Le riviste dell'informazione
- Bollettino LSDI
- British Journalism Review
- Columbia Journalism Review
- Comunicatori & Comunicazione
- Cuadernos des Periodistas
- Digital Journalism
- Etudes de communication
- Image of the Journalist in Popular Culture Journal
- International Journal of Press Politics
- Journal of Computer-Mediated Communication
- Journalism
- Journalism Practice
- Journalism Studies
- Key4biz.it
- Le Temps des médias
- Les Cahiers du Journalisme
- Media2000
- Mediascape Journal
- Nieman Reports
- Prima comunicazione
- Problemi dell'informazione
- Tabloid
17 dicembre 2022
I Social Media
"Insistere sul pericolo patologico dei social media significa essere moralisti e conservatori, perché presuppone che questi strumenti non servano a niente, se non a “distrarsi”. [...] Ma trovo che libri e articoli che insistono sul potere distrattivo e patologico dei prodotti delle aziende della Silicon Valley costituiscano un’occasione mancata per avanzare una critica affilata e progressista nei confronti di questi giganti. Ci sono molte questioni molto più importanti della dipendenza e della distrazione, per le quali dovremmo preoccuparci della pervasività di questi media. E ci sono molti bellissimi libri, alcuni anche tradotti in italiano, che ne parlano."
Tiziano Bonini
*Social media come imprese coloniali, DoppioZero.com, 14.12.2022
____
06 dicembre 2022
Scaffale amico
Edoardo Milan
La storia attraverso il Lunêri di Smémbar
novembre 2022, 48 pp. (formato kindle).
DescrizioneLa storia attraverso il Lunêri di Smémbar
novembre 2022, 48 pp. (formato kindle).
Il Lunêri di Smémbar è stato una presenza costante nelle case dei romagnoli e lo è tuttora in quelle di molti, anche se oggi, indubbiamente, non ha più l’importanza che aveva in passato, quando costituiva uno dei pochi mezzi di informazione di massa, in particolare nelle campagne. Il Lunêri mi accompagna fin dall’ infanzia, poiché in casa era una presenza costante, che si ripeteva anno dopo anno.
*link alla scheda di presentazione e all'estratto.
___
Etichette:
Libreria,
Scaffale amico,
Storia del giornalismo,
Storia italiana,
Tesi di laurea
01 dicembre 2022
Governare con decoro e sobrietà
"[...] Nel 1945, al ritorno dall'esilio svizzero per assumere la carica di governatore della Banca d'Italia Luigi Einaudi aveva 71 anni. Mio padre diceva che il nonno «era affamato» di rimettersi al lavoro. A quante persone è dato avere l'opportunità di mettere in pratica le conoscenze e le teorie di tutta una vita? Ma la situazione era tutt'altro che facile. La guerra aveva peggiorato le condizioni economiche, e creato un vuoto istituzionale. E nel 1948 ricevette il massimo incarico dello Stato, il primo a essere scelto dalle Camere come Presidente della nuova Repubblica italiana. Non era una carica che aveva cercato. Anzi, avendo votato per la monarchia nel referendum del 1946, si potrebbe dire che era una carica contro la quale aveva votato. E adesso era lui a rimpiazzare il Re. Il protocollo repubblicano era tutto da inventare. Non c'erano precedenti. Il personale del Quirinale era composto in molti casi da chi aveva servito il Re. Ricordo persino un autista che aveva fatto l'autista per Mussolini. E poi l'Italia era divisa. La retorica si riferiva alle bellezze del trionfo della democrazia e della Repubblica. Ma la realtà era che c'erano vincitori e vinti. E, come al solito in Italia, molte correnti. In Inghilterra la monarchia dava un senso di unità nazionale al di sopra delle liti politiche. In Italia la monarchia era stata bocciata, ma la Repubblica era da costruire. Il nonno temeva che sarebbero sorti momenti di crisi che avrebbero potuto precipitare senza una figura di riferimento nazionale al di sopra delle parti.
La prima e forse la più importante lezione imparata in questo ambiente era che «bisogna dare il buon esempio» . Sottolineo il buon esempio, perché chi occupa la massima carica dello Stato non può soltanto dare un buon esempio. Anzi, ha la responsabilità di individuare le prassi migliori da trasmettere ai concittadini e ai propri successori. Dunque deve sempre dare il buon esempio. E darlo in tutto, anche nei dettagli meno importanti. Questo abito mentale diventò una parte essenziale della nostra vita quotidiana. Non presumere mai.
La seconda lezione, «fare le cose bene anche se non sarai ringraziato» , era sempre stata una delle sue regole. Il primo sistema italiano di previdenza sociale, la Cassa nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai (Cnas), era un'assicurazione volontaria. Ben prima della guerra del 1914, il nonno pagò il suo contributo come datore di lavoro, aggiungendo anche il contributo che spettava alla donna di casa, Maria Granda. Non fu mai ringraziato; il commento lapidario della domestica riferitomi anni dopo fu infatti: «Se lo fa il professore, vuol dire che qualcosa ci guadagna».
