Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



28 gennaio 2019

Gente di Avvenire: il futuro raccontato al presente.

Si pensa spesso che i cattolici siano degli “intransigenti retrogradi”. Avvenire rappresenta uno sguardo d’eccezione, la sua storia e le sue aspirazioni, anche per i non-credenti, stupiscono. Sin dalla sua fondazione, Avvenire, organo ufficiale della CEI, è la voce che contraddistingue i cattolici ed il loro pensiero all’interno di una società in trasformazione, tanto quella del 1968, come quella del nuovo millennio. Papa Montini, in una riunione di redazione, fornì alcune indicazioni per il giornalista cattolico: “deve cercare di dare sempre parole severe, facili, amichevoli, divertenti, solenni, e profonde, parole che fanno del bene a chi le accetta.” Viene da chiedersi, allora, se l’aggettivo “cattolico” debba essere circoscritto ai fedeli della Santa Romana Chiesa. Attraverso la narrazione corale dei redattori, con stili narrativi diversi, si scopre che non è così: la redazione di Avvenire è una grande famiglia, in cui laici ed ecclesiastici di credi differenti hanno trovato spazio per diffondere le loro idee, a partire da un comun denominatore: non si può prescindere dal valore della vita umana e della verità, qualunque sia l’ambito in cui si opera. Ecco perché il libro è diviso in sei parti, in cui vengono trattate tematiche care fin dalle origini ad Avvenire ed al Vangelo: il mondo, la Chiesa, la società, la giustizia, la scienza, la cultura.
A ben vedere, i cattolici sono chiamati innanzitutto ad avere un rapporto sano ed etico con le scienze, la cultura, l’economia, la giustizia, i social network, e combattere le declinazioni negative che caratterizzano anche le pagine dei giornali: la tecnoscienza che riduce l’uomo alla sua componente biologica, l’economia che rende infelici e diseguali; la piaga sociale del gioco d’azzardo, manovrato dalla mafia e dalla politica; i social che divengono cassa di risonanza dell’odio e della rabbia, e non vengono adoperati per creare spazi di condivisione e di bene.” La rivoluzione “cattolica” deve avvenire tramite la cultura: una cultura che, secondo le parole del curatore Alessandro Zuccari, “non è solamente l’informazione che si occupa di libri, di musica, di mostre d’arte e questioni storiografiche, quanto piuttosto un’informazione che metta questo patrimonio di conoscenze al servizio di una più profonda comprensione dell’attualità e perfino della cronaca in apparenza minuta.” Si deve estendere alla curiosità onnivora tipica dei veri eruditi, ad una chiave di lettura del passato e del presente, per permettere il dialogo fra voci opposte, segno di una reale apertura al futuro.
Nondimeno, Avvenire esemplifica un modello che dovrebbe essere adottato non soltanto dai quotidiani di ispirazione cattolica, ma da chiunque si occupi di giornalismo e informazione. Come asserisce il direttore Marco Tarquinio nell’introduzione all’opera, “un’informazione ben fatta, accurata e libera nei confronti del pensiero dominante aiuta a vedere il bene ed il male, il brutto ed il bello, il giusto e l’ingiusto, il falso e il vero.”, capace di “dare spazio a chi non ha voce”.
Maria Ester Canepa

Voci del verbo Avvenire. I temi e le idee di un quotidiano cattolico 1968-2018, a cura di Alessandro Zaccuri, Vita e Pensiero, Milano, 2018, pp. 192.
___

Nessun commento:

Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.