Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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25 giugno 2016

Progetto MEDIANE - Media in Europe for Diversity Inclusivness

In una indagine del 2015 condotta per conto dell'Associazione Carta di Roma Anna Meli inquadra in modo preciso e puntuale le strutture e le pratiche di raggio politico sulla diversità all’interno di un campione rappresentativo tout court dei media europei. Emerge un quadro in cui la diversità è valutata come un valore aggiunto, elemento di creatività utile al fine di assemblare e rappresentare una società sempre più parcellizzata nelle sue componenti. L’indagine vuole essere, da un lato, una panoramica di ampio respiro sulle politiche di rappresentanza presenti nei media europei e, dall’altro, suggerire idee, progetti e prospettive di attuazione pratiche all’interno del contesto italiano. Il risultato che viene fuori dall’attenta ricerca è emblematico della disparità di trattamento riservato nei e dai media in riferimento a fattori di genere quali: età, razza, disabilità, nazionalità, cultura religiosa e appartenenza politica. La ricerca, pur presentandosi non comparativa tra i paesi considerati, risulta in definitiva mettere in luce sia elementi di similitudine che di contrasto nelle politiche sulla diversità presenti nei media analizzati. Il libro illustra, nei diversi contesti territoriali considerati (Regno Unito, Spagna, Francia, Italia e Svezia), programmi e politiche di parità utili a trasformare i fattori di diversità in un valore aggiunto di informazione, rappresentativo della pluralità sociale presente a livello locale, frutto anche dell’avanzato processo di globalizzazione che coinvolge il nostro continente. Si manifesta così la possibilità di rappresentare e raccontare il mondo e i suoi avvenimenti con occhi diversi, figli della complessità e parcellizzazione della realtà quotidiana. La presenza di organismi di progettazione e implementazione, le carte dei diritti, i codici di condotta, sono tutti elementi proiettati alla realizzazione sul campo di un modo di affrontare e vivere le tematiche legate alla diversità in modo imparziale, libero da pregiudizi e stereotipi. Il panorama europeo registra il moltiplicarsi di Uffici, Organi, Garanti, Codici e Carte che svolgono un ruolo fondamentale nel garantire la più completa presenza e l’equo trattamento delle tematiche legate alla diversità. Risultano tuttavia ancora eccessive nel numero e farraginose nell’applicazione delle loro mansioni, spesso poco conosciute e ancor meno rispettate dagli addetti ai lavori. Molteplicità di organismi ed enti, sia pubblici che privati, che propongono il messaggio della diversità, non solo come risultato e necessità del processo di integrazione sociale, ma anche come fattore di profitto in ottica di share, bilancio e fatturato. Tra gli elementi più comuni e condivisi da parte dei diversi media rientra, ad esempio, l’indicazione di non menzionare nella notizia origine, sesso, professione, appartenenza politica, orientamento sessuale o fede religiosa se non risultano rilevanti nel contesto informativo. Anche l’Unione europea, a partire dal 2013, si è mossa al fine di creare un progetto d’attuazione unitario in tutto il territorio, con lo scopo di costruire un rapporto nuovo con i propri molteplici pubblici di riferimento, ma anche e soprattutto come fonte di innovazione e creatività. È nato così il progetto MEDIANE (Media in Europe for Diversity Inclusivness), col duplice obiettivo di permettere, da un lato, a tutti i media europei di confrontarsi sul tema della diversità e, dall’altro, di rispondere alla necessità di dotarsi di strumenti utili a monitorare e valutare l’efficacia delle politiche messe in atto. Lo scopo ultimo è quello di agevolare l’integrazione e risultare maggiormente incisivi nei confronti dell’attuazione delle strategie comunicative legate alla diversità. Lo studio, in conclusione, si focalizza sulla condizione italiana, presentata come gravemente in ritardo e deficitaria rispetto al restante panorama europeo. Tuttavia l’incrocio di dati con le altre realtà mette in evidenza una data continuità di risultati, tale da non trovare riscontro in una visione così altamente negativa del caso italiano. Il quadro generale mostra un processo di avviamento di pratiche e strumenti al fine di garantire un’equità di trattamento rispetto ai fattori analizzati. Processo ben lungi dall’essere arrivato a compimento in tutto il panorama geografico osservato che, a sua volta, presenta livelli più o meno alti di disuguaglianza. Solo il tempo e la cultura saranno in grado di assorbire e poi valorizzare le diversità presenti nella società.
Andrea Popolano



Associazione Carta di Roma
Europa media e diversità. Idee e proposte per lo scenario italiano.

a cura di Anna Meli
Franco Angeli, Milano, 2015.

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