Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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31 marzo 2009

In libreria

Carlo Guglielmo Izzo -Fabio Ranucci
Giornalista Italiano
Roma, Centro di Documentazione Giornalistica editore, 2009 300 pp.


Manuale per l'esame da giornalista professionista con un corredo di 750 domande e risposte .




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Roidi Vittorio
«Cattive notizie» dell'etica del buon giornalismo e dei danni da malainformazione
Roma, Centro Doc. Giornalistica, 2009, 269 pp.

Descrizione dal sito di Wuz
"Il diritto all'informazione non è un privilegio del giornalista, ma una componente della libertà del cittadino, una garanzia della democraticità del sistema". A scriverlo è Stefano Rodotà nella prefazione a questo libro. Ed è sicuramente così. Ma affinché ciò corrisponda poi alla realtà dei fatti occorre che il giornalismo sia scrupoloso, corretto e oltremodo rigoroso. Il giornalista per il ruolo che rappresenta è oggetto di pressioni, lusinghe e tentazioni. Per questo il suo corredo di regole e responsabilità deve essere chiaro. I confini della professione ben marcati e in nessun caso mobili o confusi. "Cattive Notizie" è un libro sui principi di un corretto giornalismo e sui danni della malainformazione. Un vademecum per il giornalista che nella sua professione non vede solo il lavoro che gli dà da mangiare ma anche il piccolo quotidiano contributo alla costruzione di una società migliore.

29 marzo 2009

Informazione manipolata

" [...] Spesso non lo notiamo, ma l'obiettività (la tensione verso) non si analizza soltanto nel testo e/o nel montaggio delle immagini, ma anche nel tono che viene scelto per il "parlato", che è corrispondente all'esercizio retorico di stile che si applica nella informazione scritta e che contribuisce direttamente alla definizione della identità del "messaggio". Questo, in politica come in qualsiasi altro ambito della informazione."
Mimmo Candito,
28 marzo 2009.

28 marzo 2009

Giornalismo al cinema

Il cinema ha sempre dedicato molta attenzione al mondo dell'informazione, sempre pronto ad esaltare e più spesso a denunciare il ruolo della stampa nella società contemporanea. La battuta "E' la stampa bellezza!" pronunciata da Humphrey Bogart nel film L'ultima minaccia è entrata nel lessico comune per bollare il "cinismo" del giornalista.


Tra i film più famosi (in ordine cronologico):

Quarto potere - Regia di Orson Welles, 1941

L'asso nella manica - Regia di Billy Wilder, 1951 (noto anche sotto il titolo Il grande carnevale)
L'ultima minaccia - Regia di Richard Brooks, 1951
Sbatti il mostro in prima pagina - Regia di Marco Bellocchio, 1972
Prima pagina - Regia di Billy Wilder, 1974
Professione reporter - Regia di Michelangelo Antonioni, 1975
Quinto potere - Regia di Sidney Lumet, 1976
Tutti gli uomini del Presidente - Regia di A. J. Pakula, 1976
Diritto di cronaca - Regia di Sidney Pollak, 1981

Cronaca nera - Regia di Mark Joffe, 1988
The Insider. Dentro la verità - Regia di Michael Mann, 1999
The Agronomist - Regia di Jonathan Demme, 2004
Good night and good luck - Regia di George Clooney. 2005

State of Play - Regia di Kevin MacDonald - 2008

La Giusta Distanza - Regia di Carlo Mazzacurati, 2007

Fortapasc - Regia di Marco Risi, 2009 (dedicato al giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla Camorra nel 1985)


Percorsi di lettura:
Print the legend. Cinema e giornalismo, a cura di G. Gosetti e J. M. Frodon, Milano, Il Castoro, 2005.

Giornalismo al cinema, a cura di S. Cortellazzo e M. Quaglia, Torino, Celid, 2004.