La terza lezione è stata capire che «per trovare una soluzione bisogna accettare che la politica può talvolta interferire con una logica tecnica - e viceversa» . Una lezione maturata nelle discussioni di Trieste e delle frontiere dell'Italia con la Francia. I conflitti di territorio non si possono risolvere come fecero le potenze coloniali in Africa, tracciando linee geometriche senza riguardo per gli abitanti e le culture o persino la geografia. I maggiori esiti della mia vita diplomatica sono tutti dovuti a questa lezione.
Una quarta lezione è stata: «Presta attenzione alla tua base» . In sette anni come Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi non ha mai lasciato l'Italia, nemmeno per andare in un vicino paese europeo. Aveva viaggiato molto prima di assumere la Presidenza della Repubblica e fatto quasi due anni di esilio in Svizzera. Quando gli chiesi perché non viaggiò mai all'estero da Presidente, mi disse semplicemente che il suo dovere era di essere in Italia.
Una quinta ed essenziale lezione era «non scordare mai l'uomo comune» . L'intellettuale e l'uomo politico non hanno diritto di decidere cosa va bene per il contadino o l'operaio. «L'unica persona che sa se le scarpe gli vanno è chi le porta». Questa frase tagliente fece parte di molte nostre discussioni. Riflette una profondissima convinzione del valore individuale della persona e il rispetto che gli è dovuto al di là della condizione sociale, e senza settarismi politici. Per Luigi Einaudi l'Italia non poteva essere concepita solo in base a classi sociali, etichette politiche o titoli formali.
La lezione numero sei: «Anche noi sappiamo contare» . Un giorno a cena in famiglia al Quirinale Luigi Einaudi era soddisfattissimo. Quel giorno aveva visto Barbara Ward, scrittrice ed economista inglese diventata più tardi Lady Jackson. La Ward da poco aveva scritto un articolo che conteneva qualche calcolo sbagliato. Einaudi le aveva spiegato l'errore, la Ward lo aveva accettato. Dopo averci raccontato lo scambio disse, sereno, «anche noi sappiamo contare».
La lezione numero sette: «Le cose non sono sempre come appaiono» . Era comune durante gli anni del fascismo vedere un ritratto di Mussolini in case di contadini. Molte volte era appeso vicino alla porta di casa. Quando passavano le autorità fasciste tutto sembrava in ordine. Ma il contadino aveva messo il ritratto vicino alla porta così che, vedendolo mentre stava varcando la soglia di casa, poteva sputargli contro senza che lo sputo finisse in casa. Fra le note per il testamento, riferendosi all'azienda agricola: «Se c'è un reddito un anno, non credere che si ripeterà l'anno venturo».
Una simile ma ottava lezione sarebbe: «Evita le prime impressioni» . Un giorno gli ho portato un libro appena pubblicato che avevo letto nel corso dei miei studi a Harvard ma che lui non aveva. Non mi ricordo se glielo avevo offerto come regalo o come prova di un argomento. Credevo di avere capito che per lui i libri fossero la massima espressione della civiltà e che, circondato dai libri come era, lo avrebbe apprezzato. Lo rifiutò. Come mai? chiesi sconcertato. «Prima di comperare un libro bisogna sapere se vale o no. Io, se posso, non compro mai un libro se non 40 anni dopo la sua pubblicazione. Solo allora si saprà se vale qualcosa o no». Immaginate la mia reazione. Non avevo ancora 20 anni!
Molto difficile da mettere in pratica la nona lezione: «Non dire mai oggi qualcosa della quale ti vergognerai domani o fra dieci anni o anche vent'anni dopo d'averlo detto» . Non so come o dove avesse imparato questa lezione. Forse da giornalista. Nel 1960 mi scrisse una massima un po' diversa: «Se si scrive qualcosa, lasciarlo stare a riposo per 15 giorni o un mese, e poi rileggerlo». In ogni modo cercare di parlare e scrivere sempre sub specie aeternitatis è molto difficile. Se nella mia vita diplomatica mi sono ostinato nel cercare di seguire questa regola essenziale, lo devo al nonno.
La decima lezione è una lezione di limiti . Da Caprarola, il 23 agosto 1953, il nonno rispose così a una serie di esiti miei dei quali mi ero molto vantato con lui: «Il desiderare sempre il meglio è una delle ragioni di vivere. [...] Ed adesso ti dico di una mia fissazione. La gioia per i risultati ottenuti deve essere sempre accompagnata da una tacita riserva mentale. Quel che so, che ho imparato, è niente in confronto a quel che non so. [...]. Quel che occorre è imparare il metodo di distinguere il vero dal meno vero; il metodo di ragionare. Ed a questo fine servono in primissimo luogo la matematica, per porre bene i problemi, ed il latino per esprimersi bene. Con il quale latino - for ever - ti bacia ed abbraccia il tuo nonno».
