Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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07 maggio 2012

Dalla carta al Web documentario

“Il web documentario è un linguaggio altro”. Con queste parole Maso Notarianni -  condirettore di E-Il mensile- introduce questo panel al Festival Internazionale del Giornalismo  di Perugia. Ma cosa si intende con “linguaggio altro”? Quel linguaggio che usa e potenzia tutti gli altri linguaggi. Il web documentario non è, infatti, un semplice documentario appoggiato sulla rete, ma è un prodotto pensato per il web che si avvale (e per contro ha i limiti) del web. Non ha un tipo di fruizione lineare, ma è un tipo di narrazione che cerca di utilizzare tutti i tipi di touche e di linguaggi presenti online: il filmato, la fotografia, i collegamenti ipertestuali, la geo-localizzazione delle cartine, i testi, l'accesso ad archivi, etc... I web documentari raccontano delle storie che comunicano attraverso i meccanismi che sono anche quelli della cinematografia. Solo che, diversamente da un film, nel web documentario il fruitore è libero di muoversi da una parte all'altra della narrazione, è libero di creare una narrazione propria.
La grammatica del web documentario non è stata ancora definita. E' un linguaggio ancora da esplorare, da creare. Infatti, la sua storia è abbastanza recente. Il primo web documentario è stato realizzato da Mediastorm nel 1998: Marlboro marine. E' un tipo abbastanza “rudimentale”. Si tratta di una serie di fotografie unite ad un audio composto da musiche e interviste. Fu proposto al Post che lo pubblicò nella sua pagina online e fu interessante notare come ciò aumentò il tempo di permanenza dei visitatori sulla pagina. Ciò è importante se si pensa agli introiti pubblicitari che ciò comporta.
Il primo vero web documentario per tutte le caratteristiche elencate precedentemente nasce sempre nel 1998 in Francia e si chiama Prison Valley. Narra del sistema carcerario degli Stati Uniti attraverso la storia degli abitanti di una cittadina dove sono presenti ben sette carceri di massima sicurezza.
Dopo questi primi web documentari, segue una fase di grandi sperimentazioni e grandi realizzazioni dal punto di vista qualitativo. Gli Stati Uniti, la Francia e l'Olanda sono in prima linea in questa fase. L'Italia ci arriverà dopo e con molte difficoltà. Questo perché nel nostro Paese il web documentario non è ancora commerciabile poiché internet non è particolarmente sviluppato anche a causa del forte predominio (sociale e politico) della televisione. Peace Reporter ed E-Il Magazine pur disponendo di badget limitati ne hanno realizzati tre di ottima qualità: The Iron Curtain diaries, The Empty House e Multikulti Factory.I temi trattati hanno un forte impatto sociale in linea con la politica del giornale. “Per fare il nostro mestiere,-spiega ancora Maso Notarianni -prima ancora di essere bravi a scrivere, a fotografare, a creare siti web, serve una grande componente di etica. Abbiamo la responsabilità di essere il tramite tra ciò che accade nel mondo e le persone.”
Anna Lucia Dimasi

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