Fausto Colombo
Il potere socievole. Storia e critica dei social media
Milano, Bruno Mondadori, 2013, 168 pp.
Descrizione
I social media sono diventati essenziali nelle nostre vite. Sono duttili: ci permettono di vendere, comprare, comunicare, esprimerci, cercare e diffondere informazioni senza staccare gli occhi da un semplice display. Sono utilizzabili sempre e ovunque: la diffusione dei terminali mobili(smartphone e tablet) ci garantisce uno stato di perenne connessione. Sono amichevoli: generano quella speciale euforia che ci dà la facilità del loro uso. Sono socievoli: permettono le relazioni, anche a distanza. Ma è davvero tutto qui? Il libro si interroga sulla seduzione di questi strumenti, sulla loro attraente efficienza, per provare a coglierne anche lati meno ovvi, e forse più oscuri. Per cominciare, da dove vengono? Dal lungo processo della digitalizzazione, certo, ma anche da alcune svolte economiche e di mercato, e da precise filosofie imprenditoriali, di cui sono più o meno consapevoli portatori. E poi, di chi sono i social media, a chi appartengono i loro contenuti? A chi rispondiamo noi, quando li usiamo, o ci esprimiamo attraverso di loro? Quali tipi di conflitti (politici, economici, e anche personali) trovano spazio dentro a questo universo socievole? E, soprattutto, quali poteri vi prendono forma, dietro la maschera della disponibilità e dell'uguaglianza?
Indice
Introduzione. Fra tecno-entusiasmo e net-delusion
1.
Di cosa parliamo quando parliamo di social media
2.
Si fa presto a dire blog. I paradossi della sincerità in rete
3.
I social media salveranno le democrazie?
4.
Controllo, identità, governo di sé. Un approccio foucaultiano ai social media
Bibliografia
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