Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



29 maggio 2016

In libreria

Giorgio Zanchini
Leggere, cosa e come
Il giornalismo e l'informazione culturale nell'era della rete

Donzelli, Roma, 2016, pp. 172.
Descrizione
Leggere, cosa e come è un’espressione che sino a un paio di decenni fa avrebbe stimolato riflessioni circoscrivibili a una tradizione ultrasecolare, centrata sul libro, i giornali e le riviste, la lettura di pagine cartacee. Con la rivoluzione digitale tutto è cambiato, le nostre vite stanno conoscendo una trasformazione profonda: il baricentro della nostra quotidianità sono diventati i dispositivi elettronici e gli schermi, l’accesso all’informazione è diretto, senza barriere né limiti temporali o di luogo. Il libro e il giornale non sono più gli unici architravi su cui poggia la trasmissione delle conoscenze. Si sta indebolendo sensibilmente – o almeno così pare – anche la mediazione, il ruolo di chi seleziona, certifica, mette ordine nell’accesso al sapere: tutto quel complesso di attività che critici, editori, giornalisti hanno esercitato per generazioni. Il saggio di Giorgio Zanchini, conduttore di fortunate trasmissioni di Radio Rai, tra cui Radio anch’io, descrive questi processi, esaminando il modo in cui si fa giornalismo oggi e passando in rassegna le pratiche attraverso le quali ci informiamo. E la sua analisi si allarga, fino a comprendere i modi in cui stanno cambiando la lettura, il libro, il mercato editoriale. Si arriva così al cuore della questione: come selezioniamo oggi un prodotto culturale? Come scegliamo un libro, un giornale, un sito, un percorso di accesso al sapere? Possiamo davvero fare a meno di qualcuno che ci aiuti a scegliere? E chi è in grado, oggi, di garantire qualità e prestigio?
___

28 maggio 2016

In libreria

Enrico Menduni
Televisione e radio nel XXI secolo
Laterza, Bari-Roma, 2016, 248 pp.
Descrizione
La radio e la televisione non sono più le stesse dopo il passaggio definitivo al digitale e l'intreccio con la rete e i social network. Questo aggiornatissimo manuale offre uno sguardo tutto orientato al presente sui due grandi media contemporanei: palinsesti, format, programmi, audience, video on demand, Youtube e Facebook, rapporti con la società, strategie di produzione e distribuzione.


___

Enrico Menduni
I linguaggi della radio e della televisione. Teorie, tecniche, formati
Laterza, Bari-Roma, 2016, 244 pp.

Descrizione
Audience, infotainment, qualità televisiva, reality show, TV digitale, web radio, multimedialità. In questo manuale il complesso delle culture, delle teorie e delle tecniche della radio e della TV, nell’intreccio con le tecnologie delle telecomunicazioni fino ai loro più recenti sviluppi, ai nuovi formati, alle tecnologie e piattaforme emergenti, ad Internet 2.0.

27 maggio 2016

In libreria


Luigi Bobbio  - Franca Roncarolo (a cura di)
I media e le politiche. Come i giornali raccontano le scelte che riguardano la vita dei cittadini,
Il Mulino, Bologna, 2016, pp. 264.
Descrizione
Sappiamo che gli avvenimenti legati alla politica godono di una larghissima copertura mediatica. Ma che cosa succede all’informazione sulle politiche? Un cittadino che desideri tenersi informato attraverso i media è in grado di capire la natura delle controversie che si sviluppano sul merito delle scelte pubbliche e di rendersi conto se le politiche messe in opera hanno funzionato oppure no? Due gruppi di ricerca, formati rispettivamente da analisti delle politiche pubbliche e da studiosi della comunicazione politica hanno lavorato insieme a un’indagine pionieristica su questo tema molto importante, ma finora trascurato, confrontando i giornali italiani con quelli francesi e spagnoli e comparando la copertura di politiche pubbliche su diversi ambiti di attualità (mercato del lavoro, cittadinanza agli stranieri, energie rinnovabili). Il quadro che emerge appare di grande interesse. I giornali italiani parlano delle politiche in modo meno ampio, meno pluralistico e meno argomentato dei giornali francesi e per lo più si limitano, a differenza dei giornali spagnoli, a riferire le posizioni del mondo politico nazionale. In Italia l’attenzione esorbitante per le dinamiche interne alla sfera politica (schieramenti, alleanze, conflitti inter- e intra-partitici) tende infatti a soffocare l’informazione sul merito delle politiche e a dare poco spazio agli argomenti che sostengono o contrastano le proposte in discussione.
___

