Tempo di guerra
Milano, Rizzoli, 2013, 234 pp.
Descrizione
Un bambino rincorre un pallone per strada, cercando di segnare un gol nella rete immaginaria tra due cappotti messi a terra come pali. A quel “tempo senza tempo”, nell’immediato dopoguerra, fatto di estivi pomeriggi dorati, di giochi e risate, di problemi senza importanza e di importantissime sciocchezze rimanda il racconto del piccolo Sergio, “monarchico, bartalista e milanista”. Da grande farà il santo, o il poeta, mica il giornalista come il padre, sempre impegnato tra lavoro e politica. Ai suoi occhi, attenti e stupiti, è affidato il ricordo di un’infanzia, di una famiglia, di un’Italia che si appresta a ripartire. E dalla voglia e dalla necessità di celebrare quei momenti di genuina bellezza che appartengono alla vita di tutti nasce Tempo di guerra, una sorta di “autobiografia infantile” che Giuliano Zincone ha consegnato ai posteri, con il suo stile composito che pagina dopo pagina inventa, imitandolo, il linguaggio del bambino. Un libro ironico, commovente, di una ricchezza narrativa sorprendente, che restituisce il ritratto di un’epoca, di un paese, di una famiglia capace, nonostante le imprevedibili difficoltà della vita, di sorridere e sognare. Una storia che conserva lo spirito innocente e libero di una sfida all’ultima biglia su una pista scavata nella sabbia.
Giuliano Zincone (1939-2013), giornalista, inviato speciale ed editorialista, è stato autore di poesie, testi teatrali, saggi e romanzi, tra cui Ci vediamo al Bar Biturico (Guanda 2006, con lo pseudonimo Paolo Doni) e Niente lupi (Rizzoli 2009). In oltre quarant’anni di carriera ha scritto sul “Corriere della Sera”, “Il Foglio” e “Il Sole 24 Ore”.
Nessun commento:
Posta un commento