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11 aprile 2010
Il quotidiano e i lettori diversamente notizi..abili
Nell’incontro “Il giornale utile” all’Università degli Studi di Genova il 10-3-2010 il Direttore del quotidiano “Il Secolo XIX” ha toccato molti temi importanti per chi aspira alla professione di giornalista; durante il dibattito con gli studenti è stato invitato a esprimersi anche su un argomento in genere poco considerato, cioè il rapporto fra i disabili e la stampa; la domanda “Direttore, ci pensa ai lettori disabili? e alle notizie che li riguardano?” pur riscuotendo, sul piano umano, un prevedibile consenso, ottiene risposte non entusiasmanti: “Purtroppo ammetto che sono considerati molto poco”, esordisce Umberto La Rocca, poi confermando in gran parte lo scenario sul rapporto fra stampa e disabilità descritto in questa piccola indagine.
Chi sono e quanti sono i lettori diversamente abili
Ci sono diverse ampiezze e significati da dare al termine disabilità. In passato si è ritenuta disabile ogni persona con un qualche tipo di menomazione. Più di recente l’Organizzazione mondiale della Sanità propone un approccio culturalmente rivoluzionario, secondo il quale tutte le persone sono da considerarsi uniche e diverse. Si sposta l’attenzione da “quello che manca” a una persona, a “quello che può fare”, senza ignorare le oggettive differenze, specialmente manifeste nei “modi” in cui si possono fare le cose. Ne deriva la rapida adozione nel vocabolario comune dell’espressione “diversamente abile”.
Secondo l’Istat (www.disabilitaincifre.it ) in Italia ci sono ~3.000.000 di persone disabili (di cui 60% donne e 40% uomini) pari a circa il 5 % della popolazione; in Europa si stimano circa 50 milioni le persone con disabilità o fasce deboli, pari al 10% circa della popolazione complessiva (fonte: www.edf-feph.org).
Significa che circa il 14 % delle famiglie italiane è interessato al tema.
Sono numeri importanti di un target di mercato ma, risponde il Direttore La Rocca, considerata la crisi e le difficoltà generali di mercato dei quotidiani, nella sua professione si è costretti a ragionare sul modello di “lettore indifferenziato”.
I criteri di notiziabilità rispetto ai disabili
Conferma il Direttore Umberto La Rocca che in genere l’attenzione ai disabili è poca, perché “andare a cercare questi lettori è costoso”; infatti, osservando per un periodo i quotidiani, si scopre che le notizie originate dalla difficoltà del vivere diversamente emergono solo quando diventano acute, esasperate.
Quando le Amministrazioni pubbliche creano o potenziano servizi; allora l’articolo o il comunicato, esce sia per giustificare la validità della spesa pubblica, sia per dare informazione a tutti i potenziali beneficiari. Esempio da "Il Secolo XIX" del 2 marzo 2010: “Atc: 20 nuovi bus per disabili. Sono circa 12 mila i cittadini della provincia affetti da disabilità. Per la maggior parte si tratta di persone rese disabili dall’età, oltre che invalidi civili con minorazioni congenite o acquisite, sordomuti e ciechi. Per favorire la loro mobilità l’Atc immetterà presto in servizio 20 nuovi autobus dotati di piattaforma per il carico delle carrozzelle mentre alcune delle principali fermate cittadine saranno modificate con idonee aree di sosta. Per questi lavori il Comune della Spezia ha stanziato 50 mila euro. Da parte sua la società “Radiotaxi” si doterà di un taxi in grado di accogliere una carrozzina (quelle a motore infatti non sono pieghevoli) che opererà a tariffa convenzionata e del quale avranno la chiave tutti i tassisti per poter svolgere il servizio speciale a chiamata.”
Quando “è cronaca degli eccessi”, fa notizia. Da accadimenti locali, ad es. “Violenta disabile, in manette un tassista”, “Badante rapina la catenina al disabile che assiste”, al caso planetario delle condanne a tre dirigenti di “Google” (proprietaria di YouTube) per il video di un disabile picchiato; o il caso italiano del gruppo su Facebook con l’invito a fare tiro al bersaglio con i bambini Down. L’autore, presto individuato, era folle; ora dovremmo piuttosto preoccuparci dei duemila che si sono iscritti!
Quando la burocrazia ne combina una delle sue, fa sempre notizia. La Legge 104/92 (cfr www.italia.gov.it ) descrive le molte agevolazioni previste per i disabili per compensare le difficoltà inevitabili della loro condizione. Ma, nella pratica, ottenere l’applicazione del diritto può diventare esasperante; le lettere nelle rubriche accolgono spesso lo sfogo dei lettori disabili. Alcune di queste testimonianze hanno toni decisamente un po’ sopra le righe, sebbene giustificabili. Un esempio da "Il Secolo XIX" di Genova del 22-1-2010 “Disabile multata perché passa nella ZTL” storia di lotte impari fra autorizzazioni e deroghe da ri-dimostrare continuamente, al punto che la protagonista esasperata invoca la velocità decisionale dei forni crematori… affermazione decisamente forte, ma se voleva colpire c’è riuscita. Viene da chiedersi se la frase sarebbe accettabile, qualora scritta da altro lettore egualmente esasperato ma non disabile o piuttosto cancellata di netto, non fosse altro perché di cattivo gusto.
Ma della difficoltà di dare equo spazio a tutti e anche dei toni più corretti per trattare temi così delicati non c’è stato modo di approfondire con il Direttore che, però, ha auspicato in un maggior contatto diretto fra cittadini e redazione del "Secolo XIX" specie per le segnalazioni di “cosa non va in città”.
I disabili, genovesi e liguri, oltre che le persone che stanno accanto a loro, intanto non dovrebbero lasciarsi sfuggire questo spazio!
Silvia Dini
Università degli Studi di Genova
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