Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi tiene a terra, dovete ubriacarvi senza tregua. Ma di che cosa? Di vino, poesia o di virtù : come vi pare. Ma ubriacatevi. E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fosso, nella tetra solitudine della vostra stanza, vi risvegliate perché l’ebbrezza è diminuita o scomparsa, chiedete al vento, alle stelle, agli uccelli, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è; e il vento, le onde, le stelle, gli uccelli, l'orologio, vi risponderanno: "E' ora di ubriacarsi! Per non essere gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù , come vi pare".
Il poema è stata scritto nel XIX secolo e sorprende vedere come i consigli dati oggi da Steve Jobs sono un po’ gli stessi dati da Baudelaire anni fa, negli anni cambia la società, cambiano le tecnologie, i mezzi di trasporto, cambiano le strade, le città, le prospettive lavorative, ma la ricerca di un senso dell’esistenza è sempre la stessa, per ogni epoca e per ogni vita di ognuno di noi si è sempre alla ricerca di una strada da intraprendere. Stare affamati, ubriacarsi, che vuol dire? significa riempirsi la vita di conoscenza, di cultura, di esperienze. “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza” diceva l’Ulisse dell’Inferno dantesco. Un consiglio per non stare con le mani in mano. Allora dico grazie a Steve Jobs e a Charles Baudelaire perché mai come adesso, noi giovani nel momento in cui ci troviamo, abbiamo bisogno di una guida e di consigli per trovare una via che ci permetta di costruire la nostra identità.
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