Il film è uno spaccato della Roma degli anni '70. Non è la Roma della
Dolce vita di Fellini ma è una Roma difficile, vista con gli occhi del protagonista Ernesto Fioretti (Elio Germano). Sono quarant'anni di storia che il regista, Giovanni Veronesi, ci invita a rivivere o a vivere per la prima volta tramite il protagonista. E' lui l'ultima ruota del carro della società di cui a suo malgrado fa parte, Ernesto, che deve lottare con un padre padrone (Sergio Rubini), rigido e poco comprensivo e con il suo migliore amico (Ricky Memphis), che involontariamente lo trascina costantemente sulla cattiva strada e in problemi più grandi di lui, ma Ernesto deve soprattutto combattere contro se stesso e le sue paure.
C'è stato davvero un Ernesto Fioretti nella vita di Veronesi che tenta di omaggiare il suo ricordo proponendolo allo spettatore caricandone gli aspetti più significativi. "ho dovuto interpretare una persona non un personaggio. " dice Elio Germano. L'unica nota dolce nella vita del protagonista è la bella e ingenua Angela (Alessandra Mastronardi) che dopo un corteggiamento improvvisato e goffo riuscirà a far diventare sua moglie. In amore la tenerezza e il carattere di Ernesto hanno la meglio ma per tutto il resto sarà vittima di chi lo circonda e delle situazioni di quel periodo.
La vita di Fioretti e della sua famiglia è segnata da eventi significativi della storia italiana di quegli anni da Tangentopoli alle brigate rosse all'arrivo di Berlusconi sulla scena politica. Il tono melodrammatico al limite del satirico con cui sono affrontati questi argomenti dai protagonisti della vicenda strizza l'occhio allo spettatore provocando un sorriso ma soprattutto un'inevitabile spunto per riflettere. Per tutta la durata del film, attraverso una narrazione incalzante e discontinua, si ha l'impressione di viaggiare nel tempo, di vivere gli avvenimenti di quel periodo, assaporare le amarezze, le aspettative e le speranze di quegli anni. Si vuole trasmettere una velata nostalgia o forse far rimpiangere di non essere riusciti a cambiare nulla e far vedere come si è arrivati nella situazione odierna. A mio parere
L'Ultima ruota del carro può funzionare anche come una sorta di panoramica dell'Italia dagli anni 70 fino ad oggi presentata sotto forma di reportage-commedia. Se avete voglia di ridere ma soprattutto di riflettere non perdetevi questo film.
Simona Cappelli
*link al sito del film
L' ultima ruota del carro regia di di Giovanni Veronesi, 2013.
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