Comunicazione e Propaganda si apre mostrandoci come la propaganda fosse presente ben prima che gli studiosi iniziassero ad analizzarla, sottolineando come i Maya e i Romani la utilizzassero per incrementare la loro forza. Gli storici hanno confermato il fatto, anche se ritengo opinabile abbinare le tecniche di questi popoli al complesso e sofisticato studio e per certi versi all’arte di questo fenomeno. In seguito Ragnedda si addentra più nel discorso, classificando le tecniche di produzione e di trasmissione della propaganda, sottolineando la loro importanza nell’ influenzare e indirizzare le persone verso l’obiettivo dei propagandisti. Tecniche utilizzate soprattutto durante i periodi di guerra dove l’autore propone una propria suddivisione, le cosiddette " terzine della propaganda": schema meticoloso e interessante, a mio parere applicabile solo in parte e non in tutte le situazioni analizzate dallo stesso Ragnedda. Mentre molto interessante e accurata la presentazione e le relative differenze tra la propaganda utilizzata dalle grandi dittature del ‘900 e la "nuova" propaganda delle libere democrazie. Nelle dittature è presente una particolare tipologia di propaganda, avvolgente e onnipresente, dove lo Stato organizza e coordina ogni forma di messaggio, attuando un sistema di controllo totale, dall’ educazione all’ informazione e nulla può stonare in quell’ armonica visione che dello Stato si vuole dare. Nelle società moderne non è e non può essere così e la scelta di questo volume e presentarci con maggiore attenzione questa forma di propaganda, che ha la caratteristica di essere invisibile, non percepita nemmeno dai suoi stessi propagandisti, ma perfettamente funzionale all’èlite al governo. Diversamente da ciò che si è comunemente portati a pensare, infatti, le democratiche e libere società contemporanee sono continuamente sottoposte ad operazioni di propaganda politica, culturale, pubblicitaria influenzando il pensiero dell’ opinione pubblica. Uno dei messaggi che vuole dare questo libro è che l’istruzione e la capacità critica di ogni singolo individuo sono molto importanti per la sua formazione e per "difendersi" dalla propaganda e dai mezzi di comunicazione di massa, motivo per cui questo argomento dovrebbe essere affrontato maggiormente non solo dall’ èlite, ma soprattutto dai cittatini e quindi dai riceventi dei messaggi propagandistici.
Massimo Ragnedda
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