A. Sofi, Il mito del giornalismo nel cinema in Weblog.it, 30.10.2004

Professione reporter. L'immagine del giornalismo nel cinema a cura di A. Barbera, P. Bertetto, S. Cortellazzo , Torino, Lindau, 1995

C. Carotti, Cinema e Giornalismo in Giornalismoscientifico.it

*Link

http://www.comingsoon.it/Primo-Piano-Page.asp?key=765

27 marzo 2009

In Libreria

Mario Isnenghi
Dalla Resistenza alla desistenza. L'Italia del «Ponte» (1945-1947)
Roma-Bari, Laterza, 2007


scheda dell'editore
Nella Firenze liberata, tra l'agosto del '44 e l'aprile del '45, si fa strada in Piero Calamandrei e in un giro di intellettuali amici l'idea di dare espressione ai molti fermenti dell'Italia del tempo attraverso la creazione di una rivista, in grado di accogliere temi ed esigenze culturali avvertiti con urgenza da chi stava uscendo a fatica da un lungo trentennio di compromessi e di scelte e non-scelte dolorose. Nasce così il "Ponte", luogo di incontro inter-generazionale che dà voce al bisogno di guardare fuori dai confini, di fare i conti con la memoria, con il fascismo, con la scelta repubblicana, con la rinascita del confronto - interno e internazionale - dei partiti, delle ideologie e degli Stati. Introdotto da un vasto affresco inrerpretativo di Mario Isnenghi, il libro raccoglie una corposa scelta di articoli di Piero Calamandrei e di numerosi altri personaggi-autori risalenti al primo triennio del "Ponte" (1945-47). Essi sono il frutto di quel periodo di trapasso e rifondazione nel corso del quale Calamandrei affronta la marginalità, l'attendismo, i compromessi di ieri e di oggi - in una parola, la desistenza - che hanno marchiato la sua generazione e hanno consentito abominii della ragione.
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26 marzo 2009

Caccia alle foche

Cosciente del fatto che questo mio post possa sollevare un enorme polemica decido ugualmente di scrivere.

Oggi in Canada é stato dato il via alla caccia alle foche. Questa sera i telegiornali, verso il 25 minuto, manderanno in onda un servizio su quanto sia disumana e tremenda questa pratica che massacra piccoli e innocenti cuccioli di foca (é prevista l'uccisione di 280.000 esemplari). Inorridiremo di fronte alle immagini del massacro (probabilmente immagini d'archivio), ma riusciremo comunque a dormire sonni tranquilli. Vorrei solo che ci soffermassimo a riflettere su quanti animali subiscono una vita di maltrattamenti e una morte tremenda ogni giorno, spesso solo per soddisfare non una presunta, e a mio parere falsa, necessità di tipo nutrizionale, ma un inutile capriccio (parlo di tutti gli animali usati come cavie per testare i cosmetici).

Proviamo a pensare anche a quegli animali, che magari non sono così "carini" come i cuccioli di foca, ma esistono e soffrono.

In libreria

Massimo Tecca
Il giornalismo sportivo in Tv. Requisiti, segreti del mestiere, sbocchi professionali
Roma, Gremese Editore, 2009, 156 p.

scheda del libro a cura dell'editore
Il giornalismo sportivo in tv è materia che si evolve in continuazione: cresce, cambia sostanza, si modifica a seconda degli strumenti e di chi li maneggia. Devi corrergli dietro, altrimenti rischi di essere superato e di non raggiungere più quel treno che ti sfugge. Questo manuale non ha la pretesa di insegnare: serve semmai da “buca del suggeritore” per chiunque – giovane e meno giovane – voglia avvicinarsi a un mestiere che, nonostante una certa inflazione e la conseguente qualità al ribasso, non ha ancora perso il suo fascino. Nella successione dei vari capitoli si è cercato di rispondere alle domande più frequenti di chi voglia conoscere meglio i vari aspetti della professione: il funzionamento di una tv sportiva; come ci si pone davanti a un microfono e all’obbiettivo di una telecamera; come funziona il montaggio televisivo; cos’è una regia; come si affronta una diretta; i segreti di una telecronaca; come si scrive un “pezzo” televisivo; cosa si nasconde dietro un telegiornale sportivo. Ma non solo, perché alle parole dell’Autore si accompagnano i contributi di alcuni indiscussi esperti del settore, che la tv la fanno sul campo o la commentano da anni: consigli, opinioni, spunti e strategie a disposizione di chi sta cominciando oggi, e di chi oggi sta già svolgendo la professione.
*Link all'Indice e all' Introduzione del libro.
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24 marzo 2009

Tra scienza e fantascienza

CINEMA TRA SCIENZA E FANTASCIENZA
Quarta edizione
Genova , 24–28 marzo 2009

La notte della fantascienza
Cinema Nickelodeon
Link al Programma di tutte le inziative collaterali
*segnalato da M.C.

