Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



19 ottobre 2011

Mamma Italia

A volte mi soffermo a pensare alla nostra bella Italia. La immagino come una forte signora, con un panno bianco avvolto intorno al capo, i vestiti consunti e solchi nel volto che raccontano la storia di una guerriera forgiata dal fuoco di numerose battaglie.
Questa impavida matrona ha affrontato innumerevoli ostacoli: è stata regina del mondo, ha perso molti figli acquisiti, si è divisa, si è riunificata, ha seguito la ragione con l'Illuminismo, si è abbandonata alla spiritualità con il Romanticismo e ha confidato nell’uomo con l'Umanesimo. E' stata rasa al suolo dopo due guerre e si è rialzata dopo una dittatura. Ci sono stati istanti in cui predominava il terrore di vedere prosciugati i propri laghi, deviati i corsi dei fiumi e bruciate le sagge foreste.
Eppure Lei, la mamma Italia non si è mai data per vinta. Ha combattuto giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo dopo secolo. Si è messa nelle mani di una politica che forse non era degna della sua grandiosità, ha dato fiducia a predicatori di falsi ideali rischiando di rimanere per sempre in ginocchio. Forse il suo errore è stato quello di abbassare la guardia, forse la situazione è più pericolosa adesso rispetto a quando la bella Italia si vedeva piombare le bombe dall'alto, dico forse perché ora non si ha più la consapevolezza di chi sia il nemico. La propaganda è ormai troppo subdola per poterla riconoscere e mamma Italia pare troppo stanca per cogliere ciò che di più infimo aleggia nell'aria.
Quando chiudo gli occhi e cerco di dare un volto a questa signora la immagino come una madre che vuole il meglio per i propri figli. La vedo che lavora sodo per permettere loro di studiare ed avere l'istruzione necessaria per affrontare il mondo esterno, dotandoli delle armi richieste per vincere la prossima battaglia. Ma poi riapro gli occhi e vedo che in realtà la crisi che sta piegando la nostra bella Italia sta tagliando le gambe al futuro. E mi domando : «Ma come? Se davvero l'Italia fosse una vera madre non permetterebbe mai che ai suoi figli venisse a mancare l'unica cosa che può permettere loro di rialzarsi e camminare a testa alta. Se si fanno dei tagli all'istruzione come saranno i futuri combattenti di una guerra le cui armi sono l'arte diplomatica e le penne a sfera?». Una vera madre non vorrebbe mai che i propri figli fuggissero da lei per diventare scienziati in America o ingegneri in Inghilterra.
Come vorrei rivolgermi a Lei per domandarle se ha abbastanza forza per reagire a questo alone di ipocrisia e rassegnazione. Ma avrei timore della sua risposta. Cosa mi direbbe? Dopotutto siamo un piccolo stivale di terra inglobato in una realtà dal sapore troppo amaro. Sarebbe stupendo se questo piccolo stivale potesse calpestare i politici corrotti e il falso buonismo di coloro che spacciano le menzogne per verità assolute.
Chissà se mamma Italia ha il tacco dello stivale troppo consunto per camminare ancora... dico questo perché ora la vedo strisciare e quando anche i vestiti saranno troppo logori per coprire le sue vergogne le rimarrà solo quel panno bianco che le avvolge il capo. Allora potrà sfilarselo e nascondere il volto dietro di esso...
Silvia Civano
____



Nessun commento:

Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.