Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



22 maggio 2017

Quando Oriana Fallaci intervistava la Storia

Intervista con la Storia di Oriana Fallaci è una raccolta di 28 interviste (delle quali due rivolte al politico socialista portoghese Mario Solares), edite per la prima volta nel 1974 da Rizzoli; a partire dall’edizione del 1977, la stessa autrice scelse di integrare ciascuna intervista con una breve presentazione del personaggio preso in esame, il tutto correlato con alcuni accenni alla contestualizzazione storico-sociale entro cui essi si sono trovati a vivere e ad operare e con numerosi riferimenti alle loro caratteristiche di uomini e donne prima che di politici.
I destinatari delle domande della giornalista in questo frangente furono i principali “attori” della scena mondiale degli anni ‘60-‘70: le interviste loro rivolte non sono ordinate secondo una cronologia precisa, ma, piuttosto, sulla base di “nuclei tematici” (quali, ad esempio, la Guerra del Vietnam, la situazione del Medio Oriente e le tensioni politico-sociali vissute dai paesi dell’Europa meridionale a seguito della caduta dei regimi), all’interno dei quali i vari protagonisti sono presentati come strettamente interrelati tra loro.
E così, uno per uno, ella ci descrive 27 tra i più celebri e importanti individui che abbiano calcato la scena mondiale del XX secolo, dipingendo per ciascuno un quadro (umano prima ancora che politico) praticamente perfetto e presentandoli in tutte le loro sfaccettature psicologiche. In questo frangente, possiamo citare come particolarmente coinvolgenti le interviste rivolte, rispettivamente, a Henry Kissinger, segretario di stato degli Stati Uniti durante la presidenza di Nixon, famoso per la sua freddezza e per il suo acume (per i quali arrivò addirittura ad affermare che “L’intelligenza non serve per fare i capi di Stato. La dote che conta, nei capi di Stato, è la forza. Il coraggio, l’astuzia e la forza.” (p. 18 ), al temutissimo generale Giap, comandante dell’Esercito Popolare del Vietnam del Nord (“I bambini li spaventi sussurrando « Ora chiamo l’orco », gli Americani li spaventi sussurrando « Ora viene Giap ».”, p.81), all’ex-pediatra palestinese di confessione cristiano ortodossa George Habash, che, per odio o per disperazione, abbandonò la cura dei più deboli e dei più poveri per dedicarsi anima e corpo alla vendetta verso gli oppressori alla guida del FPLP (Fronte Popolare per la liberazione della Palestina), e al Ministro del Petrolio dell’Arabia Saudita Ahmed Zaki Yamani, forse l’uomo più potente che abbia calcato la scena politica degli anni ‘60-‘70. Celeberrimi, poi, i colloqui con il glaciale direttore della CIA William Colby, calcolatore dall’animo freddo e dallo sguardo impenetrabile (“Lui rappresentava il potere, la piovra invisibile e onnipresente che tutto domina e strozza”, p.587), con l’arcivescovo cattolico brasiliano Helder Camara, oppostosi da sempre alla dittatura e, per questo, costretto a vivere in miseria e costantemente bersagliato da minacce e tentativi di aggressione, e con l’arcivescovo cipriota Makarios III, l’unico in Europa che tenesse insieme potere temporale (in quanto Presidente della Repubblica di Cipro) e religioso. E, infine, indimenticabile risulta l’incontro con Alexandros Panagulis (o Alekos), la cui intervista risulta eminente sia dal punto di vista umano che sotto l’aspetto giornalistico; politico, rivoluzionario e poeta greco, divenuto ben presto compagno di vita della stessa Fallaci, Alekos fu a lungo perseguitato, torturato e incarcerato a causa delle sue idee politiche, ma il suo animo alla fine gli permise di divenire in toto un vero e proprio simbolo (“Essere un uomo significa avere coraggio, avere dignità, significa credere nell’umanità: significa lottare, e vincere.”, p. 860 ).
Questo libro può dirsi davvero un’intervista con la Storia, poiché interpella buona parte di coloro che ne sono stati fautori a tutto tondo: perché, in fondo, la storia è fatta di uomini e, come ci insegnano i più grandi, “Homo faber fortunae suae” (citazione riconducibile a Niccolò Macchiavelli nel De Principatibus, Firenze, 1513). Ciascuna delle 27 brevi presentazioni, intense e ricchissime di pàthos, viene seguita, per l’appunto, dall’intervista al personaggio in questione, completa di domande e risposte da parte di entrambi gli interlocutori; in ciascuna parte dei vari “capitoli” inerenti queste eccellenze (sia in positivo che in negativo) del secolo scorso, lo stile dell’autrice risulta molto colloquiale, semplice e facilmente comprensibile, e questo anche grazie alla scelta di un lessico e di una terminologia quasi quotidiani, familiari. La naturalezza con cui vengono presentati fatti, avvenimenti e personaggi (di norma tanto idealizzati da sembrare quasi irraggiungibili) permette talvolta di leggere la storia in termini di quotidianità, di sentirla vicina, di avvertire l’impressione (reale, alla fin fine) di farne davvero parte: ed è proprio questo a cui puntava Oriana Fallaci, avvicinare gli eventi storici ad ogni loro singolo artifex particolare, a tutti quegli spettatori civili che, a modo loro e in maniera totale, hanno fatto la storia prima ancora di viverla.
La semplicità del racconto, la colloquialità con cui la Storia in quanto Historia viene presentata, allora, riescono a coinvolgere i lettori nel racconto, a renderli partecipi di un passato che non tornerà ma che, in parte, è ancora loro nei risultati di un futuro in perenne costruzione, tutto da vivere.
Guendalina Liberato

Oriana Fallaci 
Intervista con la Storia 
BUR, Milano, 2008 (Prima edizione, Rizzoli, 1974).

Nessun commento:

Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.