Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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12 febbraio 2017

Media e memoria






Gli strumenti del ricordo. I media e la memoria è un importante contributo ai Memory Studies, una disciplina contemporanea che si occupa delle problematiche che legano memoria e nuove tecnologie. Alice Cati, nel suo libro, non tratta solo delle questioni più recenti sul tema del ricordo, ma vuole dare al lettore una solida base di conoscenza degli studi sulla memoria. Con un linguaggio scientifico e tecnico, illustra tutti i contributi più importanti alla disciplina, a partire da pensatori di inizio Novecento, come Proust e la sua teorizzazione della "memoria involontaria", Freud e il concetto di "memoria inconscia", Halbwachs e la "memoria collettiva", Warburg e la "memoria iconografica", spiegando in modo chiaro e sintetico il pensiero degli autori. Un altro punto importante su cui si focalizza Cati è il rapporto tra memoria e media, riportando, anche in questo caso, l’apporto di pensatori del Novecento come Leroi-Gourhan, il primo ad ipotizzare che l’evoluzione culturale dell’uomo si fondi su un progressivo processo di esternalizzazione della memoria. Su questo concetto di basano successivi studi neuroscientifici e psico-cognitivisti, come l’opera Origins of the Modern Mind di Merlin Donald. Negli anni Novanta si è fatto avanti un nuovo modello teorico per lo studio della memoria, che pone l’accento sulla trasmissione del senso, che diventa fondativo per l’identità del gruppo. In questo caso si parla, quindi, di "memoria culturale".
Cati passa, poi, ad un’attenta disamina del rapporto tra memoria individuale e collettiva e i vari media, che non sono solo i più "innovativi" e "tecnologici", ma anche quelli fondamentali come la scrittura, la stampa, la televisione, la fotografia, la radio. In particolare concentra il suo studio su tre casi particolari, che analizza nell’ultimo capitolo del libro: il rapporto tra ricordo e fotografia, esplicato dalla monumentale opera fotografica The Brown Sisters di Nicholas Nixon, che ogni anno per quarant’anni fotografa la moglie e le sue tre sorelle, fermando attimi che, letti progressivamente, mostrano lo scorrere della vita, ed elevando la fotografia amatoriale di famiglia ad arte; Ancients, un video in time-lapse (velocizzando l’immagine fissa su un cielo stellato visto dal deserto di Atacama in Perù) che rappresenta la "memoria cosmica", che trascende il singolo e il punto di vista umano; infine il rapporto tra memoria e malattia, nel fumetto di Paco Roca, Rughe, che racconta la terribile impotenza di chi perde, giorno dopo giorno, i suoi ricordi per colpa dell’Alzheimer.
Oggi ci troviamo davanti ad un nuovo tipo di memoria, la "connective memory", che mescola tanto l’individuale che il collettivo, il privato e il pubblico, il passato e il futuro in un flusso continuamente presente nel tempo. Lo studioso Fredric Jameson ritiene che ciò abbia indebolito la nozione di storicità, creando un quadro temporale retto da un "presente continuo", dove il passato è sempre a portata di mano, perciò gli oggetti del ricordo possono essere ripescati a piacimento dentro un serbatoio potenzialmente infinito. Ci sembra di poter racchiudere tutta la nostra vita dentro ad un software, dentro ad un computer, pensando di conservare i ricordi per sempre. Ma la nostra memoria non è un "archivio morto" di ricordi, conoscenze, immagini, ma un costante processo di rielaborazione e traduzione del passato nel presente, è un qualcosa di profondamente diverso da tutti quei mezzi informatici di cui ci serviamo. "Viviamo in un’epoca avida di ricordi" scrive Cati, ma le tecnologie digitali, le custodie inesauribili di dati e ricordi della nostra epoca, sono davvero dei "dispositivi della memoria" o piuttosto dispositivi che favoriscono oblio e rimozione? Questa è la domanda centrale che si pone l’autrice e che pone anche alla coscienza di ciascun lettore.
Elena Arata

Alice Cati
Gli strumenti del ricordo. I media e la memoria
La Scuola Brescia, 2016.

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