Luigi Roberto Einaudi
*Luigi Roberto Einaudi, Dieci cose che mi ha insegnato mio nonno Luigi Einaudi, "La Stampa", 30 ott. 2011
____
____
Iscriviti a:
Post (Atom)
Archivio blog
- dic 2024 (1)
- nov 2024 (2)
- ott 2024 (1)
- set 2024 (2)
- giu 2024 (1)
- feb 2024 (1)
- gen 2024 (1)
- nov 2023 (1)
- ott 2023 (1)
- set 2023 (1)
- ago 2023 (1)
- giu 2023 (2)
- mag 2023 (1)
- apr 2023 (2)
- mar 2023 (2)
- feb 2023 (1)
- gen 2023 (2)
- dic 2022 (3)
- ott 2022 (1)
- ago 2022 (1)
- lug 2022 (2)
- giu 2022 (3)
- mag 2022 (4)
- apr 2022 (5)
- mar 2022 (2)
- feb 2022 (6)
- gen 2022 (1)
- dic 2021 (4)
- nov 2021 (8)
- ott 2021 (9)
- set 2021 (4)
- ago 2021 (3)
- lug 2021 (5)
- giu 2021 (5)
- mag 2021 (1)
- apr 2021 (4)
- mar 2021 (7)
- feb 2021 (3)
- gen 2021 (4)
- dic 2020 (2)
- nov 2020 (2)
- ott 2020 (2)
- set 2020 (1)
- ago 2020 (3)
- lug 2020 (1)
- giu 2020 (5)
- mag 2020 (2)
- apr 2020 (2)
- mar 2020 (1)
- feb 2020 (6)
- gen 2020 (9)
- dic 2019 (11)
- nov 2019 (9)
- ott 2019 (15)
- set 2019 (6)
- ago 2019 (5)
- lug 2019 (5)
- giu 2019 (9)
- mag 2019 (5)
- apr 2019 (6)
- mar 2019 (6)
- feb 2019 (13)
- gen 2019 (13)
- dic 2018 (14)
- ott 2018 (15)
- set 2018 (12)
- ago 2018 (2)
- lug 2018 (7)
- giu 2018 (6)
- mag 2018 (10)
- apr 2018 (8)
- mar 2018 (11)
- feb 2018 (7)
- gen 2018 (11)
- dic 2017 (11)
- nov 2017 (11)
- ott 2017 (7)
- set 2017 (9)
- ago 2017 (6)
- lug 2017 (2)
- giu 2017 (12)
- mag 2017 (13)
- apr 2017 (8)
- mar 2017 (7)
- feb 2017 (9)
- gen 2017 (6)
- dic 2016 (6)
- nov 2016 (17)
- ott 2016 (10)
- set 2016 (11)
- ago 2016 (1)
- lug 2016 (4)
- giu 2016 (10)
- mag 2016 (13)
- apr 2016 (12)
- mar 2016 (4)
- feb 2016 (11)
- gen 2016 (12)
- dic 2015 (11)
- nov 2015 (4)
- ott 2015 (6)
- set 2015 (9)
- ago 2015 (6)
- lug 2015 (3)
- giu 2015 (6)
- mag 2015 (10)
- apr 2015 (8)
- mar 2015 (12)
- feb 2015 (11)
- gen 2015 (4)
- dic 2014 (7)
- nov 2014 (5)
- ott 2014 (10)
- set 2014 (6)
- ago 2014 (1)
- lug 2014 (6)
- giu 2014 (14)
- mag 2014 (10)
- apr 2014 (4)
- mar 2014 (11)
- feb 2014 (10)
- gen 2014 (12)
- dic 2013 (20)
- nov 2013 (9)
- ott 2013 (9)
- set 2013 (4)
- ago 2013 (8)
- lug 2013 (8)
- giu 2013 (20)
- mag 2013 (13)
- apr 2013 (9)
- mar 2013 (11)
- feb 2013 (16)
- gen 2013 (8)
- dic 2012 (10)
- nov 2012 (8)
- ott 2012 (16)
- set 2012 (12)
- ago 2012 (5)
- lug 2012 (12)
- giu 2012 (27)
- mag 2012 (35)
- apr 2012 (21)
- mar 2012 (19)
- feb 2012 (21)
- gen 2012 (26)
- dic 2011 (20)
- nov 2011 (16)
- ott 2011 (30)
- set 2011 (10)
- ago 2011 (5)
- lug 2011 (14)
- giu 2011 (19)
- mag 2011 (24)
- apr 2011 (15)
- mar 2011 (18)
- feb 2011 (25)
- gen 2011 (18)
- dic 2010 (14)
- nov 2010 (15)
- ott 2010 (10)
- set 2010 (9)
- ago 2010 (6)
- lug 2010 (8)
- giu 2010 (12)
- mag 2010 (18)
- apr 2010 (20)
- mar 2010 (12)
- feb 2010 (23)
- gen 2010 (22)
- dic 2009 (18)
- nov 2009 (26)
- ott 2009 (25)
- set 2009 (14)
- ago 2009 (12)
- lug 2009 (16)
- giu 2009 (11)
- mag 2009 (17)
- apr 2009 (15)
- mar 2009 (18)
- feb 2009 (6)
- gen 2009 (13)
- dic 2008 (18)
- nov 2008 (37)
- ott 2008 (30)
- set 2008 (22)
- ago 2008 (6)
- lug 2008 (35)
- giu 2008 (5)
- mag 2001 (1)
Copyright
Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.