Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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05 maggio 2015

Fotografia: ieri e oggi

Mostra "August Sander. Ritratto del XX secolo" 
11 aprile – 23 agosto 2015
Genova - Sottoporticato, Palazzo Ducale



La fotografia, ieri quanto oggi, è la nostra finestra sul mondo, costituita da modi, tempi ed utilizzi molto diversi tra loro.
Se  August Sander ci ha fatto esplorare le bellezze dei nostri dettagli meramente fisici, come le mani, gli occhi, la barba, il volto e le orecchie, passando poi all'aspetto esclusivamente emozionale raffigurato dai soggetti delle sue foto (Il soldato tedesco delle SS, L'architetto, Lo studente liceale, Il facchino, La donna delle pulizie, Gli artisti di circo, Il Farmacista, il Cuoco e così di seguito), noi vediamo che cosa? Innanzitutto che la "Bellezza" così come oggi siamo abituati a pensarla in realtà non è altro che un prodotto commerciale che ci è stato proposto e somministrato in toto. Pertanto definiremo il concetto di bellezza in base a dei parametri ben precisi, sebbene cambino nel corso dei decenni, e sottolineino, ognuno a proprio modo, che se non si hanno specifiche "caratteristiche" non si può definire un oggetto o una persona come belli.
La singolarità delle opere di Sander vuole gridare agli arbori del '900 che le cose non sono belle o brutte in senso oggettivo, ma semplicemente sono; al contrario invece di una possibile preferenza o gradevolezza soggettiva.
La galleria delle sue esposizioni  sintetizza due ventenni, attraverso cui sono rivelate con fredda lucidità le pieghe sotterranee e rivelatrici del suo tempo. E ciò che sbalordisce in modo assoluto è la  lucida percezione personale che aveva del presente. Essa è la naturalezza dei corpi che emerge dal quadro "I pugili" (oggi li definiremmo poco atletici e affatto attraenti, come se per un pugile fosse rilevante esserlo, dato il mestiere) e segnatamente la stanchezza nei volti dei lavoratori e delle lavoratrici. Non ci si vergognava quando il viso era cavo per l'estremo lavoro; se ne prendeva atto, si era stanchi; ovunque affiora la spontaneità della maggior parte dei soggetti da lui ripresi.
Questa parentesi circa il fotografo tedesco ci rimanda ad una peculiarità che potremmo definire “dimensione yo-yo“, replicando proprio l'effetto di qualcosa che sale e scende oppure che parte e poi torna indietro.
Se in origine la fotografia serviva a "fare vedere" a "mettere in mostra" a "tirar fuori dall'oscuro", oggi, attraverso ritocchi, ridimensionamenti, fotomontaggi ed altre correzioni, siamo passati a fare l'esatto contrario: coprire.
La domanda da porsi è: cos'è accaduto a quell'ardore avanguardisco e lungimirante di Giacomo Balla che, tramite il famoso dipinto Dinamismo di un cane al guinzaglio, ci rimanda agli arbori del 1900? Fotografia in stato emergente e pittura dalle movenze olistiche segnano la storia della bellezza, di una bellezza mai vista prima. Affascinante, curiosa, precisa, dettagliata.
La risposta potremmo individuarla così: in un mondo dove ogni cosa è invilita perché passibile della critica “dell'esperto dell'anno”, allora forse non occorre fotografare per mettere in luce, ma servirsi di questo mezzo per giungere ad uno scopo, di qualsivoglia natura. E lasciare alla mercede altrui il potere di negoziare.
Astrid Amodeo


*link al sito dedicato alla Mostra:
http://www.palazzoducale.genova.it/august-sander/
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