Sin dai primi sistemi di scrittura, l’informazione ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nella storia dell’essere umano, sin dalla sua comparsa. Le scoperte scientifiche, l’arte, la cultura, le grandi opere, le guerre e le rivoluzioni di ogni epoca, sono state tutte caratterizzate, nel bene e nel male, dalla comunicazione, straordinario elemento di influenza. La comunicazione rappresenta il vettore della storia dell’uomo, che lo ha accompagnato e condizionato nelle sue scelte. Sono stati soprattutto i giornali, la radio, la televisione e i new media ad incrementare, nel corso di decenni, il valore dell’utilizzo delle informazioni. Internet e le sue molteplici applicazioni hanno poi consacrato in maniera definitiva il passaggio dal mondo dell’informazione a quello che Teti chiama il nuovo “modello di produzione della conoscenza”, in cui il potere di informare, che prima era concentrato nelle mani delle potenze economiche e politiche, è diventato patrimonio di tutti.
Il volume, lungo le sue 286 pagine, accompagna il lettore in un interessante viaggio in questo nuovo mondo, il mondo del Cyberspazio, passando tra hacker, cracker, attivisti, idealisti e cavalieri, Teti riesce a cogliere in pieno quelli che sono gli interessi geopolitici, politici e globali messi in gioco dall’avvento della Web Age.
La lettura è vivamente consigliata a chi è appassionato di Web, di psicologia della comunicazione, di geopolitica e di intelligence internazionale. L’analisi estremamente ricca e documentata apre gli occhi sul futuro, un futuro che in realtà è già presente, portando alla riflessione sul tema già affrontato da G. Orwell in 1984: tutto quello che postiamo sui social network e sui blog, le foto, le immagini o i filmati che carichiamo su Youtube o altri software viene fagocitato da questo nuovo e estremamente più potente Grande Fratello, che è la rete Web.
Grazie alla ricchezza di citazioni e riferimenti l’autore permette di apprendere in un colpo solo che in Rete (si intende Facebook e simili), meno si mette, meglio è.
Inoltre risulta chiaro come l’ecosistema digitale, specie per i cosiddetti “nativi digitali”, possa diventare il principale teatro tattico-strategico di scontro in un’ipotetica “guerra cibernetica” e nello stesso tempo il “terreno” di conquista” per l’affermazione delle nuove supremazie geopolitiche.
Il professor Teti sostiene che il cyberspazio rappresenta uno strumento di informazione e comunicazione di una potenza straordinaria, libertà assoluta e democrazia, ma se male utilizzato è in grado di produrre danni incalcolabili. Proprio per questo viene sottolineata l’importanza di uno studio attento di tutti i risvolti e le implicazioni tecnologiche, sociologiche, psicologiche, politologiche e filosofiche che la rete attualmente presenta e presenterà sempre di più.
1 commento:
Sono d'accordo, che Web e come un Grande Fratello. Ma siamo noi che ci abbiamo metto d'accordo, perche quando mettiamo le nostre foto, le nostre video siamo come esibizionisti che vogliono essere guardati. Secondo me noi tutti sappiamo che una cosa messa su internet una volta non morira mai. Sara sempre li.
Ma L'internet e anche una grande possibilita. Per esmepio per me questo significa che posso lavorare dalli eventuali posti nel mondo - anche quando non sono nel mio paese (Polonia). Anche adesso - son in Erasums e posso lavorare lo stesso, come in Polonia.
Anche l'informazioni - sono in altro paese ma posso sapere cosa sta succedendo in Polonia.
Internet permette inoltre di diffondere opinione e notizie senza censure da parte dello Stato o dipendenti media.
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