Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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09 giugno 2020

Politica, propaganda e media


La Fabbrica delle verità di Fabio Martini (Venezia, Marsilio Editori, 2017) racconta la storia dell’uso dei mezzi di informazione da parte della politica italiana, a partire da Mussolini fino all'avvento di Grillo. I mezzi di comunicazione si sono evoluti, la tecnologia ha invaso le nostre vite, eppure, dalla carta stampata fino al web (passando da radio e televisione), la capacità di sfruttare i media da sempre rappresenta il mezzo di fare propaganda e di ottenere il consenso.
Martini, firma di tutto rilievo del quotidiano "La Stampa", ripercorre l’alternarsi delle forze politiche nel panorama italiano e ci fornisce per ciascuna di esse (siano di maggioranza o di opposizione) una chiave di lettura sulle leve utilizzate ciclicamente dai leaders per influenzare e manipolare l’opinione pubblica: ottimismo e autopromozione, vilipendio del nemico, paura. 
Il saggio inquadra, per ciascuna fase storica, contesto, fatti, sentiments, mezzi di comunicazione e personaggi chiave, consentendo al lettore di mantenere il filo grazie all'utilizzo accurato di fonti, citazioni ed eventi con cui Martini dispiega il suo racconto. Lo stile è semplice e scorrevole, anche quando il contesto da descrivere risulta particolarmente complesso: il risultato è che anche gli avvenimenti più lontani da chi legge sembrano recenti, come se fosse successo tutto pochi anni fa’. Riesce a suscitare un’attenta riflessione sullo spirito del tempo nel quale viviamo e su quanto la propaganda continui a pervadere l’immaginario collettivo: oggi, rispetto al passato, la pluralità dei mezzi di informazione (da manipolare) e il fattore tempo di una società frenetica come quella contemporanea la fanno da padrone e possono determinare il successo (o l’insuccesso) di un leader politico. 
Non si tratta solo di una cronistoria puntuale: l’autore arricchisce la lettura con una serie di retroscena che suscitano nel lettore l’idea di leggere un romanzo di spie e trame occulte, di burattinai che muovono i fili dell’immaginario collettivo sempre alla costante ricerca di mantenere o ottenere il consenso. E di cui Martini fa nomi e cognomi: da Mussolini a De Gasperi, dal Vaticano a Bernabei, fino a Berlusconi, alla Lega e al Movimento 5 stelle. Ma oggi viviamo nel tempo del “post-truth” (post-verità, parola chiave decretata come parola dell’anno 2016 da Oxford Dictionaries), inclinazione particolarmente viva in Italia ma con esempi eclatanti negli Usa e in GB: il rapporto dell’opinione pubblica con le bugie dei politici indica che i fatti oggettivi esercitano una influenza minore rispetto ai convincimenti e ai sentimenti degli individui. La censura serpeggia comunque, in maniera più o meno esplicita, a volte si trasforma in autocensura perché frutto di una manipolazione più sapiente da parte dei poteri forti.
Elena Pastorino

Fabio Martini
La Fabbrica delle verità. 
L’Italia immaginaria della propaganda da Mussolini a Grillo 
Venezia, Marsilio Editori, 2017

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