Link alla scheda del libro)
Stefania Ponzone e Domenico Romano (cur.), Fiat 500. Storia di una passione, Imperia, 2007
Davide Bressanin, ...Come piace a me, Imperia, 2006 (romanzo)
Andrea Carpi, Weekend Genova & acquario, Genova, 2006
Alfredo Chiatello, La strada muta, Palermo, 2006 (romanzo)
Luca Rolandi (cur.), Testimoni del Concilio: il racconto del Vaticano 2. nell'esperienza dei protagonisti, Cantalupa, 2006
Simona Calissano, “L’Operaio Ligure” e la Federazione Operaia Cattolica Ligure, 1884-2004, Genova, 2004.
Stefania Ponzone -Marco Timossi , Un sentiero per il cuore, Imperia, 2004
Raffaella Grassi et altri, Le storie del Novecento, 2001, 2002 (racconti)
Maurizio Monero, Nicola Vallinoto, e Andrea Sandra Europa anno zero. Dalla Carta dei diritti alla Costituzione”, Genova, 2002
Andrea Carpi-Filippo Curti, Focaccia doc. Tradizioni & sapori di Liguria, Genova, 2000
Luca Rolandi - Merloni - Gian Michele, Nicola Montemanni (1803-1850) ed il suo tempo, Ovada, 2000
Luca Rolandi, cur., Agnes, Pier Giovanni. Il Vangelo nella storia: editoriali, commenti e note del direttore de Il Popolo di Tortona (1979-1998) Soveria Mannelli, 2000
Luca Ghiglione, Il giornalismo sportivo a Genova, Genova, 1998 (edizione a stampa della tesi di laurea)
Raffaella Grassi, Territori di fuga. Il cinema di Gabriele Salvatores, Alessandria 1997
Luca Rolandi - Lucia Enrici (cur.), 1946-1996, cinquant'anni de "Il nostro tempo": mezzo secolo di storia nelle pagine di un settimanale cattolico, Villanova Monferrato, 1997
Luca Rolandi, Il Vangelo dei fatti: il settimanale cattolico il Popolo di Tortona nella sua storia centenaria, Voghera, 1996

06 novembre 2012

In libreria

Sbatti Bellocchio in sesta pagina.
Il cinema nei giornali della sinistra extraparlamentare 1968-1976
a cura di Steve Della Casa e Paolo Manera
Roma, Donzelli, 2012 pp. 228.
Descrizione
 Per la generazione del ’68 il cinema è stato uno straordinario strumento di socializzazione. Ecco perché è molto presente sui giornali che la sinistra extraparlamentare ha prodotto fino al 1976, anno in cui la spinta del ’68 finisce, la partecipazione di massa scompare e tutto cambia. Sono i giornali (da «Lotta continua» a «Vedo rosso», da «Servire il popolo» alla «Vecchia talpa», dal «Quotidiano dei lavoratori» al «manifesto») che hanno formato una nuova generazione di giornalisti e un modo nuovo di intendere il giornalismo. In quelle testate il cinema fa spesso capolino, con stroncature spettacolari oppure con titoli a effetto. Gli articoli non sono mai firmati, ma la memoria orale indica nomi di un certo peso: Umberto Eco, Adriano Sofri, Pio Baldelli, Peppino Ortoleva, Vincenzo Vita, Valentino Parlato; Taviani, Bellocchio, Petri, Montaldo, Kubrick, gli autori più recensiti. Si tratta di articoli taglienti, vigorosi, a volte paradossali, forse incomprensibili se non collocati nella durezza del dibattito di quegli anni. Sono segnali di una passione, quella per il cinema, che non ha mai più avuto la stessa importanza nel dibattito culturale. Un gioco della memoria, sospeso tra autoironia e nostalgia. Un libro che racconta un pezzo di storia del nostro paese, uno straordinario «come eravamo», che con un tono semiserio scopre contraddizioni e verità di un mondo che non c’è più, ma che per molti versi è lo specchio del nostro presente. Qualcuno ha parlato di anni di piombo, altri li hanno definiti formidabili. Sicuramente sono stati anni di celluloide.

02 novembre 2012

In libreria

Indro Montanelli
Nella mia lunga e tormentata esistenza. Lettere da una vita
Milano, Rizzoli, 2012, 404 pp.
Descrizione
“Sono un disordinato assolutamente refrattario al lavoro di team e animato da uno spirito d’indipendenza che spesso sconfina nella riottosità: non conosco remore di cautela e di diplomazia; non credo che riuscirei a imporre la disciplina per il semplice motivo che non l’ho mai rispettata io stesso.” Così scriveva Indro Montanelli in una lettera del 1967, pochi anni prima di fondare “il Giornale”. Per tutta la vita il grande giornalista ha tenuto una fitta corrispondenza, pubblica e privata, con i protagonisti della politica, della cultura e del giornalismo, da Andreotti a Cossiga, a Nenni e Pertini, da Buzzati a Prezzolini, a Longanesi e Guareschi, ma anche con la prima moglie, gli amici, i familiari. Dalla lettera al suo professore di liceo, in cui un Montanelli ventenne rivela le sue aspirazioni di giornalista, a quelle inviate ai genitori dal fronte africano nel 1935 e dal carcere nel 1944. E naturalmente i lunghi anni al “Corriere”, quelli al “Giornale” fino allo scontro con Berlusconi. Questi testi inediti, nella freschezza del dialogo e nell’immediatezza delle emozioni raccolte, ci rivelano il lato più intimo di Montanelli, ricostruendone l’intera parabola esistenziale attraverso la sua viva voce. Il risultato è un’autobiografia postuma che completa le note dei suoi diari, offrendo ai lettori il ritratto sorprendente di un uomo che a novant’anni dichiara “So di avere scritto sull’acqua. Ma ciò non mi ha impedito di continuare a scrivere, impegnandomi tutto in quello che scrivo”.
 
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