Quale futuro attende gli “imperi di carta” ? Che influenza avranno le nuove tecnologie sul mondo dell'informazione? Queste sono le domande sulle quali gli autori riflettono, osservando la trasformazione della notizia. Dunque News, ma anche comunicazione, giornali, TV, Internet: parole chiave che costituiscono l'asse portante dell informazion mondiale.
Pur utilizzando talvolta toni leggermente “catastrofici”, i due autori analizzano in maniera dettagliata ed esaustiva come i mezzi di comunicazione di massa si stiano trasformando in base alle esigenze dell'utente. O è forse il contrario? Quale sia la causa, e quale sia l'effetto, non è facile da stabilire.
Sicuramente la scelta di Gaggi e Bardazzi di riportare gli argomenti separandoli distintamente è molto azzeccata: infatti permette al lettore di seguire in maniera gradevole la trattazione, toccando argomenti decisamente delicati in materia di comunicazione.
La rinuncia al privato. Sacrificando la nostra sfera personale, siamo in grado di essere perfettamente (o quasi) interconnessi: tutto già suggerito da Habermas nella sua Storia e Critica dell'Opinione Pubblica.
La Rete è cresciuta in maniera impensabile: se le prime comunicazioni via web sono avvenute circa trent'anni fa , con 4 soli dispositivi connessi tra loro, attualmente possiamo leggere post pubblicati su Facebook o Twitter da 500 milioni di utenti
Gli Stati Uniti sono senza alcun dubbio gli attori principali di questa evoluzione. Se da un lato possiamo assistere alla crisi degli imperi di carta, testimoni i crolli che stanno colpendo le più antiche e potenti testate a stelle e strisce, dall'altro i giganti della Silicon Valley ( Google, Apple, Yahoo! ecc.. ) lanciano vere e proprie crociate tecno/informatiche.
Il rapporto esistente tra Google e l'informazione è di difficile valutazione, poiché l'azienda di Larrey Page e Sergey Brin si trova in una posizione di ambiguità: il famoso algoritmo fornisce milioni di risultati immediati che soddisfano sempre (o quasi) le esigenze del navigatore web. Come potrebbe mai ribattere la carta stampata? Infatti gli stessi giornali, consapevoli o arresi di fronte allo strapotere del motore di ricerca più ricco del mondo, hanno dovuto lasciare strada. Ma si è rivelato un sorpasso molto costoso! “Tutto gratis” era l'imperativo del Web: niente di più fuorviante.
Dietro a motori di ricerca e siti, si apre uno scenario devastante stracolmo di pubblicità che, data la gittata che Internet ha verso ogni angolo del globo, assume aspetti anche preoccupanti: non stupiamoci dunque se riceviamo mail, oppure leggiamo fastidiosi banner pubblicitari personalizzati in base ai nostri gusti, in quanto siamo (a nostra insaputa) monitorati continuamente da spyware che registrano ogni nostra scelta formulata via web.
Così come ci si è accorti che neppure la televisione pubblica, a costo zero, possa effettivamente fornire un servizio di qualità ( e “Mister Sky” Rupert Murdoch ne è il testimone), anche l'informazione via web necessita dunque di fondi per poter essere efficiente e in un qual modo sopperire alla graduale morte dei giornali. Alcuni studiosi profetizzano che le prossime generazioni, nate in una realtà digitale, considereranno i quotidiani prodotti d'élite, nonchè acquistabili a prezzi ben più salati di quelli attuali.
Quindi, se nel lettore sorgesse la domanda su quale futuro attenda i “divoratori di notizie” di domani, non avrà una risposta chiara. Ma non perchè Gaggi e Bardazzi abbiano mancato il loro obiettivo, quanto alla continua, imprevedibile evoluzione che accompagna l'era di vetro.
Sicuramente non importa se, un giorno, la Notizia sarà presentata tramite un I-pad o sfogliando le suggestive pagine di un antico libro: finché all'uomo sarà data la possibilità di informarsi ed informare, ci sarà sempre una maniera per poter divulgare il proprio pensiero.
Francesco Colombo
Massimo Gaggi - Marco Bardazzi
L'ultima notizia. Dalla crisi degli imperi di carta al paradosso dell'era di vetro
Milano, Rizzoli ,2010, 280 pp.
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