"Le notizie sono quella cosa che un tale che non si interessa un gran ché di nulla vuole leggere. Ed è notizia fin tanto che lui la legge. Dopo, è morta. Noi siamo pagati per fornire notizie. Se qualcun altro ha mandato un dispaccio prima di noi, la nostra storia non fa notizia. Certo, c'è il colore. Il colore è un mucchio di chiacchiere a vuoto: facile da scrivere e facile da leggere, ma costa troppo in telegrammi, per cui dobbiamo andarci piano." Evelyn Waugh
Evelyn Waugh
L'inviato speciale (Scoop)
Milano, Bompiani, 2011, 336 pp. (1° edizione 1938, 1° edizione italiana Bompiani, 1952)
Descrizione
John Boot, brillante giovane scrittore, viene scelto da un quotidiano di punta per andare in Africa come inviato speciale e raccontare la crisi politica che ha colpito un piccolo stato tropicale. Ma per uno scambio di persona, sul luogo viene spedito William Boot, inetto giornalista di provincia. Peccato che a Ismaelia, (immaginario) stato africano cuore della crisi, nulla di rimarchevole avvenga; così, in una folle corsa a caccia dello scoop, tra i molti giornalisti accorsi da tutto il mondo scatta una vera e propria gara a chi la spara più grossa, una guerra del paradosso che arriva sino all’invenzione di eventi mai accaduti. Intanto William, incompetente più di ogni altro, passa il tempo in facezie, tanto da giungere sull’orlo del licenziamento per incapacità di fornire informazioni “succulente”; ma ecco che, in modo totalmente casuale, Boot scoprirà che davvero a Ismaelia è in atto un colpo di stato, e in virtù di ciò diverrà un eroe involontario e tragicomico della notizia da prima pagina.
Evelyn Waugh (1903-1966) è considerato il più grande scrittore satirico inglese, erede diretto della grande tradizione di Chaucer e Swift. Narratore dall’umorismo elegante e distaccato, già con i primi lavori divenne la voce più rappresentativa di una generazione aristocratica, decadente e iconoclasta. Tra i suoi romanzi, tutti editi da Bompiani, Ritorno Brideshead, Una manciata di polvere, Misfatto negro, Il caro estinto, Declino e caduta.
*link alla
recensione di Leonardo Mesiano,
La stampa, che vergogna!, "Il
Sole-24 ore", 4.12.2011.
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