24 maggio 2016

In libreria

Interventi di contrasto alla discriminazione e alla violenza sulle donne nella vita pubblica e privata. Un'analisi multidisciplinare 
a cura di Arianna Pitino
Giappichelli, Torino, 2015, pp. XII+244.
Descrizione
I contributi raccolti in questo volume offrono una riflessione di taglio multidisciplinare – giuspubblicistico, storico e politico-sociale – sul tema delle discriminazioni e della violenza sulle donne nella vita pubblica e privata (lavoro, rappresentanza politica, relazioni familiari e affettive), con una particolare attenzione alle problematiche più rilevanti emerse di recente non solo nell’ordinamento italiano, ma anche in quello internazionale (CEDU) e dell’Unione europea. La ricerca è stata svolta grazie al finanziamento, da parte del Dipartimento di Scienze politiche (DI.S.PO.) dell’Università degli Studi di Genova, dell’omonimo Progetto di ricerca di Ateneo 2013-2015.
Indice
Il diritto e il genere della violenza (dal codice Rocco alla Convenzione di Istanbul (B. Pezzini). – I. L’ordinamento italiano. – I percorsi della parità di genere in Italia: voto, lavoro e protezione dalla violenza tra Costituzione, leggi ordinarie, giurisprudenza costituzionale e Unione europea (A. Pitino). – Una norma da leggere al femminile. L’art. 612 bis c.p. (Stalking) nell’evoluzione della giurisprudenza di legittimità (L. Carli). – Uguaglianza coniugale e unità familiare: (alcune) declinazioni di una “disparità giuridica”(P. Palermo). – Il principio di non discriminazione riguardo al cognome del coniuge e dei figli (P. Vipiana). – Il lavoro femminile tra regole di parità, discriminazione e mobbing (V. Cavanna). – Due di diritto. Differenza sessuale e cittadinanza (C. Giorgi, G. Bonacchi). – II. L’ordinamento internazionale e dell’Unione europea. – La donna nel diritto internazionale e dell’Unione europea: verso il superamento o la riaffermazione dei “tradizionali ruoli femminili”? (C. Danisi). – Il contributo dell’Unione europea alla tutela del “ruolo riproduttivo” della donna in ambito lavorativo (M. Parodi). – III. Donne, potere e rappresentanza politica. – Il progetto politico nella Lisistrata e nell’Ecclesiazuse di Aristofane: tra forma femminile e sostanza maschile (A. Catanzaro). – Parità di genere e legislazione elettorale (M. Cosulich). – La rappresentanza femminile nelle istituzioni politiche elettive (A. Massa). – La leadership femminile: una comparazione (M. Morini). – Postfazione (V. Maione). – Notizie sugli Autori.


19 maggio 2016

In libreria


Luciano Santilli 
Grammatica del giornalismo. Come si scrive per i media
goWare, Firenze, 2016,  304 pp. Ebook
Descrizione
Abbreviazioni, accenti, ausiliari, capoversi, controlli, concordanze, conferenze stampa, corsivi, costruzione delle frasi, dichiarazioni, didascalie, diffamazione, discorso diretto, frasi fatte, gergo, gossip, grafici, impaginazione, inizio e conclusione dell'articolo, indirizzi, internet, interviste, leggi sulla stampa, maiuscole, misure, musica, ndr, nomi e cognomi, nomi geografici, numeri, occhielli, ortografia, parolacce, plurali difficili, privacy, pubblicità, querela, rettifica, ripetizioni, scaletta dell'articolo, secondo capoverso, segreto professionale, sesso, sondaggi, stereotipi, sintassi, telefoni, url, verbali... e altre 1.000 voci per comunicare con chiarezza, concisione, eleganza su qualsiasi media, tradizionale e nuovo. Un libro di consultazione per chiunque voglia comunicare in modo professionale.
____

