Da un attento Professore di Istituzioni e Politiche Culturali
dell'Università Cattolica di Milano
di certo non ci si poteva che aspettare un ragguaglio intenso, sebbene conciso, delle trattazioni del decennio
(1999-2009).
L'autore avvicenda le più note quanto accademicamente gettonate catastrofi
del nuovo millennio con la
percezione acritica e forse anche superstiziosa dei popoli.
Temi caldi, come ‚‘‘la Mucca
pazza, L'influenza Suina, la Sars o il famosissimo e prorompente Millennium bug‘‘ vengono affrontati con concreta pragmaticità.
Una tra le frasi di maggiore risonanza è " il
panico si alimenta quando l'informazione è nascosta o parzialmente
svelata", infatti, Kerbarker, tra gli accurati dati che
riportano solo previsioni di morti per i vari morbi, sottolinea come la gente
abbia mutato, per non dire
stravolto, il proprio decorrere giornaliero per seguire gli step di procedure
"mediche" volte a salvaguardare la loro salute, ritenuta in pericolo.
L'anticamera dei contenuti menzionati è un luogo dove probabilmente si porge un
invito alla platea non solo in merito a degli eventi passati e quindi a delle
considerazioni sugli accaduti, bensì ad una formula quasi maieutica del
selezionare, decodificare, distinguere ed infine comprendere i comunicati che
spesso ci vengono quasi gettati addosso.
L'approccio utilizzato dall'inizio alla fine di tutti i capitoli è sicuramente molto più leggero
di quello che si avrebbe nel disquisire con esperti o
simil-esperti delle varie materie di interesse.
Un lessico a tratti satirico, a
tratti finemente ironico, sottolinea
l'esigenza di voler comunicare ad un
più vasto ed eterogeneo pubblico con
il rischio, però, di far perdere la
qualità o lo spessore dei contenuti stessi.
Stragi ed apocalissi creano caos nel mondo dei media, quando all'alba della
moneta unica, l'Euro, non si arrestano le asprezze e le divisioni tra
euroscettici ed eurosostenitori, dove i primi lamentano che una moneta unitaria
non ha terreno fertile in un‘Europa rappresentata da nazioni in verità poi
diverse, con diverse lingue parlate e diversi modi di vivere. Tutto questo
prende poi un'impennata giornalistica quando si parla del c.d.
"euro-inquieto".
Insomma, le Bufale sono tali perché si percepisce che un fenomeno lo si sta
gonfiando allo sproposito per fare ascolti e dare vita ad altri tipi di
business secondari quanto temporanei, messi a baluardo di salvezza.
Una cosa è certa, come è mai
possibile che epidemie (poichè definite tali) non hanno ancora dimezzato
nessuna popolazione? Perchè virus così letali
di letale non hanno lasciato nulla
se non gli infiniti articoli monotematici delle più grandi case editrici? E cosa più interessante: può un
fenomeno dalle dimensioni mondiali che coinvolge gli afflati di ogni cittadino
piombare nel più lontano dimenticatoio nel giro di qualche anno, se non
addirittura qualche mese?
Tutte queste domande trovano una lauta ed efficiente spiegazione dentro le narrazioni di Andrea Kerbaker, una ed una risposta per chi interrogativi non se ne pone.
Aurelia Astrid Amodeo
Andrea Kerbaker
Bufale Apocalittiche.
Le catastrofi annunciate (e mai avvenute) del terzo millennio,
Adriano Salani Editore, Milano, 2010, 135 pp.
____
Nessun commento:
Posta un commento