Le città che vengono descritte non sono solo i grandi centri, ma soprattutto i villaggi, dove il tempo scorre lento, seguendo il ritmo delle stagioni. È difficile trovare scuole, si suona buona musica e si accolgono gli ospiti con antichi rituali. L’autore descrive le persone che incontra con minuziosità, coglie ogni particolare, ad esempio il bambino che porta un carico di fieno sulle spalle e che si appoggia a un albero, con uno sguardo “quasi morto in un incanto di solitudine”. Levi presenta queste figure con dei colori che potrebbero essere paragonati a quelli delle fotografie di Steve McCurry.
Nelle grandi città dell'India il tempo scorre frenetico sui marciapiedi affollati da mendicanti, venditori e coolies, molti si propongono come guide turistiche per guadagnare qualche rupia.
Tutto ciò con cui viene a contatto nei suoi viaggi deve essere trasmesso nel modo più dettagliato e fedele possibile al lettore, in qualche modo regala un’avventura.
I reportages raccolti in questo volume vennero pubblicati a puntante sul quotidiano "La Stampa", tra il 1957 e il 1959. L’autore è ricordato soprattutto per Cristo si è fermato ad Eboli, romanzo autobiografico che racconta il suo periodo di confino in Lucania durante il regime fascista.
Carlo Levi
Buongiorno, Oriente.
Reportages dall’India e dalla Cina
Donzelli Editore, Roma, 2014, pp. 240.
Nessun commento:
Posta un commento