18 maggio 2016

Cattivo giornalismo

«Quel dannato servizio del TG1 aveva fatto danni irreparabili[…]. Il cattivo giornalismo sta proprio qui: nell’aver saputo condire ambiguamente e far coincidere, con cinica determinazione, il mio congedo con le accuse di aver commesso gravi reati». - Luciano Garofano

Spesso ci si dimentica del potere che hanno le parole, di quanto alcune affermazioni, specialmente quando non sono vere, possano fare male, di quanto una notizia non fondata possa provocare sofferenza e dolore. Questo è quello che emerge dall’amara testimonianza del Generale Luciano Garofano e che fa da prologo al libro del criminologo Vincenzo Maria Mastronardi. In queste pagine l’ex comandante del RIS di Parma si sofferma a spiegare lo stato d’animo e le sensazioni provate quando uscì la notizia che era stato indagato per truffa, peculato e falso ideologico, definendosi travolto da un vero e proprio "tsunami" aggravato dal fatto che il pezzo era firmato da Luca Ponzi, giornalista con il quale aveva rapporti di grande collaborazione. Un episodio di cui, suo malgrado, si è visto protagonista l’autore, diventa il tema principale di Mass media e fango. I clamorosi falsi giornalistici delle più note testate nazionali e l’occasione per denunciare le denigrazioni e le deformazioni giornalistiche.
Mastronardi pone l’accento sugli effetti e sulle conseguenze che tali affermazioni posso avere sulle persone, sui danni d’immagine creati e spesso irreversibili, puntando il dito contro chi fa del "cattivo giornalismo" finendo con lo screditare anche la "parte buona" della categoria. La vicenda cui fa riferimento l’autore è quella dell’ormai famosa Lectio Magistralis sul panico presso l’Università "La Sapienza" di Roma, lezione che avrebbe dovuto tenere il Comandante Schettino. Questa notizia, "figlia" del cosiddetto Caso Schettino che tanto spazio aveva trovato e ancora oggi trova nei giornali e in televisione, è una bufala, creata ad arte sapendo di suscitare indignazione, ma che, allo stesso tempo, è stata il mezzo per denigrare una personalità del calibro di Mastronardi che, è bene ricordarlo, è uno dei più conosciuti criminologi italiani di fama internazionale. L’autore, successivamente, illustra al lettore le varie strategie di amplificazione e deformazione della notizia, inserendo capitoli dai titoli eloquenti come "Il decalogo del giornalista perverso" o "Consigli per i giornalisti. Le dieci regole per distruggere un avversario politico o un antagonista".

Tra i casi presi in esame dal criminologo, vi è anche la famosa "vicenda Boffo", all’epoca direttore dell’Avvenire nei confronti del quale, Vittorio Feltri, editorialista ed ex direttore de Il Giornale, sembra aver applicato il primo comandamento del decalogo sopraccitato: "Non controllare mai la verità dei fatti, potrebbe nuocere al sensazionalismo" Ma non solo; come riportato nel sottotitolo, vengono anche riportati i clamorosi falsi giornalistici delle più note testate nazionali, mentre Piero Laporta, Capo di Stato Maggiore, è l’autore di un capitolo nel quale vengono esaminati esempi di manipolazione di notizie legate al mondo politico. Una parte importante del volume è dedicata alla componente psicologica del problema; Mastronardi analizza gli effetti negativi che la massa può esercitare nei confronti del singolo e viceversa, partendo dalle cosiddette "PSYOP", le operazioni piscologiche militari di manipolazione delle notizie, fino ad arrivare al "lavaggio del cervello" e allo strumento della propaganda. Gli ultimi capitoli, infine, trattano dell’etica, della deontologia e della giurisprudenza riguardante la materia giornalistica.
Nicole Bellini

Vincenzo Maria Mastronardi
Mass media e fango.
I clamorosi falsi giornalistici delle più note testate nazionali
Armando Editore, Roma, 2015, 224 pp.
___

In libreria

Giorgio Vecchiato 
C'era una volta il giornalismo. Memorie di settant'anni
ETS, Pisa, 2016, 202 pp.

