Le riviste dell'informazione
- Bollettino LSDI
- British Journalism Review
- Columbia Journalism Review
- Comunicatori & Comunicazione
- Cuadernos des Periodistas
- Digital Journalism
- Etudes de communication
- Image of the Journalist in Popular Culture Journal
- International Journal of Press Politics
- Journal of Computer-Mediated Communication
- Journalism
- Journalism Practice
- Journalism Studies
- Key4biz.it
- Le Temps des médias
- Les Cahiers du Journalisme
- Media2000
- Mediascape Journal
- Nieman Reports
- Prima comunicazione
- Problemi dell'informazione
- Tabloid
06 giugno 2014
Uno sguardo al futuro, con la nostalgia del passato
Angelo Agostini, giornalista e studioso dei media scomparso improvvisamente nei mesi scorsi, è stato uno studioso attento dello scenario del giornalismo italiano e direttore della rivista “Problemi dell’informazione”. Nel suo libro Giornalismi. Media e giornalisti in Italia, ha cercato di mettere ordine nel mondo della comunicazione giornalistica in Italia, partendo dagli anni settanta del secolo scorso, fino ad arrivare quasi ai giorni nostri, per vedere se la professione del giornalista ha ancora un senso nell’epoca delle televisioni commerciali e delle tecnologie digitali.
La prima edizione di questo libro è datata 2004, mentre la seconda è del 2012. L’autore ha voluto rimettere mano alla sua opera, dopo quasi dieci anni, integrandola con un ulteriore capitolo dedicato al nuovo modo di fare giornalismo.
Nella prima parte del libro, corrispondente ai capitoli I-II-III, Agostini ripercorre la storia del giornalismo italiano dal 1975 al 2000.
L’autore evidenzia che gli anni ottanta sono stati il punto di rottura che ha dato vita all’attuale forma dei media in Italia, perché è proprio in quel periodo che viene emanata la legge sull’editoria, la quale spinge il piede sull’acceleratore per la modernizzazione dei vari processi produttivi, con una conseguente ristrutturazione delle aziende editoriali. A questo, va aggiunta anche la creazione di una solida emittenza privata, la quale va a modificare il campo della comunicazione sia sul piano commerciale che su quello pubblicitario.
Agostini mette in risalto le due figure chiave di questo processo: Eugenio Scalfari e Silvio Berlusconi. Il primo con la sua Repubblica, che grazie all’impiego e all’utilizzo di nuovi stili, formati e linguaggi, riesce a realizzare un quotidiano nuovo, che si confronta sempre di più con l’opinione del pubblico, elemento cardine di questa testata. Il secondo, invece, ha dato il suo “contributo” sia con il mercato pubblicitario che con le sue televisioni.
Continuando con la sua analisi, l’autore del libro scrive che, a causa dei rinnovamenti sopracitati, i giornali diventano una vera e propria industria e, allo stesso tempo, che i giornalisti devono riuscire a far convivere pacificamente le linee editoriali proprie delle testate giornalistiche di cui fanno parte con le necessità imprenditoriali.
Lo scopo finale da raggiungere è il profitto, e le imprese editoriali fanno a gara tra di loro per andare alla ricerca di nuovi stili e nuovi prodotti per battere la concorrenza, anche a discapito della qualità del lavoro.
Il fattore decisivo che ha cambiato in tutto e per tutto il mestiere del giornalista è stata la diffusione sempre più capillare e massiccia di Internet, con la quale si arriva ad una nuova svolta, analizzata in modo significativo nel capitolo IV, quello aggiunto in seguito dallo stesso Agostini.
Che la si veda o sotto l’ottica di un canale o sotto quella di un supporto di contenuti informativi, è innegabile che la rete telematica ha cambiato e rivoluzionato in maniera preponderante il tradizionale lavoro del giornalista. Inoltre, e forse qui sta la sorpresa, grazie a questo nuovo strumento, si viene a scoprire non solo che il giornale cartaceo è compatibile con la sua controparte digitale, ma che i due mezzi di comunicazione sono complementari per la riuscita dell’offerta di un’informazione sempre più tempestiva e approfondita.
Con l’arrivo delle nuove tecnologie, entrano in scena anche nuove figure, come quella del grafico digitale, che da qualche anno a questa parte, lavora a stretto contatto con il giornalista vero e proprio, la cui identità professionale viene così trasformata e cambiata radicalmente.
Pur riconoscendo la grandezza e l’utilizzo delle nuove tecnologie, nonché l’impatto che queste hanno sia sul pubblico che sull’informazione in generale, Angelo Agostini lascia trasparire dalle sue parole una sorta di vera e propria nostalgia nei confronti di un giornalismo che al giorno d’oggi è semplicemente perduto, ovvero quello di un giornalismo più semplice e, sostanzialmente, artigianale.
Daniele Scutellà
Angelo Agostini
Giornalismi. Media e giornalisti in Italia
Bologna, Il Mulino, 2012 (prima edizione 2004), 240 pp.
