Un testo che fa riflettere, quello di Sara Peticca: ne L’oggettività dell’informazione nella cultura dei blog”, l’autrice focalizza la propria analisi sui cambiamenti nelle modalità di produzione e ricezione dell’ informazione attraverso i blog.
Oggi ci troviamo di fronte ad un fenomeno che può essere paragonato, metaforicamente, alla condizione ideale di condivisione e collaborazione che si riscontrava all’epoca della polis greca: i cittadini si ritrovavano nell’agorà poiché era il luogo di democrazia per antonomasia, in cui, tramite il dialogo, si cercava di creare una dimensione comunitaria.
In questo libro Sara Peticca passa da una visione generale della gestione dell’informazione su Internet analizzando la struttura di siti come quello dell’enciclopedia libera Wikipedia, in cui la libertà d’intervenire è un valore predominante, per arrivare all’analisi dei blog, grazie ai quali molti giornalisti e non professionisti danno la possibilità ai lettori, se possiamo ancora definirli così, d’interagire con loro e tra loro, creando una dimensione partecipata e collaborativa in cui ognuno ha la possibilità di esprimersi tramite la propria testimonianza od opinione.
L’autrice conduce una minuziosa analisi dei blog di Marcello Foa (giornalista de “Il Giornale”) e di Beppe Grillo, cercando in essi punti d’incontro e differenze: questo lo fa ponendo l’attenzione sui post degli autori ed i relativi commenti, analizzando il potere dei link, la popolarità e l’autorevolezza delle fonti, che contribuiscono anch’essi a donare oggettività ai suddetti blog.
Dall’analisi si evince quanto il confronto arricchisca, soprattutto se portato avanti nel rispetto delle opinioni altrui, dando la possibilità, a chi scrive ed a chi legge, di offrire ed adottare nuovi punti di vista grazie ai quali creare visioni del mondo mai totalizzanti, ma universali.
Purtroppo esistono ancora forme di manipolazione e censura delle informazioni: come ci dimostra la storia del giornalismo, i mezzi di comunicazione, soprattutto nei periodi dittatoriali, ricevevano precise disposizioni affinché facessero il più possibile da "cassa di risonanza" all'ottimismo del regime. La comunicazione era manipolata e distorta e nessuno aveva i mezzi per far sentire la propria voce, se non rischiando la vita.
Oggi ci sono mezzi più subdoli per manipolare la comunicazione: in un’epoca in cui l’informazione è maggiormente libera si muovono meglio gli spin doctor, a cui Sara Peticca dedica un intero capitolo, che tramite i mezzi televisivi e giornalistici riescono ad orientare il mondo dell’informazione a proprio piacimento.
Nella rete questo meccanismo è più difficile da attuare perché gli utenti hanno un ruolo attivo e non più passivo come nei media tradizionali, anche se, come dimostrano le recenti prese di posizione del nostro governo, non bisogna mai abbassare la guardia.
Nella realtà virtuale è infatti possibile incorrere in manipolazioni, censure o situazioni estreme come quelle che sta vivendo adesso la Cina insieme ad altri paesi in cui vige la dittatura e dove la libera fruizione o creazione d’informazione nella rete sono manipolate od addirittura proibite.
È importante non dimenticare quanto la libertà sia uno fra i valori predominanti e da difendere nella rete che, come ci dimostra questo libro, attraverso i blog fa nascere un nuovo genere di giornalismo che si allontana da quello tradizionale e che dà la possibilità, a chiunque vi partecipi, di creare tramite il confronto una dimensione orizzontale grazie alla quale gli individui riescono a creare una rappresentazione della realtà che si avvicina sempre più alla verità.
Isotta Boccassini
Sara Peticca
L'oggettività dell'informazione nella cultura dei blog
Soveria Mannelli, Rubettino, 2009, 279 p.
*Link alla scheda del libro sul sito dell'editore Rubettino.
____
Nessun commento:
Posta un commento