Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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26 gennaio 2012

Libera e Don Ciotti

"Libera a Genova, Libera in Liguria. Per festeggiare a Genova la giornata della memoria e dell'impegno del 17 marzo 2012. E' una scelta naturale. Un'altra grande e storica città del nord, dopo le esperienze di straordinaria partecipazione di Torino e di Milano. Perchè ce lo stanno raccontando i processi, ce lo stanno dicendo ripetutamente le cronache e gli studi: è il nord ormai la vera terra di conquista delle mafie."

Così comincia la prefazione al Dossier Liguria presentato oggi da don Ciotti ai ragazzi del liceo scientifico e classico "Martin Luther King" di Genova. Don Ciotti, sacerdote sempre attivo nella lotta contro la mafia, riesce ad incantare ancora una volta la platea di giovani, raccontando le storie che vive per combattere la criminalità organizzata.
L'associazione strappa a fatica le terre sequestrate alle mafie, coltiva queste terre per poi rivedere i prodotti con il marchio Libera terra e togliere così tanti giovani che sarebbero ottima manodopera per la criminalità. Don Ciotti racconta quanto sia importante non lasciare sole le famiglie delle vittime della mafia e chi cerca di ribellarsi a questo mondo corrotto, collaborando con la giustizia. Come Rita Atria, una ragazza di diciotto anni, della provincia di Trapani, che nel '91 decide, dopo l'uccisione del padre e del fratello, di collaborare con la giustizia, contro il volere della madre. La famiglia la disconosce e le fa da secondo padre Borsellino. Ma dopo la sua morte, la ragazza viene abbandonata dalla giustizia ed arriva, esasperata, al suicidio. La ragazza è sepolta in una tomba senza nome, senza una foto sua, ma con quella di una donna di cinquant'anni. La storia risuona nella palestra della scuola quasi come una storia di barbarie commesse in un luogo lontano; una ragazza chiede, infatti, quando nasce la mafia, come fosse solo un pezzo di storia, ma forse la domanda corretta sarebbe: quando finisce?
Già, perchè Don Ciotti viene proprio nelle scuole a raccontare che non solo il fenomeno non scompare al Sud, ma si espande al Nord, intaccando anche la Liguria.
Tendiamo a pensare che il "Male mafioso" riguardi solo una parte del corpo-Italia, e che quindi sia facilmente "curabile", ma in realtà comprende vastissime aree.
Ad esempio, nella nostra regione sono, purtroppo, ben radicate associazioni mafiose che gestiscono il riciclaggio, il gioco d'azzardo, e soprattutto i rifiuti.
Le cosiddette Ecomafie sono in crescita del 12%, con 233 infrazioni penali accertate, 194 denunce, 2 arresti e 32 sequestri. E di beni confiscati alla mafia nella nostra regione ce ne sono 32, forse ancora troppo poche per essere efficace strumento di lotta.
E purtroppo ci sono anche delle vittime, come Dario Capolicchio, studente di architettura di La Spezia, di 22 anni, morto a Firenze in una strage terroristica nel 1993. Piacerebbe dire "l'ultima strage", ma è utopia; o forse è utopia credere che questo possa essere dimenticato fino a che esisteranno persone come don Ciotti, pronte ancora a raccontare.
Manuela Prigelli

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