Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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19 dicembre 2008

Energie rinnovabili ed etica del risparmio

Con il tema del rinnovabile siamo, volenti o nolenti, costretti a fare i conti. E questi conti li dobbiamo fare sia a livello per così dire macro: centrali idroelettriche, sistemi di mino idro, pale eoliche e pannelli solari, sia a livello micro, nella nostra quotidianità, nel nostro reale.
La problematica del cercare soluzioni nuove per produrre energia ha assunto, talvolta giustamente, forme di vero e proprio allarmismo che si è però spesso unito a forme di scarsa conoscenza e largo uso di luoghi comuni (Consiglio a questo proposito il film di Al Gore “Una scomoda verità”); fatto è, comunque, che siamo davvero arrivati al momento in cui queste soluzioni “ alternative” vanno ricercate, e ancor più, devono radicarsi profondamente nella nostra cultura, nelle nostre abitudini e nei nostri schemi mentali.
Punto primo: risparmio. Materialmente parlando si può avere un risparmio economico. Il rinnovabile è un investimento. Prendiamo ad esempio i pannelli solari: porre dei pannelli ha un suo costo (che con l’avanzare della tecnologia è però inevitabilmente destinato a calare), tuttavia questa spesa iniziale viene ammortizzata in un tempo relativamente breve dal fatto che auto- producendosi l’energia necessaria per riscaldare l’ acqua, sempre ad esempio, le bollette avranno necessariamente importi meno elevati e nel breve periodo si andrà a “coprire” la spesa sostenuta per l’ installazione dei pannelli, mentre sul lungo periodo si otterrà un vero e proprio guadagno.
Altro elemento da ricordare a proposito è che le varie Regioni e il Governo hanno stanziato dei fondi per i privati che hanno installato nelle loro abitazioni strutture per garantire maggiore efficienza energetica, a partire dai vetri doppi o tripli alle finestre per mantenere il calore all’interno delle abitazioni. Molteplici sono anche i fondi creati per le aziende che si occupano di energia rinnovabile stanziati dalla Comunità Europea
Secondo punto: etica. Concetto spesso sottovalutato, probabilmente perché vi era la possibilità di “mettere da parte” ciò che era eticamente corretto fare in nome di comodità, risparmio, guadagno, disinformazione. Tutto questo oggi non è più possibile. Abbiamo, tutti noi, il dovere di attivarci in questo settore, perché le fonti da cui abbiamo sempre preso l’energia che ci serviva stanno finendo, è scientificamente ed economicamente (109 dollari al barile l’attuale prezzo del petrolio) provato; la Terra e la natura stessa ci inviano sempre più messaggi chiari, a partire dall’innalzamento del livello dell’ acqua. Tale innalzamento provocherebbe l’ effetto di sommergere città lagunari come Venezia o territori a livello del mare. Tutto questo ha come conseguenza diretta, oltre alla irreparabile perdita di bellezza, il formarsi di zone paludose e in pochi anni potremmo dover ricominciare a parlare di malattie come la malaria.
Purtroppo tali conseguenze non si limitano a ciò ma hanno un effetto diretto o indiretto su tutto il pianeta.
Terzo punto:etica del risparmio. In realtà questo è proprio il punto da cui dovremmo partire: radicare in noi un’etica del risparmio, un modo corretto di concepirlo e affrontarlo modificando quelle che sono le nostre abitudini. Banalmente, oltre a misure che necessitano di investimenti e l’installazione di strutture, il primo obiettivo che ognuno di noi è tenuto, nel suo piccolo, a porsi è quello dei “ rifiuti zero” con la raccolta differenziata e il riciclaggio. Tutto il resto è una conseguenza, un modo più sofisticato di concepire il risparmio energetico, che necessita, per affondare profondamente le sue radici nella nostra cultura, di avere alla base gesti semplici e quotidiani.
Giorgia Notari

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