Descrizione

Taccuino di memorie, istantanee di una lunga carriera giornalistica che emergono tra le pieghe in chiaro-scuro di una storia da Prima Repubblica. Stile asciutto, ricordi nitidi, opinioni tranchant per riflettere sulla rilevanza, la metamorfosi, le scelte di un giornalismo che ha assunto un potere sempre più incisivo nell'intessere la trama e il finale di questa storia. Un passato recente che ritorna per scongiurare l'oblio della memoria corta, scavando negli eventi dell'Italia fine secolo che condizionano ancora il presente di questo Paese. Riflessioni schiette, stilettate acute di un giornalista libero che fa i conti con il passato glorioso del giornalismo italiano - da Montanelli a Bocca, da Oriana Fallaci a Enzo Tortora - e che si chiede quale direzione stia prendendo quello odierno.

____

16 maggio 2016

In libreria

Rinaldo Gianola
"Milano-sera". Un giornale per la Repubblica 1945-1954
Book Time, Milano, 2016, 120 pp.
Descrizione
Nato nei giorni della Liberazione, nella primavera del 1945, da un’idea di comunisti e socialisti, "Milano-sera" è stato un quotidiano con pochi mezzi e un grande cuore. Ha accompagnato con coraggio e coerenza la ricostruzione di Milano, ha combattuto la battaglia per la Repubblica, ha affermato e difeso i valori della Resistenza. Ha saputo rappresentare le aspirazioni di grandi masse e ha condiviso lealmente i progressi e i drammi della sua epoca. Nella redazione di "Milano-sera" sono passati giornalisti, intellettuali, politici che poi hanno influenzato per decenni l’informazione, la cultura, la vita politica del Paese: Giancarlo Pajetta e Guido Mazzali, Alfonso Gatto e Mario Bonfantini, Elio Vittorini e Gaetano Afeltra, Paolo Grassi e Giorgio Strehler, Oreste del Buono e Paolo Murialdi e molti altri protagonisti dell’Italia uscita distrutta dal Ventennio fascista che cercavano con fatica e con entusiasmo di costruire una nuova strada per la libertà e la democrazia.
___

Ignoranza del male

Se in una fredda mattina di novembre entri in un'ufficio e l'impiegato che conosci, che da sempre hai classificato come una persona mite e gentile, improvvisamente comincia a parlare per chiederti che cosa ne pensi dell'elezione di Trump e a sorpresa ti parla di Hitler, rappresentandolo come colui che aveva "risanato" l'economia tedesca in pochi anni, se prosegue dicendo che se aveva fatto "arrestare" tanti ebrei certamente "quelli" avevano commesso dei reati, se ti dice poi che non ha mai visto Germania anno zero (per provare a capire a qual punto la Germania era stata "risanata"), che non ha mai letto Se questo è un'uomo (per capire che la Shoa non è stata la conseguenza di qualche retata di malfattori), decidi che oggi hai avuto un incontro ravvicinato con l'IGNORANZA DEL MALE ASSOLUTO ed hai i brividi per quel che potrà essere il mondo.
mmilan
____