Genova in libreria

Enzo Costa
"A farla breve" La seconda raccolta dei 'Lanternini'
Genova, Frilli editore , 2009

Martedì 24 marzo 2009 - ore 17,45
Palazzo Ducale, Sala del Camino
Genova
Presentazione del libro con la partecipazione di
Luca Borzani, Enrico Pedemonte, Adriano Sansa.
Il libro raccoglie gli elzeviri da Enzo Costa sulle pagine genovesi del quotidiano "La Repubblica".
La prima raccolta dei "Lanternini per tutti " uscì nel 2003 (Frilli editore).
*Link alla scheda del libro dal sito di Enzo Costa in cui sono pubblicati i 'Lanternini' più recenti.
*segnalato da M.C.
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23 marzo 2009

In libreria

Bernard Poulet
La fin des journaux et l’avenir de l’information
Paris, Gallimard, 2009, 210 p.


Il libro pubblicato in Francia ha attirato l'attenzione anche in Italia, soprattutto dopo la recensione di Marina Valsenise sulle pagine del quotidiano "Il Foglio". 12 febbraio 2009. Il 22 marzo 2009 il portale LSDI-Libertà di stampa/Diritto all'informazione ha rilanciato la la traduzione in lingua italiana di un'ampia nota di Nervic sul blog Novovision.
*Link alla traduzione italiana curata da Lsdi, 22.3.2009.
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Paddy Scannell
Media e comunicazione
Bologna, Il Mulino, 2009, 304 pp.
(traduzione di Sergio Splendore)
Un manuale sui fenomeni comunicativi e mediatici che si voglia completo, oltre a proporre una riflessione sul rapporto tra media e audience di massa, deve fornire approfondimenti sul rapporto tra comunicazione e interazione, linguaggio, razionalità. E' la prospettiva adottata in questo volume, che presenta una rassegna ragionata delle principali teorie sui media e la comunicazione, ordinate non solo in senso cronologico ma anche per approcci. Punti di forza del testo sono la chiarezza, la ricchezza degli argomenti affrontati, e i precisi riferimenti - didatticamente molto utili - ai contesti storico-culturali e alle vicende biografiche entro cui sono nate e si sono sviluppate le teorie delle comunicazioni di massa.
Indice del libro
Presentazione, di G. Mazzoleni.
Introduzione.
Parte prima: Le masse. - I. Comunicazione di massa. Lazarsfeld, Adorno, Merton (USA, '30-40). - II. Cultura di massa. Horkheimer, Adorno, Brecht, Benjamin (Germania/USA, '30-40) - III. La fine delle masse. Merton, Lazarsfeld, Riesman, Katz (USA, '40-50).
Parte seconda: La vita quotidiana. - IV. Cultura e comunicazione. Leavis, Hoggart, Williams (Gran Bretagna, '30-50). - V. Cultura e tecnologia. Innis, McLuhan (Canada, '50-60). - VI. Comunicazione come interazione. Goffman e Garfinkel (USA, '50-70).
Parte terza: Razionalità e irrazionalità comunicativa. - VII. Comunicazione e linguaggio. Austin, Grice, Sacks, Levinson (Gran Bretagna/USA, '50-70). - VIII. Comunicazione come ideologia. Hall (Gran Bretagna, '60-70). - IX. Comunicazione e "publicness". Habermas (Germania/USA/Gran Bretagna, '50-90). -
Conclusioni. - Riferimenti bibliografici. - Indici.

21 marzo 2009

Giornata dell'antirazzismo

Il 21 marzo è la “Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale", istituita nel 1966 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

"Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza,
di nascita o di altra condizione".

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*link utili
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - 1948 (dal sito di Amnesty International -sezione italiana )
sito della campagna Non avere paura Campagna nazionale contro il razzismo, l’indifferenza e la paura dell’altro
Carta di Roma. Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti
sito http://www.razzismobruttastoria.net/, osservatorio sui temi del razzismo e dell'integrazione, lanciato dalla Feltrinelli.

Decalogo per la convivenza inter-etnica di Alexander Langer, 1994.

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*segnalato da R.C.

