Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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03 febbraio 2014

New Journalism: una guida per il futuro dell’informazione


«Esiste un nuovo giornalismo? Le trasformazioni tecnologiche che hanno interessato la professione negli ultimi trent’anni, la digitalizzazione diffusa, l’avvento di internet e l’imporsi di nuovi media stanno cambiando il modo di lavorare dei giornalisti? ». E’ con questa domanda che l’autore decide di iniziare la prefazione del suo libro, spiegando sin da subito una doppia tesi che manterrà costante in tutto lo sfoglio del testo: «La professione del giornalista, contrariamente a quanto sostenuto da molti, non è cambiata con l’avvento delle nuove tecnologie digitali[…]. Ciò che invece è cambiato profondamente è il modo di lavorare del giornalista».
Da Gutemberg a Internet, dalla Penny Press alla Free Press, un susseguirsi di passaggi che hanno stravolto il mondo della comunicazione. Trasformazioni tecnologiche hanno portato all’adeguamento di una professione che più di ogni altra è costretta a mantenersi al passo coi tempi. Si apre l’era del giornalismo online, amico – nemico di una tradizione cartacea maturata nel corso di secoli. Nascono nuove figure, nuove mansioni e nuovi uffici. Dalla redazione online ai giornalisti multimediali, stessa professione ma ritmi diversi. La scrittura digitale si arricchisce di tutti quegli elementi nuovi adatti a rendere il messaggio ancor più diretto ed immediato: audio, video, foto e animazioni. Ogni mezzo ha un proprio linguaggio e la rivoluzione informatica ha modificato non solo il nostro modo di scrivere ma soprattutto il nostro modo di organizzare il pensiero. Nasce la telefonia di terza generazione, che permette di ricevere le news direttamente sul proprio dispositivo mobile in tempo reale. Tanti cambiamenti. Ma la mission del giornalismo rimane sempre la stessa: informare, interpretare, divertire.
Sono quindici capitoli scorrevolissimi, non annoiano ma incrementano l’uno dopo l’altro il piacere della lettura. Una sorta di guida per il lettore, allo scopo di farlo riflettere su come sfruttare a pieno il cambiamento tecnologico a favore di un nuovo giornalismo, un ‘New Journalism’ che non si faccia superare e stravolgere dal cambiamento, ma al contrario che lo affianchi. L’autore non tralascia nessun particolare del caso e nelle sue pagine sviluppa moltissimi temi che vanno dal ‘giornalismo embedded’ al ‘citizen journalism’, dal fenomeno dei blog ai nuovi social network. Un vero e proprio excursus, interessante e coinvolgente, del mondo dell’informazione. Leggendo le pagine di questo libro non solo si approfondisce una tematica fin troppo attuale ma si percepisce tra le righe quella curiosità dell’autore di voler conoscere di più. Il voler sapere cosa ci si debba aspettare adesso da questo flusso tecnologico in continua e rapida evoluzione. Se il primario intento dell’autore era quello di trasmettere al lettore questo suo stupore e questa sua curiosità, personalmente devo dire che ci è riuscito benissimo.
Arianna Germanà

Marco Pratellesi
New Journalism, Teorie e tecniche del giornalismo multimediale
Milano, Bruno Mondadori, 2013, 238 pp. (1° ed. 2004).

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