Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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13 febbraio 2017

Giornalismo 3D

Ho scelto di recensire questo libro di Marco Gasperetti dedicato agli scenari del Giornalismo 3D in quanto, già dalla copertina molto esplicativa, mi sembrava interessante il possibile confronto tra l'attività giornalistica “antica”, fatta con le macchine da scrivere e pesanti cineprese, a quella attuale, molto dinamica e quasi “tascabile”, a portata (forse) di tutti.
“La multimedialità e l'interattività hanno rivoluzionato profondamente il giornalismo.
La metamorfosi tecnologica si è manifestata con grande impatto nei giornali italiani alla fine degli anni Settanta e da allora non si è più fermata.
Le principali tecniche di comunicazione sono state assimilate dal nuovo paradigma e, insieme ai linguaggi multimediali, l'hanno arricchito. Oggi possiamo considerare il giornalismo come un qualcosa di tridimensionale dove il vecchio cronista, che utilizzava il linguaggio della scrittura, della fotografia o del video, si è trasformato in un comunicatore che indistintamente utilizza più codici” (Gasperetti, p. 5).
Per una più facile comprensione, potremmo dire che Marco Gasperetti ha suddiviso il suo libro in tre parti.
Nella prima parte l'autore si sofferma a spiegare che cos'è la notizia e cosa la rende tale.
Distingue la buona dalla cattiva notizia inserendo alcuni esempi e fa un rapido riassunto sul come si debba scrivere una notizia partendo dalla regola delle 5W fino ad arrivare a stilare una sorta di “Decalogo della chiarezza”: dieci regole basilari per cercare di scrivere nel modo più comprensibile per farsi capire dal maggior  numero di persone.
Il giornalista deve saper poi che ogni giornale è diverso e tratta argomenti diversi, indi per cui, dovrà adattare un linguaggio più o meno specifico a seconda di chi leggerà il giornale.
Prosegue classificando gli articoli in ben dodici categorie e pone particolare attenzione all'aspetto dell'impaginazione e del lavoro grafico che sta dietro ad una buona riuscita di un giornale.
La seconda parte del libro si concentra sull'importanza che ha la comunicazione giornalistica.
L'insegnamento delle tecniche giornalistiche andrebbero insegnate già a scuola. Si parla di una sostanza che permea le basi della società e dell'educazione.
Imparare a comunicare nel modo corretto, secondo l'autore, può essere un fattore di crescita.
Nell'ultima parte del suo libro l'autore ci ricorda l'importanza per un giornalista della deontologia professionale.
Dall'istituzione dell'Ordine (nei primi anni Settanta), sono state redatte Carte dei doveri del giornalista e decaloghi di alto livello. Per esempio quella sulla tutela dei minori o carte d'informazione a garanzia degli utenti e degli operatori del Servizio pubblico radiotelevisivo.
La seconda parte di questa “rivoluzione tecnologica” in campo giornalistico è avvenuta a partire dagli anni Novanta con l'affermazione dell'età multimediale e con essa l'uso di testi, fotografie e video negli articoli ipermediali.
La possibilità che abbiamo ora di essere interattivi, diventando allo stesso tempo riceventi ed emittenti, sta aprendo nuovi scenari.
Ognuno infatti può realizzare un sito di comunicazione, un blog, o "emanare" notizie sui social network ed essere "seguito" da migliaia di persone (followers).
Tutto ciò impone di ampliare la conoscenza delle principali tecniche di giornalismo ai non addetti ai lavori per trasmettere al meglio l'informazione e la deontologia del buon comunicatore. Marco Gasperetti affronta questi temi e  proietta il lettore verso un futuro prossimo: quello del Giornalismo 4D. Si vedranno allora cittadini in grado di capire le dinamiche delle notizie e loro stessi le racconteranno come cronisti "quasi perfetti".
 Greta Repetti

  
Marco Gasperetti,
Giornalismo 3D. La metamorfosi di una professione
 ETS, Pisa, 2015.


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