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28 giugno 2013
I social media, strumento o evoluzione democratica?
Internet, i social network, i blog hanno radicalmente cambiato il nostro vivere sociale, il modo di fare informazione, di fare politica. Le nuove tecnologie ci permettono di essere sempre connessi e programmi come "Facebook", "Twitter", "My Space", ci consentono di condividere ogni aspetto della nostra vita, sia con i nostri amici che con persone sconosciute. Ci raccontiamo, ci mettiamo a nudo e inconsapevolmente "regaliamo" piccoli aspetti della nostra vita a grandi multinazionali che possono usare queste informazioni per costruire pubblicità su misura e incrementare in questo modo il loro già esorbitante giro di affari. Ma la rete è anche un’efficace strumento democratico, come dimostrano i recenti fatti che hanno caratterizzato la primavera araba, o la campagna elettorale di Obama.
Il potere socievole. Storia e critica dei social media, non è solo un'analisi sulla tecnologia o una riflessione sui mutamenti sociali sviluppatisi dall'uso massivo della rete e dei social network. In questo interessante testo, Fausto Colombo, docente di Teoria e tecnica dei media presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si propone di esaminare i social media cercando di coglierne gli aspetti meno ovvi e ponendo interessanti interrogativi e riflessioni relativamente al peso che questi strumenti hanno assunto nella vita di tutti noi.
La peculiarità di questo testo, a differenza di altri relativi allo stesso argomento, è l'approccio con cui i social media vengono analizzati. Si tratta infatti di una riflessione che unisce al tempo stesso storia, sociologia, economia, pubblicità, politica, a dimostrazione che l'argomento trattato è molto vasto e totalmente permeato nella nostra quotidianità.
Il libro è diviso in quattro sezioni diverse. Nella prima parte viene proposta una breve storia dei social media e delle tecnologie che li caratterizzano. Nelle sezioni centrali vengono proposti due esempi concreti, la storia di un blog attaccato dai "troll" e la cronaca di una vittoria elettorale determinata in gran parte da un certo uso dei "nuovi media". Proponendo esempi reali, diventa facile per il lettore identificare le ambiguità della rete e porsi domande su strumenti che usiamo tutti i giorni. La libertà di parola che la rete amplifica e garantisce mi permette di dire tutto quello che voglio indipendentemente dagli altri? I contesti discorsivi, come per esempio i blog, appartengono a chi li crea o sono di dominio pubblico? I social media rappresentano il futuro della democrazia o sono solo un semplice strumento? In che modo la vita politica viene influenzata dalla rete? Come dobbiamo porci nei confronti di un mondo che traccia ogni aspetto di quello che dico e faccio per usarlo, nel migliore dei casi, a scopo pubblicitario?
Queste e molte altre riflessioni, che nascono dalla lettura del libro, sembrano rimanere insolute. Colombo infatti cerca di fornire un quadro complessivo, evitando commenti e giudizi.
Nel quarto e conclusivo capitolo tuttavia, l'autore propone una prospettiva di indagine sui social media ispirata al pensiero e agli studi di Michel Foucault. E' estremamente interessante, illuminante e molto attuale il parallelismo proposto tra il Panopticon, che Foucault aveva identificato come paradigma della società moderna, e i social media, così come la riflessione sull'ossessione del dire di sé.
E' a questo punto che il giudizio di Colombo sui vari argomenti proposti in precedenza affiora. Sembra infatti che l'autore voglia proporre una serie di problematiche al lettore senza suggerire una linea interpretativa. Essa tuttavia emerge con maestria nel capitolo conclusivo. Questo espediente permette al lettore di affrontare le tematiche proposte e provare a darsi delle risposte in maniera autonoma, potendo contare su informazioni puntuali e ben documentate per poi confrontarsi, ma solo alla fine, con il pensiero dell'autore.
E' un libro molto interessante che offre una prospettiva del tutto inedita di un fenomeno decisamente attuale. Lo stile scorrevole e l'utilizzo di esempi concreti consentono una facile comprensione ed una buona contestualizzazione degli argomenti trattati. La suddivisione in capitoli permette una buona organizzazione degli argomenti, tutti comunque strettamente collegati e continuamente richiamati tra loro, con una buona commistione tra teoria e pratica. Non mancano infine interessanti riferimenti a tesi sociologiche, economiche e tecniche che rendono il testo tutt'altro che banale.
Manuela Montignani
Fausto Colombo
Il potere socievole. Storia e critica dei social media
Milano, Bruno Mondadori, 2013, 168 pp.
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