Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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30 ottobre 2013

In libreria

Ugo Degl'Innocenti
Giornalismo e politica SpA. Un sodalizio canaglia
Roma,  Aracne, 2013, 252 pp.

Descrizione
Disorientati, ansiosi, qualcuno molto vicino a una crisi di nervi. Così sono apparsi i giornalisti televisivi italiani durante lo spoglio delle schede elettorali delle elezioni 2013, mentre appariva evidente l'affermarsi del Movimento 5 Stelle. Presi alla sprovvista dal successo dell'ex comico Beppe Grillo, il quale snobba proprio loro, negandosi alle interviste e rivolgendosi ai suoi seguaci nelle piazze o tramite il web, molti giornalisti appaiono come cantori del potere, aedi dei partiti e quindi poco credibili a una generazione che di giornali e talk show se ne infischia. Perché? La spiegazione va trovata nella storia del giornalismo italiano, da sempre avvinto come un'edera al potere: da Giuseppe Mazzini a Benito Mussolini, da Eugenio Scalfari a Giuliano Ferrara, passando per Michele Santoro, Lilli Gruber e Piero Marrazzo, professione giornalistica e carriere politiche s'intrecciano, dando vita a un modello tutto italiano di giornalismo schierato, ben lontano da quello liberale anglo-americano e quello democratico-corporativo dell'Europa continentale.

*Link all'Indice, alla Prefazione di Sergio Rizzo e all'Introduzione

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27 ottobre 2013

Big Understanding

"Mentiamo spesso a noi stessi fingendo di capire quello che non capiamo e di interessarci a cose che non ci interessano. Prendiamo la crisi economica, di cui si è detto che è costata trilioni di dollari: c’è qualcuno che riesce davvero a capire con l’intelletto quanto sia un trilione? No. Perciò la questione oggi, non è tanto quella di Big Data, quanto di Big Understanding, trovare un linguaggio attraverso cui rendere comprensibili tutti i dati che abbiamo”.
Richard Saul Wurman


*R.S. Wurman, La Stampa, 25.10.2013.
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25 ottobre 2013

In libreria

Luigi Grassia
In mongolfiera contro un albero.
Vita vera del giornalista della porta accanto
Milano, De Agostini, 2013, 189 pp.

Descrizione
"Da bambino mi sono mangiato un foglio di giornale. Avrò avuto un anno e mezzo. La mamma mi ha trovato seduto per terra con un po' di carta ancora in bocca. Masticavo tranquillo, con l'aria di dire: 'Sono qui, che devo fare? Mi mangio la Gazzetta del Popolo'. Siccome mancava una pagina quasi intera, doveva essere buona". Parecchi anni dopo, il bilancio di Luigi Grassia, giornalista alla Stampa, è più o meno questo: seimila articoli firmati; viaggi in cinquanta paesi dei cinque continenti per gli Esteri, l'Economia, la terza pagina; interviste a centinaia, compresi Henry Kissinger, Kofi Annan, Leah Rabin e Indro Montanelli; tre lanci spaziali (visti) e un volo in mongolfiera (fatto) sul deserto rosso australiano con atterraggio d'emergenza. Che cosa fa, esattamente, un giornalista? La risposta possiamo trovarla in questo libro, nel collage un po' borderline di schizzi, frammenti, istantanee in cui le memorie e le esperienze dell'inviato si alternano al back-stage, ai pomeriggi di lavoro in redazione, tra i flash d'agenzia più bizzarri e le e-mail dei lettori, cogliendo lo humour che ogni volta lo spunto offre perché Grassia è capace di raccontare le emozioni e i pensieri delle persone della porta accanto, che i giornali li leggono e talvolta li fanno. Per provare a "prendere le misure del mondo".
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22 ottobre 2013

AIESEC Genova


Presente in più di 124 Paesi al mondo e con più di 86.000 membri, Aiesec è la più grande associazione internazionale completamente gestita da studenti universitari. Una piattaforma per i giovani per sviluppare la propria leadership, AIESEC offre l’opportunità di essere cittadini del mondo partecipando ad internship internazionali e avendo un impatto positivo sulla società, acquisendo e migliorando capacità e competenze pratiche richieste al giorno d’oggi.

MOVE Impact
È  il programma che permette ai giovani studenti italiani di svolgere dalle 6 alle 8 settimane di lavoro in progetti all’estero.  Attraverso AIESEC, i ragazzi verranno preparati e supportati nella ricerca e nel conseguimento dello stage, che si pone come obiettivo un’importante crescita personale, una migliore comprensione interculturale e dei problemi globali e l’acquisizione di soft skills che favoriscono il posizionamento sul mercato del lavoro. Il programma comprende tre tipologie di progetti:
EntrepreneurshipEducationAwareness
 
MOVE Entrepreneurship
Lavora in una NGO nel project management, comunicazione, marketing, pubbliche relazioni, governance, o tenendo workshops per portare la mentalità imprenditoriale nelle scuole e nelle università.
MOVE Education
Aiuta bambini e adolescenti ad imparare a guardare al di là dei propri orizzonti, insegnando loro in un’altra lingua, come l’italiano, l’inglese, il portoghese o lo spagnolo.  Avrai allo stesso tempo modo di conoscere altre culture, e raccontare la tua.

