Antisemitismo di carta. La stampa italiana e la persecuzione fascista dei giornalisti ebrei, a cura di Enrico Serventi Longhi, Carocci, 2024, 316 pp.
Il volume ripercorre le vicende dei giornalisti “ebrei” perseguitati in Italia dalle istituzioni politiche e corporative a seguito delle leggi razziali. A partire dal 1938, professionisti, pubblicisti, iscritti agli elenchi speciali dichiarati di “razza ebraica” subirono pesanti condizionamenti, dalla discriminazione all’espulsione dall’albo. La ricostruzione delle loro esperienze – e di quelle delle testate in cui lavoravano – permette di aprire una finestra sulle responsabilità della classe giornalistica in epoca fascista, quando la stampa nazionale divenne una delle espressioni più emblematiche dell’accelerazione totalitaria del regime e il principale motore della campagna antisemita che ne era alla base. Scritto da storici dell’età contemporanea e della letteratura, il libro intende contribuire all’avanzamento della comprensione delle più intime connessioni tra antisemitismo e modernità, tra società di massa e informazione, tra universi professionali e regimi politici, tra giornalismo e potere.
In particolare v. il cap. 7
«Io di ebreo non ho che il nome». I casi studio dei giornalisti liguri e toscani di Andrea Masseroni
La comunità ligure /Il contesto fiorentino/I giornalisti liguri/Perseguitati e discriminati/I giornalisti toscani/Riferimenti bibliografici.
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