Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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11 febbraio 2016

Viaggi attraverso l’Oriente



L’India e la Cina sono due colori: il rosso dei sari, delle pitture e il verde delle campagne. Carlo Levi descrive nei suoi reportages un mondo diverso, fatto di luoghi immersi nella magia dell’antico: gli abitanti sono i contadini, i bambini, le donne, i mendicanti. L’India è la terra dei poeti, dove ancora le rappresentazioni a teatro sono cantate e piene di epiteti, la Cina è il paese della forza del cambiamento.
Le città che vengono descritte non sono solo i grandi centri, ma soprattutto i villaggi, dove il tempo scorre lento, seguendo il ritmo delle stagioni. È difficile trovare scuole, si suona buona musica e si accolgono gli ospiti con antichi rituali. L’autore descrive le persone che incontra con minuziosità, coglie ogni particolare, ad esempio il bambino che porta un carico di fieno sulle spalle e che si appoggia a un albero, con uno sguardo “quasi morto in un incanto di solitudine”. Levi presenta queste figure con dei colori che potrebbero essere paragonati a quelli delle fotografie di Steve McCurry.
Nelle grandi città dell'India il tempo scorre frenetico sui marciapiedi affollati da mendicanti, venditori e coolies, molti si propongono come guide turistiche per guadagnare qualche rupia.
La Cina è un paese cresciuto senza religione, seguendo la morale della ragione. Levi è colpito soprattutto dalle persone. Gli uomini sembrano tutti uguali nel loro modo ordinato di comportarsi, al punto che se ci si immerge in questo mondo basato sulla collettività ci si vergogna quasi del principio di personalità occidentale. È un grande corpo dalla bellezza unitaria. Dice che ad un primo sguardo è quasi difficile scorgere la presenza delle donne, che in realtà sono moltissime e hanno compiuto una grande rivoluzione per conquistarsi il loro spazio nella società.
Levi parla delle grandi rivoluzioni di crescita che hanno dovuto affrontare questi paesi, che ancora però sono fortemente influenzati dai governi precedenti. I due paesi sono legati da una immensa grandezza e un difficile equilibrio da mantenere. Esiste una grande disparità tra le risorse del territorio e la popolazione.
Tutto ciò con cui viene a contatto nei suoi viaggi deve essere trasmesso nel modo più dettagliato e fedele possibile al lettore, in qualche modo regala un’avventura. 
I reportages raccolti in questo volume vennero pubblicati a puntante sul quotidiano "La Stampa", tra il 1957 e il 1959. L’autore è ricordato soprattutto per Cristo si è fermato ad Eboli, romanzo autobiografico che racconta il suo periodo di confino in Lucania durante il regime fascista.



Arianna Pronestì



Carlo Levi
Buongiorno, Oriente.
Reportages dall’India e dalla Cina

Donzelli Editore, Roma, 2014, pp. 240.


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