20 marzo 2009

“Adotta una crisi dimenticata”


Medici Senza Frontiere (MSF), fondata a Parigi nel 1971 da un gruppo di medici e giornalisti ed oggi la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico, ha presentato il V Rapporto sulle “Crisi dimenticate”.
Il Rapporto comprende una sezione informativa in cui vengono narrate da MSF le 10 crisi umanitarie più gravi ignorate dai media a livello internazionale ed uno studio realizzato in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia sullo spazio dedicato, dai principali telegiornali italiani (Tg1, Tg2, Tg3,Canale 5, Tg4 e Studio Aperto), alle crisi umanitarie nel corso del 2008.
Le dieci crisi identificate da MSF come le più gravi e ignorate nel 2008 sono:
-la crisi sanitaria nello Zimbabwe;
-la catastrofe umanitaria in Somalia;
-la situazione sanitaria in Myanmar;
-i civili nella morsa della guerra nel Congo Orientale (RDC);
-la malnutrizione infantile;
-la situazione critica nella regione somala dell'Etiopia;
-i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nord-occidentale;
-la violenza e la sofferenza in Sudan;
-i civili iracheni bisognosi di assistenza;
-la coinfezione HIV-TBC.
L’analisi delle principali edizioni dei telegiornali RAI e Mediaset conferma la tendenza riscontrata negli ultimi anni: ossia un calo costante delle notizie sulle crisi umanitarie, che sono passate dal 10% del totale delle notizie nel 2006, all'8% nel 2007 fino al 6% (4901 notizie su un totale di 81.360) nel 2008. Inoltre l’analisi sui contenuti delle notizie ha dimostrato che, anche laddove i telegiornali hanno costruito la propria agenda in modo da includervi una sorta di attenzione rispetto ai Paesi colpiti dalle forti crisi, il focus d’interesse risulta generalmente poco orientato verso lo status e la condizione di emergenza correlata al Paese in questione, mentre tende a concentrarsi su eventi o argomenti a più forte notiziabilità (per esempio il coinvolgimento dell’Italia o di italiani, di persone note, la capacità di creare conseguenze che ci riguardano). “Non raccontare la sofferenza di milioni di profughi, di bambini che muoiono di fame, di feriti e mutilati, di donne violentate, equivale a dire che tutte queste persone, e le loro sofferenze, non esistono.”(tratto da V rapporto MSF)
Quindi, per fare uscire le crisi umanitarie e le persone che ne sono coinvolte dall’oblio, MSF quest’anno ha lanciato un’ iniziativa orientata alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica: la campagna Adotta una Crisi Dimenticata” con la quale viene chiesto a quotidiani e periodici, programmi radiofonici e televisivi, testate online, Scuole di Giornalismo ed Università di impegnarsi a parlare, nel corso del 2009, di una o più crisi umanitarie dimenticate.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e già diverse adesioni da parte di importanti testate giornalistiche.
Ilaria Pira

*link al sito di Medici senza frontiere
*link alla sezione italiana di Medici senza frontiere
*link al sito delle Crisi dimenticate
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17 marzo 2009

In libreria

Sarah Bonciarelli
Editori, romanzi, comunicazione. Dati Italia 2006 – 2008, 2009, 191 pp.
*Link alla scheda dell'editore Scripta-web.




Gianfranco Tortorelli
L' inchiostro sbiadito. Studi di storia dell'editoria
Bologna, Pendragon, 2009, pp. 267.
*Link alla scheda dell'editore

16 marzo 2009

Jr l' "artiviste"

Jr, 25 anni, francese, si autodefinisce “artiviste”, un misto tra artista e attivista e da quando, nel 2000, ha trovato una macchina fotografica sul marciapiede della metro di Parigi, non ha più smesso di fotografare ma, soprattutto, di utilizzare la fotografia come mezzo di comunicazione privilegiata con coloro che non sono i visitatori abituali dei musei e sono ben distanti dal circuito delle gallerie d’arte. Da Los Angeles a Berlino, Jr comincia ad esporre illegalmente per le strade, che considera come la sua personale galleria d’arte. Le sue gigantografie entrano dirette nello spettro visivo dei passanti, e, quasi con arroganza, obbligano lo spettatore a guardare il mondo, un pezzetto di mondo, con gli occhi dell’artista.