____
Archivio blog
- dic 2024 (1)
- nov 2024 (2)
- ott 2024 (1)
- set 2024 (2)
- giu 2024 (1)
- feb 2024 (1)
- gen 2024 (1)
- nov 2023 (1)
- ott 2023 (1)
- set 2023 (1)
- ago 2023 (1)
- giu 2023 (2)
- mag 2023 (1)
- apr 2023 (2)
- mar 2023 (2)
- feb 2023 (1)
- gen 2023 (2)
- dic 2022 (3)
- ott 2022 (1)
- ago 2022 (1)
- lug 2022 (2)
- giu 2022 (3)
- mag 2022 (4)
- apr 2022 (5)
- mar 2022 (2)
- feb 2022 (6)
- gen 2022 (1)
- dic 2021 (4)
- nov 2021 (8)
- ott 2021 (9)
- set 2021 (4)
- ago 2021 (3)
- lug 2021 (5)
- giu 2021 (5)
- mag 2021 (1)
- apr 2021 (4)
- mar 2021 (7)
- feb 2021 (3)
- gen 2021 (4)
- dic 2020 (2)
- nov 2020 (2)
- ott 2020 (2)
- set 2020 (1)
- ago 2020 (3)
- lug 2020 (1)
- giu 2020 (5)
- mag 2020 (2)
- apr 2020 (2)
- mar 2020 (1)
- feb 2020 (6)
- gen 2020 (9)
- dic 2019 (11)
- nov 2019 (9)
- ott 2019 (15)
- set 2019 (6)
- ago 2019 (5)
- lug 2019 (5)
- giu 2019 (9)
- mag 2019 (5)
- apr 2019 (6)
- mar 2019 (6)
- feb 2019 (13)
- gen 2019 (13)
- dic 2018 (14)
- ott 2018 (15)
- set 2018 (12)
- ago 2018 (2)
- lug 2018 (7)
- giu 2018 (6)
- mag 2018 (10)
- apr 2018 (8)
- mar 2018 (11)
- feb 2018 (7)
- gen 2018 (11)
- dic 2017 (11)
- nov 2017 (11)
- ott 2017 (7)
- set 2017 (9)
- ago 2017 (6)
- lug 2017 (2)
- giu 2017 (12)
- mag 2017 (13)
- apr 2017 (8)
- mar 2017 (7)
- feb 2017 (9)
- gen 2017 (6)
- dic 2016 (6)
- nov 2016 (17)
- ott 2016 (10)
- set 2016 (11)
- ago 2016 (1)
- lug 2016 (4)
- giu 2016 (10)
- mag 2016 (13)
- apr 2016 (12)
- mar 2016 (4)
- feb 2016 (11)
- gen 2016 (12)
- dic 2015 (11)
- nov 2015 (4)
- ott 2015 (6)
- set 2015 (9)
- ago 2015 (6)
- lug 2015 (3)
- giu 2015 (6)
- mag 2015 (10)
- apr 2015 (8)
- mar 2015 (12)
- feb 2015 (11)
- gen 2015 (4)
- dic 2014 (7)
- nov 2014 (5)
- ott 2014 (10)
- set 2014 (6)
- ago 2014 (1)
- lug 2014 (6)
- giu 2014 (14)
- mag 2014 (10)
- apr 2014 (4)
- mar 2014 (11)
- feb 2014 (10)
- gen 2014 (12)
- dic 2013 (20)
- nov 2013 (9)
- ott 2013 (9)
- set 2013 (4)
- ago 2013 (8)
- lug 2013 (8)
- giu 2013 (20)
- mag 2013 (13)
- apr 2013 (9)
- mar 2013 (11)
- feb 2013 (16)
- gen 2013 (8)
- dic 2012 (10)
- nov 2012 (8)
- ott 2012 (16)
- set 2012 (12)
- ago 2012 (5)
- lug 2012 (12)
- giu 2012 (27)
- mag 2012 (35)
- apr 2012 (21)
- mar 2012 (19)
- feb 2012 (21)
- gen 2012 (26)
- dic 2011 (20)
- nov 2011 (16)
- ott 2011 (30)
- set 2011 (10)
- ago 2011 (5)
- lug 2011 (14)
- giu 2011 (19)
- mag 2011 (24)
- apr 2011 (15)
- mar 2011 (18)
- feb 2011 (25)
- gen 2011 (18)
- dic 2010 (14)
- nov 2010 (15)
- ott 2010 (10)
- set 2010 (9)
- ago 2010 (6)
- lug 2010 (8)
- giu 2010 (12)
- mag 2010 (18)
- apr 2010 (20)
- mar 2010 (12)
- feb 2010 (23)
- gen 2010 (22)
- dic 2009 (18)
- nov 2009 (26)
- ott 2009 (25)
- set 2009 (14)
- ago 2009 (12)
- lug 2009 (16)
- giu 2009 (11)
- mag 2009 (17)
- apr 2009 (15)
- mar 2009 (18)
- feb 2009 (6)
- gen 2009 (13)
- dic 2008 (18)
- nov 2008 (37)
- ott 2008 (30)
- set 2008 (22)
- ago 2008 (6)
- lug 2008 (35)
- giu 2008 (5)
- mag 2001 (1)
Copyright
Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.
Nessun commento:
Posta un commento