Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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23 febbraio 2012

Giornalismo (e non solo): istruzioni per l'uso.

Riporto un articolo di Beppe Severgnini, pubblicato oggi su il "Corriere della sera".

Con notevole stupore, e altrettanto piacere, noto che molti giovani italiani sognano di diventare giornalisti. I master di giornalismo sono pieni di ragazze e ragazzi determinati e preparati, che si dimostrano lungimiranti. Non guardano infatti al momento difficile dell'industria, ma alle opportunità e ai nuovi strumenti del mestiere, cui Internet ha regalato una terza giovinezza. I futuri colleghi, spesso, chiedono suggerimenti. Ho già offerto in passato, incoscienti decaloghi; oggi ci riprovo, e allungo. Non stupitevi: chi invecchia ama dare buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi esempi ( de la Rochefoucauld, ripreso da De Andrè).
1- Impegnatevi a fondo. Non perdetevi in chiacchiere e non mostrate indecisione. Se un giorno volete diventare giornalisti dovete esserne certi.
2- Imparate l'inglese! Non lo ripeterò mai abbastanza. Nell'industria in cui state per entrare buona parte della forza-lavoro parla inglese.
3- Non rubate. Anzi, non fate nulla che vi farebbe fare brutta figura alla macchina della verità.
4- Siate sempre puntuali.
5-Non accampate scuse, non incolpate gli altri.
6- Non datevi mai per malati. A meno che non vi amputino un arto, abbiate un'emorragia arteriosa, ferite al petto invalidanti o muoia un parente prossimo.
7- Pigrizia, sciatteria e lentezza sono cattive qualità. Intraprendenza, ingegnosità e iperattività sono buone qualità.
8- Siate preparati ad assistere a giustizie e follie umane di ogni sorta. Senza che vi mandino in tilt o vi avvelenino l'umore. Dovrete semplicemente sopportare le contraddizioni e le iniquità di questa vita.
9- Aspettatevi sempre il peggio. Da tutti. Ciononostante, non permettete che questa prospettiva negativa influenzi il vostro rendimento. Buttatevi tutto alle spalle. Ridete di ciò che vedete e sospettate.
10- Cercate di non mentire.
11- Evitate i programmi e i giornali che portano il nome del proprietario scritto sopra la testata. Quelli che mandano cattivo odore. E quelli dal nome buffo o patetico; stonerà sul vostro curriculum.
12- Pensate al curriculum! Che effetto farà su chi sta vagliando una pila di email il fatto che non abbiate mai lavorato nello stesso posto per più di sei mesi?
13- Leggete! Leggete giornali, libri sul giornalismo e riviste. Sono utili per tenersi aggiornati sulle tendenze dell'industria e per rubare idee.
14- Prendete le cose con umorismo. Ne avrete bisogno.
Un solidale aiuto ai giovani aspiranti giornalisti, offerto senza presunzione ma con l'obbiettivo di incoraggiare i sogni di chi quotidianamente li vede andare in frantumi, colpiti da una crisi che non sembra dare spazio alle ambizioni di chi una vita lavorativa deve ancora costruirla.
Grazie, dunque, a chi come Severgnini cerca di sostenere pubblicamente la classe giovane della nostra società, senza stroncarla sul nascere.
Con umorismo tagliente ci vengono offerti consigli che oltre a farci sentire spalleggiati da professionisti di maggior esperienza, ci aprono gli occhi su un mondo non del tutto rose e fiori.
L'aspetto più sorprendente di questo articolo è la conclusione: un Post Scriptum che rivela un dettaglio tutt'altro che immaginabile.
Severgnini ci informa, infatti, che:

Questi consigli vengono da Kitchen Confidential di Anthony Bourdain (Feltrinelli). Ho semplicemente sostituito "chef" con giornalista, "cucina" con giornalismo, "ristoranti" con giornali e "lingua spagnola" con lingua inglese. Le ricette del successo professionale sono le stesse dovunque, ragazzi.

Oltre ad essere una precisazione inaspettata, questo chiarimento di Severgnini garantisce al suo articolo maggiore riconoscienza. Sapendosi allontanare dalla sua professione ha voluto tendere la mano non soltanto ai suoi futuri colleghi, ma a tutti i giovani che con impegno tentano di costruire una carriera lavorativa.
L'insegnamento che la sua penna ha regalato alla carta stampata è quello di applicare in qualsiasi impiego una forte professionalità.
La speranza è che Severgnini sia solo l'apripista di una serie di professionisti, i quali decideranno di spendere poche parole per guidare i giovani verso il loro futuro.
Sara Azza

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