I suoi lavori più importanti fanno parte del progetto “28 millimetri”; il primo prende forma nel 2004, quando si stabilisce nei quartieri Des Bosquets (Monfermeil) e la Forestière (Clichè-sous-Bois) per ritrarre i giovani del posto. Questi “Portrait d’une gènèration” (così verrà definita la sua raccolta) saranno poi stampati in formato gigante ed affissi, per strada ovviamente, nei vecchi quartieri popolari di Parigi est. Con la seconda tappa del progetto “28 millimetri” si verrà a realizzare la più grande esposizione illegale al mondo. Con “Face2Face”, ritratti di israeliani e palestinesi vengono affissi faccia a faccia, appunto, in formati giganteschi in otto città d’Israele e della Palestina e anche sul grande Muro. Con questo progetto Jr valica i confini dell’impossibile, con ironia e coraggio mette a confronto due popolazioni che da decenni sono in guerra tra loro e si addentra nel cuore delle città che vivono quotidianamente il sanguinoso conflitto. La terza tappa del progetto, che ancora deve completarsi, prende il nome di “Woman Are Heroes” e fino ad ora a portato Jr in Africa, più precisamente in Kenya, Sudan, Sierra Leone e Liberia. Tutte zone devastate da terribili guerre civili. Con i suoi scatti Jr vuole ridare dignità e forza a queste donne. Le fotografie sono già state esposte, nei luoghi più disparati, in Sierra Leone e Liberia, ma anche a Bruxelles e prossimamente a Londra e a Parigi, con il preciso obiettivo di sensibilizzare la popolazione europea sulla condizione di queste donne e favorire la connessione, attraverso l’arte, di due mondi spesso troppo lontani.

Jr con le sue fotografie ricopre i muri delle abitazioni, vecchie strade in disuso, piscine vuote, treni, autobus … qualsiasi cosa purché sia alla portata di tutti, per dare modo a tutti di poterle osservare, per ridare a tutti il diritto di esprimersi, di avere una propria opinione del mondo e di gridarla, di mostrarla. Fuori, in strada, dove sono i suoi soggetti, dove ribolle la vita, dove vi sono storie vere di persone vere.

Chiara Ravano

Per saperne di più: http://www.jr-art.net/

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I media francofoni

16 mars 2009
Journée de la francophonie à Gênes
FRANCOPHONIE ET MEDIAS
MATINEE: PRESSE FRANCOPHONE : HISTOIRE ET PERSPECTIVES
Facoltà di Lingue - Aula I h. 10.00 :
Ouverture de la journée par M. Sergio Poli doyen de la Faculté et Mme Ida Merello, directrice de la section de français.
h. 10.15 : La presse francophone : entre l'écrit et le net (M. Maxime Pierre et Mme Laure Bianchini, lecteurs à la faculté de langues et Littératures étrangères)
APRES-MIDI : L'AUDIOVISUEL FRANCOPHONE : LE FRANÇAIS A L'EPREUVE DU MONDE
Alliance Française Galliera
h. 14.15: Introduction
h.14.30 : Conférence de M. Guy Kalenda Journaliste et Coordinateur d'antenne sur la radio panafricaine francophone Africa n°1 à Paris.
h.15.30 : Conférence de M. Christian Dauriac journaliste, ancien directeurgénéral-adjoint de la chaîne de TV francophone Canal France International .
SOIREE: FRANCOPHONIE EN IMAGES : DU CONGO BELGE AU CONGO-KINSHASA Alliance Française Galliera
h.20 Lumumba, film du réalisateur haïtien Raoul Peck, Allemagne, Belgique,France, 2000.
*segnalato dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere - Sezione di Francesistica
Piazza Santa Sabina, 2- 16124 Genova
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12 marzo 2009

In libreria

Venerdì 13 marzo 2009 - ore 17.30Foyer Teatro della Corte
Presentazione del libro di
Giovanni Dagnino
PARLARE, ESPRIMERSI, COMUNICARE
con illustrazioni di Massimo Malagugini
Genova, De Ferrari editore, 2009


Presenta Renzo Trotta, giornalista e docente di Storia del Teatro
Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova
*link alla scheda del libro
*segnalato da G.S.
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08 marzo 2009

In libreria

Mimmo Candito
I reporter di guerra. Storia di un giornalismo difficile da Hemingway a InternetMilano, Baldini & Castoldi, 2009

