Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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21 maggio 2015

Notizie dal futuro dell’informazione

Una serie di emozionanti storie di successo, quelle raccontate da Nicola Bruno e Raffaele Mastrolonardo ne La scimmia che vinse il Pulitzer. Storie, avventure e (buone) notizie dal futuro dell’informazione, edito da Bruno Mondadori, collana Presente Storico.
Otto capitoli che raccontano l’universo dell’informazione e del giornalismo nei primi anni 2000, sino al 2011, anno di pubblicazione. Otto capitoli, otto storie, otto parole chiave nel mondo dell’informazione: precisione, velocità, intelligenza, partecipazione, trasparenza, libertà, bellezza, cambiamento.
Il viaggio comincia e con “Precisione”, la parola connessa al primo capitolo, Bruno e Mastrolonardo (giornalisti, autori, e cofondatori di Effecinque, agenzia giornalistica indipendente con sede a Genova) raccontano la storia della creazione di una macchina in grado di rivelare ben sei gradi della menzogna, spostando una lancetta da destra (“vero”) a sinistra (“Pants on Fire” letteralmente “Fuoco ai pantaloni”, che è un po’ come dire in Italiano che ti sta crescendo il naso per una bugia). A questa macchina non importa chi sei o che mestiere svolgi: se non vuoi avere paura devi dire la verità. Attraversando l’oceano gli autori scoprono che di certo non ha paura un ragazzino timido e acuto, che batte sul tempo le più grandi agenzie di stampa internazionale postando online le notizie del momento alla velocità della luce, dal terremoto dell’Aquila al video del terrorista più ricercato al mondo. Il suo non è un adolescenziale colpo di testa, ma puro e semplice desiderio di informare. Presto, e bene.
La curiosità dei nostri autori si ferma per un giorno nella periferia nord di Chicago, dove c’è qualcuno al lavoro su una notizia di Baseball. Peccato che quel qualcuno non sia un giornalista in carne e ossa bensì un robot, in grado di scrivere pezzi alla velocità della luce. Ma sono sempre le cose troppo perfette a mancare di qualcosa. E quel qualcosa è spesso un dettaglio emozionante. Stats Monkey, è così che si firma questo software, è in grado di sfornare 150 mila articoli la settimana. E’ una macchina, ma svolge (quasi) le stesse funzioni di un umano. L’unica pecca (ebbene sì, anche lui ne ha una) è che i suoi articoli sono senza pathos, senza emozione. Sembrava la fine del giornalismo, ma se da un lato i lettori possono scendere a patti con qualche errore di battitura, dall’altro è raro trovare qualcuno disposto a trovare compromessi con la banalità.
Ma Bruno e Mastrolonardo nel banale non cadono quasi mai: incontrano infatti anche una mamma-avvocato kenyana, che legata alla sua terra e alla sua libertà s’improvvisa attivista e giornalista, e regala al mondo un luogo virtuale dove poter scrivere quello che molti non vorrebbero mai leggere. Una storia al limite dell’utopia, dove seppur virtualmente, anche chi è vinto può dire la sua.
C’è spazio anche per un acerbo Assange: fisico, hacker, giornalista, programmatore e con il sogno di aprire una nuova era nel giornalismo investigativo. La verità è una cosa semplice, e così dovrebbe essere anche la trasparenza, ma dire al tuo popolo che “chi vi governa vi mente”, non è una scelta che si può fare a cuor leggero. E se è vero che la scala del successo non si sale con le mani in tasca, con il senno di poi sappiamo che Assange stà assolutamente pagando il prezzo della coerenza.
Il viaggio dei nostri autori fa tappa in Irlanda, dove un’attivista diventata parlamentare, trasforma un’isola in bancarotta nel paradiso della libertà di parola, prosegue in Polonia, dove un architetto con il pallino delle belle arti decide di inserirsi nel mondo del giornalismo dando nuova vita ai quotidiani, e termina negli States, dove un gruppo di programmatori appassionati di giornalismo rimescolano le informazioni e rivoluzionano il modo di comunicare.
Il demone che ha tormentato quasi tutte le generazioni di chi fa questo mestiere è sempre lo stesso: la ricerca e la diffusione della verità. Con questo libro (e con forse un’abbondante dose di ottimismo) gli autori vogliono mostrarci come anche queste personalità, così differenti e provenienti da realtà così diverse, sono tutte determinate nel volerla cercare e mettere in mostra. La verità non è un nemico, per quanto talvolta si riveli un boccone amaro. Ma un’altra cosa è certa, non è un nemico neppure la tecnologia. Anzi, il fil rouge che lega tutte queste differenti storie è proprio la convinzione che solo strizzando l’occhio al “nuovo” il mondo dell’informazione potrà sopravvivere.
Giorgia Russo

Nicola Bruno e Raffaele Mastrolonardo
La scimmia che vinse il Pulitzer. 

Storie, avventure e (buone) notizie dal futuro dell’informazione,
Bruno Mondadori, Milano, 2011, 192 pp.


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