MOVE Awareness
Prendi parte a progetti di spiccato valore sociale, sensibilizzando le comunità (bambini e adolescenti) su HIV/AIDS, la salute, i diritti umani e la sostenibilità (ambientale e d'impresa). Acquisirai consapevolezza su temi di rilevanza globale e darai il tuo contribuito al cambiamento.

Scrivici su: genova@aiesec.it
Seguici su facebook: https://www.facebook.com/AIESECGenova1

21 ottobre 2013

"L'altra metà del libro"

 
A Genova si è concluso ieri dopo tre giorni di notevole successo il festival L’altra metà del libro tenutosi al Palazzo Ducale  dal 18 al 20 ottobre.
Tema del festival è stata la "memoria", o per meglio dire cosa di un passato ormai trascorso resta nella memoria, cosa viene ricordato e cosa invece del tutto dimenticato ed accantonato a causa di un presente troppo intenso ed indaffarato nel quale viviamo.
La letteratura è senza dubbio strumento validissimo per ricostruire la memoria e per costruire ciò che attraverso le pagine di un libro rimarrà impresso per sempre. Ecco quindi che il libro, assieme alla fotografia, allo spettacolo e alle proiezioni, diventa protagonista dell’evento che raggiunge quest’anno la sua seconda edizione.
Tra i vari autori e romanzieri che si sono susseguiti nei tre giorni del festival, vorrei soffermarmi su Melania Mazzucco, autrice italiana tradotta in 23 paesi, scrittrice di soggetti e sceneggiature per il cinema nostrano, collaboratrice del quotidiano “la Repubblica”. Melania Mazzucco ha presentato a Palazzo Ducale il suo ultimo romanzo Sei come sei pubblicato da Einaudi nel 2013.
Protagonista del libro è Eva, una ragazzina di 11 anni che decide di scappare di casa per mettersi alla ricerca di suo padre Jose, un padre che la legge non riconosce, un padre che la società non condivide, un padre che non è il suo padre biologico purtroppo morto, ma che è per Eva SUO padre, l’ALTRO suo padre. Eva è infatti una bambina nata da una coppia omosessuale ma costretta dalla burocrazia a vivere in una famiglia “normale”.
Il personaggio di Jose e quello di Eva sono i due protagonisti della vicenda che si svolge in tre giorni e che porterà i due a rincontrarsi e a trovarsi di fronte ad una difficile scelta.  Jose è un personaggio che rispecchia purtroppo il destino di molti, è una rock star fallita, un artista che dopo aver assaporato un breve successo, finisce nel dimenticatoio. Egli però si rende presto conto che il suo successo più grande non a niente a che vedere con la musica, il pubblico, il denaro. Ciò di cui lui ha veramente bisogno, ciò che egli desidera più di ogni altra cosa è avere un bambino.  Ecco quindi che Eva nasce ed è concepita nella mente di Jose ancor prima di esserci.
Il romanzo offre numerosi spunti di riflessione: oltre ad affrontare un tema delicato quale l’omosessualità porta il lettore ad interrogarsi sulla propria percezione di diversità, su che cosa sia la diversità, sui veri valori, sull’amore incondizionato.
L’incontro con la Mazzucco è risultato interessante e stimolante nonché utile per conoscere meglio la sua scrittura e la sua sensibilità che inevitabilmente traspare dai suoi romanzi.
Ilaria Vitiello 
 
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18 ottobre 2013

In libreria

Mario Infelise
I  libri proibiti da Gutenberg all'Encyclopèdie
Roma-Bari, Laterza, 2013, 160 pp.

(disponibile anche in formato e-book)
Descrizione
Dalla sua invenzione a caratteri mobili alla metà del Quattrocento, la stampa rimase complessivamente libera solo per alcuni decenni. Presto la rapidissima diffusione della Riforma protestante spinse le autorità ecclesiastiche a sperimentare forme stabili di controllo. La censura cattolica in pieno Cinquecento ebbe pesanti conseguenze sulla cultura, soprattutto italiana, in particolare sullo sviluppo del pensiero scientifico, sulla letteratura e sulla diffusione della lettura in volgare. Nel Seicento furono i vari Stati assoluti a intensificare la loro azione, mentre la maggiore laicizzazione della società suscitò importanti trasformazioni. Il pubblico dei lettori fu sempre meno disposto a seguire le prescrizioni grazie anche a un fervido mercato clandestino e mise sempre più a dura prova la capacità di proibire, sino a quando, negli ultimi decenni del Settecento, la libertà di opinione e di espressione divenne uno dei principi cardine della civiltà contemporanea.
*link all'Indice del libro.

