Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un incremento significativo delle persone che cambiano stile di vita e adottano un’alimentazione vegetariana o vegana. Alcuni parlano di moda: forse in qualche caso è così, ma nella maggioranza dei casi chi sceglie questo cambiamento e mantiene nel tempo questa decisione è consapevole di tutti i benefici che apporta. Benefici che partono dal benessere individuale della persona, ma che arrivano ad incidere sull’impatto ambientale che l’uomo ha sul pianeta. Partiamo da una riflessione: gran parte delle malattie che portano mortalità in Occidente sono legate ad un’alimentazione sbagliata, pensiamo ad esempio alle malattie cardiovascolari. In senso strettamente salutistico, in realtà, basterebbe ridurre il consumo di carne e derivati animali per evitare l’insorgenza di questi disturbi. Ma non è solo questo il punto: con l’avvento del consumismo, si è sviluppato un sistema di sfruttamento degli animali inimmaginabile. Sono poche, ma ci sono testimonianze che documentano le condizioni in cui vengono tenuti gli animali “da macello” e probabilmente se la gente le conoscesse, solo per questo motivo, cambierebbe qualcosa. Gran parte della terra coltivata sull’intero pianeta è destinata ad allevamenti o a colture per sfamare il bestiame che deve arrivare sulle nostre tavole; tantissime terre del sud del mondo sono utilizzate per le coltivazioni di soia, da portare agli allevamenti, e tolgono risorse preziose alle popolazioni più bisognose. Insomma, le motivazioni per attuare anche solo un piccolo cambiamento nella nostra vita di tutti i giorni sono tantissime. Il passo fondamentale è informarsi e oggi abbiamo tante opportunità per farlo. Non teniamo la testa sotto la sabbia.
Elena Arata
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