All'età di tredici anni ho preso in mano l'ennesimo numero di Dylan Dog, il celebre fumetto ideato da Tiziano Sclavi ed edito dalla Bonelli Editore. “Finché morte non vi separi” vede protagonista una giovane attivista dell'Ira morire di fame in prigione. Era la prima volta che sentivo parlare di Bobby Sand. Era la prima volta che sentivo parlare di Margaret “Maggie” Thatcher. Sempre intorno a quell'anno ho ricollegato alla stessa donna la celebre scena del film Billy Elliot in cui alcuni minatori, tra cui il padre di Billy, stremati dallo sciopero e spinti dalla necessità di lavorare, prendono l'ascensore inseguiti dagli insulti dei colleghi traditi. E solo quest'anno, in seguito ad uno stage in Argentina, sempre alla stessa donna ho ricollegato i racconti di Inés, la signora presso la quale ho alloggiato, che con tristezza e amarezza ricordava lo sterminio di decine di giovani argentini per quelle che lei chiama le Malvinas, ma che per altri sono meglio note come le isole Falkland.
Quando ieri ho appreso della morte della “Lady di ferro”, credevo avrei letto critiche feroci nei confronti di quella che è stata il primo premier donna nella storia della Gran Bretagna e che ha guidato una delle maggiori potenze del pianeta per tre mandati, dal 1979 al 1990. Tuttavia, la ricerca si è prolungata più di quanto mi aspettassi.
Le Monde titola in maniera concisa e neutrale: “Margaret Thatcher est morte”. Di seguito la si definisce come colei che ha “remodelé le Royeume-Uni avec un libéralisme économique intrasigeant”, “l'un de grands acteurs politiques des années 1980”, dal “caractère implacable”. Non si fa alcuna menzione all'Ira e allo sciopero dei minatori. Inoltre, la guerra per le isole Malvine è definita una “reconquête”.
In Italia il Corriere della Sera apre con la dichiarazione rilasciata dal Primo Ministro britannico, David Cameron: «Abbiamo perso una grande leader». Lo stesso Cameron ha proseguito affermando che «Margaret Thatcher ha salvato il nostro Paese» e che «la sua eredità resterà non solo negli anni a venire, ma nei secoli». Sempre in relazione alla guerra in Argentina, si parla di reazione “all'invasione delle Falkland”, ma non si fa cenno alle dimissioni richieste dal suo partito nel 1990, così come sono nuovamente assenti i riferimenti al gruppo terroristico irlandese e alla questione sindacale.
BBC News riporta nuovamente le parole di stima di Cameron, così come quelle rilasciate dal Presidente degli Usa, Barack Obama, e dalla Regina Elisabetta. Solo più avanti è trascritta la dichiarazione dell'editorialista Nick Robinson, il quale ha definito la Thatcher un “controversial politician”, che pur ha infuso “passione” tra i suoi sostenitori e tra gli oppositori. Si citano inoltre lo sciopero dei minatori del 1984-85 e la privatizzazione di un numero imprecisato di industrie pubbliche. In più è presente una prima menzione all'attentato dell'Ira del 1984, al quale la Thatcher è scampata, senza però approfondire la questione. In seguito ad ulteriori elogi alla “Lady di ferro”, solo negli ultimi paragrafi dell'articolo si passa nuovamente alle critiche al suo governo: Neil Kinnock parla della “inequality” prodotta dalle politiche portate avanti dalla Thatcher, mentre Gerry Adams la accusa di aver “prolonged the war and caused great suffering” nell'Irlanda del Nord. Altre critiche arrivano dal National Union of Mineworkers per aver privilegiato gli interessi di pochi e per aver smantellato l'industria del carbone. In aggiunta, si fa menzione anche alle manifestazioni che hanno avuto luogo a Glasgow e Brixton per “festeggiare” il decesso dell'ex Primo Ministro, seppur rimarcando il numero esiguo di manifestanti: rispettivamente 250 e 100 persone.
Lo scenario si amplia con il più autorevole quotidiano argentino Clarín: la Thatcher si qualifica come “la controvertida ex primera ministra británica”, “mandataria durante la guerra de Malvinas”, che “consiguió destruir el movimiento sindical en Gran Bretaña”. Sempre Clarín cita lo sciopero dei minatori, definendolo “brutal”, ed è l'unico a parlare dell'affondamento della nave Belgrano durante la guerra per le isole Malvine e dello sciopero della fame dei militanti dell'Ira durato 172 giorni. Tale sciopero ha portato alla morte di nove persone, tra cui il loro rappresentante, Bobby Sand. I militanti sono deceduti per stenti senza che gli sia stato concesso il diritto di essere ascoltati.
Indubbiamente la Thatcher ha rimodellato il Regno Unito. Indubbiamente bisogna riconoscerle la forza, la longevità e l'importanza dimostrata e ottenuta in un mondo dominato da soli uomini. Tuttavia, non posso che chiedermi a quale prezzo ciò è stato raggiunto e fino a che punto sia lecito tollerarlo.
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