*Dello stesso autore
Mario Infelise
Prima dei giornali
Alle origini della pubblica informazione (secoli XVI e XVII)
Roma-Bari, Laterza, 2013, 248 pp.

16 ottobre 2013

Arte migrante

Vite in transito
Adrian Paci
In mostra dal 5 ottobre 2013 sino al 6 gennaio 2014 al PAC di Milano le opere dell'artista-profugo albanese.

Dal 5 ottobre 2013 è in mostra, presso il PAC, la retrospettiva di Adrian Paci. Paci è un'artista albanese che sbarcò, da profugo, a Bari nel 1991 e si stabilì a Milano nel 1997.
La rassegna dei suoi lavori artistici, dal titolo Vite in transito, è un omaggio alla condizione del migrante. L'argomento, messo spesso in relazione alla clandestinità, è all'ordine del giorno come ospite di talk show televisivi, spina nel fianco di politicanti professionisti, protagonista dei media di ogni sorta. La causa scatenante del trambusto mediatico risiede nella tragica morte di centinaia di persone al largo di Lampedusa. Migranti o clandestini? Uomini.
In giorni in cui si discute di emendamento sul reato di clandestinità e si dibatte sull'accoglienza, il salotto più adeguato per una riflessione in merito, potrebbe essere la mostra di Adrian Paci. La mente creativa rende protagonista assoluto l'uomo come viaggiatore errante, il quale, in virtù della speranza e dell'immaginazione, corre a briglia sciolta verso meravigliosi orizzonti. Immaginati, certo, ma pur sempre meravigliosi.La mostra è occasione per l'artista di raccontare una storia, quella dei flussi migratori, impregnati della sua personalissima esperienza. Adrian Paci stesso ha dichiarato ad un editoriale on line: “Ho deciso di mescolare la mia esperienza con la mia arte” e ancora: “Il discorso si amplifica e si estende ad una condizione che riguarda tutti; vuol dire per ciascuno di noi appartenere ad un contesto. Con questi lavori racconto lo sforzo della quotidianità a individuare, anche altrove, questo rifugio”.
La verità. La storia è fatta di migrazioni. L'uomo è un nomade da sempre, ma bisognoso di trovare una sua dimensione, se pur piccola, ovunque si trovi. Chi sono dunque i migranti? Chi i clandestini? Lasciamo, per un giorno, le stucchevoli dissertazioni politiche e abbandoniamoci all'unica riflessione coerente e possibile: la ragione dell'arte.
Flavia Torretta
 
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11 ottobre 2013

In libreria

Gianfranco Colasante
Miti e storie del giornalismo sportivo.
La stampa sportiva italiana dall'ottocento al fascismo
Roma, Garage Group, 2013 (in brossura)

Descrizione
Le origini del giornalismo sportivo italiano, dai primi coraggiosi ebdomadari, fino al successo dei periodici e dei quotidiani di sport, narrate attraverso le vicende professionali e umane di quanti, in quel giornalismo di frontiera, hanno creduto e operato con entusiasmo. Ma anche una occasione per riscoprire le oltre 400 testate del settore apparse in Italia tra il 1859 e il 1919: un contributo culturale e un omaggio al prezioso sostegno che i giornalisti hanno offerto alla nascita e allo sviluppo dello sport nel nostro Paese. L'autore Gianfranco Colasante è direttore del giornale online SportOlimpico.it, specializzato nella storia dello sport olimpico.

*link al giornale SportOlimpico.it

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06 ottobre 2013

In libreria

Sandra Bonsanti
Il grande gioco del potere
Milano, Chiarelettere, 2013, 256 pp.
Descrizione
“Nell’esercizio di memoria che Sandra Bonsanti ci propone sono ripercorse le tappe principali della storia nichilista e criminale del rapporto potere-denaro svoltosi negli ultimi decenni e nascosto sotto il manto della democrazia. Se la politica non si rianima e se i suoi protagonisti -- partiti, forze culturali e sociali -- restano inerti, la partita è persa. Ma, si dirà, dove trovare le ragioni della riscossa democratica? La risposta è chiara: nella Costituzione.” (Dalla postfazione di Gustavo Zagrebelsky)
 La testimonianza di una giornalista che ha combattuto il perverso intreccio di potere e di interessi che ha insidiato la democrazia dagli anni Settanta a oggi. Intreccio che, come dimostra l’autrice raccontando i protagonisti di quel tempo e gli episodi vissuti direttamente, ha fatto perdere la visione d’insieme della società come idea di “bene comune”. “Eppure c’è chi, anche in buona fede, è convinto che sia meglio non sapere come sono andate le cose... Costoro chiedono semplicemente di partecipare al ‘gioco’, il ‘gioco grande del potere’, per dirla con le parole di Giovanni Falcone.”
Sandra Bonsanti ha lavorato a “Il Mondo”,“Epoca”,“Panorama”, “La Stampa”,“la Repubblica” e ha diretto “Il Tirreno”. Dal 2003 è presidente di Libertà e Giustizia, associazione nata per contribuire a un rinnovamento della politica italiana.
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