15 maggio 2016

In libreria

Giulio Albanese
Vittime e carnefici. Nel nome di Dio
Einaudi, Torino, 2016, 184 pp.
Descrizione
Guerre, dittature, persecuzioni, migrazioni. La religione usata come strumento di odio e divisione nelle periferie del mondo. Contro la «globalizzazione dell'indifferenza», le parole di un sacerdote e missionario che racconta in presa diretta dai luoghi del conflitto. Padre Giulio Albanese ha vissuto per diversi anni in Africa. Di fronte agli abomini perpetrati nelle zone «calde» del pianeta, e alla testimonianza dei martiri del nostro tempo e delle loro comunità, ha sentito l'urgenza di scrivere questo libro, che denuncia come la fede possa essere distorta a fini ideologici, politici ed economici, per ottenere i quali si uccide, o si creano le condizioni per farlo, nel nome di un dio minuscolo, feticcio d'interessi faziosi.
___

13 maggio 2016

Le voci della comunicazione istituzionale





Venerdì 13 maggio 2016, ore 9-14 presso l'Aula 16 dell'Albergo dei Poveri si terrà il seminario "Le voci della comunicazione istituzionale" organizzato da Liguria digitale, l'Ordine regionale dei Giornalisti e il Corso LM in Informazione ed Editoria. Il seminario è inserito nel programma di formazione continua dei giornalisti, pubblicato sulla piattaforma Sigef attivata sul sito dell'Ordine nazionale dei Giornalisti.

___

11 maggio 2016

In libreria

Antonio Padellaro 
Fatto personale 
Paperfirst, Roma, 2016, 164 pp.
Descrizione
il fondatore de Il Fatto Quotidiano racconta per la prima volta la sua vita di giornalista. Dalle prime esperienze alla fondazione del Fatto e ai suoi cinque anni di direzione.

_____

02 maggio 2016

In libreria

Claudio Siniscalchi
Immagini della modernità. 

Il cinema europeo nell'epoca della secolarizzazione (1943-1975)
Studium, Milano, 2016?

Descrizione
Questo studio si apre con l'analisi di un film italiano, Ossessione (1943) di Luchino Visconti, e si conclude con l'analisi di un altro film italiano, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini. In mezzo c’è la storia del cinema europeo sviluppatasi nell’arco di tempo compreso tra la fine del secondo conflitto mondiale e i primi anni Sessanta del Novecento (nella vicinanza di un passaggio epocale per la cultura occidentale, il sessantotto). Il confronto con alcuni film «esemplari» - essendo le opere cinematografiche un prezioso «documento» per interpretare la storia – consente un avvicinamento alle questioni di maggior rilievo dell’epoca della secolarizzazione. Il neorealismo rappresenta la rivoluzione estetica dalla quale prende avvio il cinema moderno. La politica degli autori a livello teorico, la successiva nouvelle vague e soprattutto il nuovo cinema d’autore affermatosi negli anni Sessanta, non rappresentano solo una «forma» nuova. La «forma» naturalmente ha una rilevanza non trascurabile. Ma dietro le questioni meramente formali, se si amplia il campo di osservazione, si scorgono le profonde mutazioni antropologiche. Il neorealismo è animato dal desiderio di guardare in faccia le tragedie umane, per mettere a fuoco l’identità stessa dell’uomo. Il passo successivo compiuto dal cinema d’autore dell’autodeterminazione, tratto peculiare della modernità, le cui conseguenze sono intimamente connesse alla «trasvalutazione dei valori» in atto nella società europea. Alla conclusione dello straordinario decennio – gli anni Sessanta – di effervescenza, originalità, profondità e creatività incarnate dal cinema d’autore europeo, proprio nel ribollente crogiolo culturale del Sessantotto, alla disumanizzazione estetica finisce per legarsi una virulenta ideologia politica. Il risultato finale, oltre a favorire il progressivo torpore (determinandone la scarsa rilevanza a livello internazionale) del cinema europeo (torpore dal quale ancora non si è ripreso), è la tragica fine delle illusioni, così ben rappresentata nell'ultimo film di un geniale e tormentato protagonista del tempo moderno, Pier Paolo Pasolini, che rivolge lo sguardo al Marchese de Sade per addentrarsi nell’inarrestabile processo di dissoluzione dell’umanità.


http://www.edizionistudium.it/pubblicazioni_2016/siniscalchi.htm
___

Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.