Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



31 dicembre 2015

In libreria

Paolo Nori
Manuale pratico di giornalismo disinformato
Marcos y Marcos, Milano, 2015, 208 pp.

Descrizione
Ermanno Baistrocchi non l’avrebbe mai detto che gli sarebbe successa una cosa del genere, ma sul tavolo della sua cucina, tre giorni fa, era steso un morto. Era un periodo difficile, perché erano successe altre due cose stranissime, la prima che aveva guadagnato troppo, la seconda che la donna con cui avrebbe voluto vivere aveva deciso che voleva vivere con lui. Era un periodo che non voleva, si svegliava e pensava “Non voglio”, e le cose che faceva non le faceva perché doveva farle, ma per non fare quello che avrebbe dovuto fare, e cioè scrivere il nuovo romanzo che il suo editore gli aveva chiesto di scrivere. Pur di non scrivere il nuovo romanzo, guardava su internet, ascoltava la musica, mangiava, si offendeva, perdeva le cose, accettava inviti a tutti i festival, andava in giro a fare corsi di giornalismo disinformato. Che Baistrocchi, proprio adesso che la gente smetteva di leggere i giornali, si occupava di giornalismo, ma di un giornalismo nuovo, che provava a diffondere: il giornalismo disinformato. Un giornalismo dove delle cose di cui si scriveva, non si sapeva niente e non si voleva saper niente; un giornalismo dove non si intervistava la gente che contava, ma la gente che non contava; dove non si scrivevano le cose che si possono scrivere, ma quelle che non si possono scrivere. E Baistrocchi, che ai suoi corsi di giornalismo disinformato consigliava di scrivere le cose che non si possono scrivere, e di non scrivere, per esempio, la cronaca nera, o rosa, adesso che c’era un morto, con un buco nel petto, sul tavolo della sua cucina, era costretto a scrivere un libro di cronaca nera, o rosa, o gialla, si potrebbe dire.
*link ad una Nota di Paolo Nori, autore del libro
*link ad una Rassegna stampa sul libro, pubblicata sul sito dell'editore.
____

Nessun commento:

Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.