Queste sono, e cito: “un ristrettissimo numero di capacità fondamentali per chiunque voglia abitare il mondo reale. Sono sette, e le abbiamo chiamate Discipline”. Fa sorridere perché una frase simile, così fresca e giovane, così pubblicitaria, implica una proposizione fondamentale: tutti coloro che non conoscono queste Discipline non sono capaci di abitare il mondo reale.
Ma sorvolando quest'enorme ambizione (giustamente equiparata al costo di
ogni corso proposto), vorrei soffermarmi su ciò che conta davvero in questa scuola: la scrittura. La Scuola nasce come scuola di scrittura, e un paradosso fondamentale sorge navigando a caso nel sito; giustamente la scrittura è considerata un “mestiere artigianale”, nella presentazione. Ma non ne sono sicuro. L'opinione diffusa (da cui, però, bisogna spesso riguardarsi) è che la Scuola sia una officina di autori tutti uguali o simili come i pezzi usciti da una fabbricazione in serie. Tutti capaci di scrivere libri, e molti sono pubblicati dalla stessa casa editrice. Ma li rende, una sola pubblicazione (e, direi, seriale), degli scrittori? O sono una trovata recente, un ingranaggio del piccolo, e poco ridente, mercato librario?
A voi le vostre opinioni, a me le mie. Ma sono convinto che la scrittura non si possa insegnare, e sono ancor più convinto che si possa esercitare a casa, nel silenzio della propria stanzetta o pure sulla metro, nella bolgia di pendolari stressati e simpatici perdigiorno. Non c'è bisogno di pagare una cifra enorme per migliorare i muscoli nella palestra sotto casa. Allo stesso modo, non si paga una cifra simile per allenarsi nella “questione privata” che è la scrittura, ma forse solo per avere gli agganci per pubblicare. O peggio, per scrivere come vogliono gli altri che tu scriva. E dov'è lo scrittore? Dov'è l'artista? E l'ingegno? Dov'è la fantasia? Dove sono gli scrittori? No, non credo siano alla Scuola Holden. Ma queste sono mie opinioni, e se voi siete appena usciti (poveri) da una Scuola simile, non provo nessun odio per voi, ma solo compassione.
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