Scheda dell'editore
Oggi, molto più che in passato, l’informazione è diventata l’arma più importante di una guerra, perché il consenso dell’opinione pubblica è ormai lo strumento essenziale in qualsiasi operazione bellica. I governi e i comandanti militari l’hanno imparato: dopo il Vietnam, ogni guerra è stata un passo in avanti nel tentativo di mettere la museruola ai reporter impegnati in prima linea. Il Golfo, la Jugoslavia, l’Afghanistan, e poi il blocco di Israele ai giornalisti nella striscia di Gaza, si sono rivelati le tappe successive di un processo organico che cela l’intento della censura dietro l’offerta allettante di una lettura preconfezionata della cronaca del conflitto. Le nuove tecnologie, invece che aggiungersi alla testimonianza diretta del giornalista, sono andate sostituendola, creando l’illusione di una documentazione oggettiva, inattaccabile.Il cinema, la letteratura, l’immaginario popolare hanno circondato il corrispondente di guerra di un’aura mitologica che ignora, o comunque tradisce, la realtà: il reporter che va in guerra – anche quando si chiama Hemingway, Montanelli, Fallaci o Peter Arnett – non è mai un eroe, è soltanto un uomo che ha paura, e che odia la guerra, ma trae forza dalla consapevolezza del ruolo che sta interpretando.In questa edizione ampiamente aggiornata, I reporter di guerra ripercorre la storia dei corrispondenti al fronte: dal primo, William Russell, inviato del «Times» in Crimea nel 1854, fino ai recenti reportage dall’Afghanistan e dal Medio Oriente; dalle cronache scritte con la penna d’oca all’invio del pezzo tramite videotelefono. Svela anche le glorie e le miserie di un giornalismo di frontiera, i trucchi, le colpe, i drammi di un’armata internazionale di reporter che ha viaggiato da Kabul a Sarajevo, da Caporetto a Beirut, da Iwo Jima a El Alamein, da Saigon alle spiagge della Normandia, da Verdun al Sinai e alla carica dei Seicento.Negli ultimi quindici anni sono stati uccisi più di cinquecento reporter: Ilaria Alpi, Maria Grazia Cutuli, Enzo Baldoni, Raffaele Ciriello, Miran Hrovatin, Marcello Palmisano sono soltanto alcuni nomi di un elenco senza fine. Com’è senza fine il dovere del giornalista di essere testimone diretto, e credibile, del racconto della realtà. Ma questo «dovere» è rispettato sempre meno, e nei conflitti i condizionamenti, la disinformazione, l’apparato propagandistico dei comandi centrali, hanno emarginato il ruolo del giornalismo come strumento di conoscenza, imponendo le regole della guerra-spettacolo al vecchio mondo dell’informazione.
Mimmo Càndito, inviato speciale, commentatore di politica internazionale, corrispondente di guerra, è una delle firme di prestigio della Stampa, sulle cui pagine ha raccontato le più drammatiche crisi mondiali negli ultimi trent'anni. Insegna Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico all'Università di Torino. E' direttore del mensile culturale L'indice dei libri. Ha vinto alcuni premi giornalistici, tra i quali il "Max David" e il "Luigi Barzini" al migliore inviato italiano.

03 marzo 2009

In libreria

I mestieri della parola. Gli esperti, la ricerca
a cura di M. Cortelazzo M e F. Ursini ,
Padova, Clueup, 2008, 164 p.

Descrizione
Usare come strumento professionale la parola è un’attività che, soprattutto oggi, mostra infinite declinazioni. Mestieri, tecniche oppure arti? La traccia che guida i contributi a questo volumetto è la stessa che ha suggerito gli incontri organizzati nell’ambito dell’insegnamento di Analisi e redazione di testi specifici in italiano per la laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Padova. Si volevano accostare interventi di esperti in diversi settori della comunicazione, già ampiamente affermati o appena agli inizi della loro carriera, a ricerche condotte da giovanissimi laureati del corso padovano. Ne esce un panorama variegato di riflessioni che si completano a vicenda e possono costituire un’utile guida a chi voglia vedere con maggiore chiarezza almeno qualche prospettiva nel complesso panorama del ‘comunicare’.
Il volume contiene i contributi di Claudio Sabelli Fioretti, Gian Antonio Stella, Valentina Ciprian, Massimo Murianni, Chiara Di Benedetto, Marco Tesei, Stefania Macchion, Elena Marchetto, Silvia Santangelo, Alberto Cellotto, Elena Lombardo, Marianna Schiavon.

Genova in Libreria

Antonio Balletto
Tra i tempi. Un anno di riflessioni settimanali tra l'umano e il divino
Reggio Emilia, Diabasis, 2009

Il libro raccoglie gli editoriali che don Antonio Balletto pubblicò sulle pagine genovesi de "La Repubblica. Il Lavoro" a partire dall'8 giugno 2007 fino al giorno della sua morte, il 1° marzo 2008, nonché altri editoriali inediti destinati alla stessa testata di cui era caporedattore Franco Manzitti. I suoi editoriali pubblicati sotto il titolo Tra i tempi erano la proposta di una riflessione ricca di progettualità e di laicità sulla città di Genova e sulla nostra contmporaneità.

*link al ritratto di Antonio Balletto (1930-2008) pubblicato nel sito della casa editrice Diabasis:

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