"Intorno alla fotografia si deve costruire un sistema radiale che le consenta di essere vista in termini allo stesso tempo personali, politici, economici, drammatici, quotidiani e storici” - John Berger
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30 ottobre 2017
In libreria
John Berger
Sul guardare
Il Saggiatore, Milano, 2017, 266 pp.
Descrizione
Osservare
il linguaggio sgretolarsi in un’opera di Magritte. Scoprire la medesima,
disperata assenza in un volto urlante di Bacon e in un animale
antropomorfo di Walt Disney. Guardare il sangue nero e denso in una foto
di guerra di Don McCullin. Scrutare l’abisso che si apre negli occhi
di un elefante rinchiuso dietro le sbarre di uno zoo. Rivedere, a distanza
di dieci anni, la pala d’altare di Grünewald a Colmar, e riconoscere
la propria epoca tra le sfumature di una luce antica, dipinta cinque
secoli prima. Sul guardare è un libro di
immagini che interrogano la scrittura. Ma è tutta l’opera di
John Berger a confermare questo vincolo indissolubile tra visione e
linguaggio: dal guardare si irradia l’enigma del senso, si innesca il
racconto come tentativo di fissare la propria esistenza nel tempo,
che può assumere la forma di romanzo o critica d’arte, poesia o intervento
politico. Come si legge in Questione di
sguardi, «Il vedere
viene prima delle parole. Il bambino guarda e riconosce prima di
essere in grado di parlare». Attraversando il pensiero di Walter
Benjamin e Susan Sontag, John Berger mette in luce come la fotografia
abbia trasformato la memoria in spettacolo; analizzando la Tempesta
di neve di Turner,
si trova avvolto dalla violenza della natura come in un maelstrom;
osservando una foto di Cartier-Bresson che ritrae Giacometti
mentre cammina sotto la pioggia, riconosce la stessa solitudine che
anima tutte le sue sculture. Sul guardare – che il
Saggiatore propone in una nuova traduzione di Maria Nadotti – è
molto più di una raccolta di saggi critici: è un testo organico in
cui ogni immagine è un evento inatteso e perturbante, ogni incontro con
l’opera d’arte un’esperienza reale o, per usare le parole di John
Berger, un «momento vissuto» che diviene scrittura.
25 ottobre 2017
Il fascismo è stato...
Ogni giorno dobbiamo ascoltare o leggere parole a favore dei "benifici" prodotti dal fascismo. Per chiarire bene: il fascismo è stato le intimidazioni, gli assalti alle redazioni dei giornali (es. "Il Lavoro" di Genova), il delitto Matteotti, le leggi fascistissime del 1925 (abolizione dei partiti, dei sindacati, della libertà di stampa, la censura preventiva), i tribunali speciali, il confino, anni ed anni di carcere duro per i dissidenti, le (trionfalistiche) guerre coloniali, le leggi razziali del 1938 (da ricordare sempre come una vera onta per gli italiani tutti), la guerra a fianco di Hitler, la Repubblica di Salò con le persecuzioni e i rastrellamenti nazi-fascisti contro un popolo stremato.
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24 ottobre 2017
In libreria
Irene Brin
Il Mondo. Scritti 1920-1965
a cura di Flavia Piccinini
Edizioni Atlantide, 2017.
Descrizione
Il Mondo per la prima volta raccoglie in un unico volume una scelta degli scritti firmati da Irene Brin. Da Coco Chanel a Greta Garbo, da James Joyce ai principi Mdivani, passando per luoghi culto come il Florida di Roma o le Giubbe Rosse di Firenze, e per attività perdute quali la Casa Line o la Cas Pas, Irene Brin si mostra non solo la brillante autrice de Il Galateo e
del suo dizionario, assunto come classico da migliaia di lettrici e
appassionate, ma anche un’autrice dalla prosa raffinata ed
elegante. Poliedrica, inafferrabile e trasformista, nel corso della sua
vita fu giornalista, scrittrice, gallerista, esperta di buone maniere e
di pessime abitudini. Meglio di chiunque altro seppe raccontare con
spietatezza e ironia il nostro Paese nel dopoguerra, spiegando agli italiani l’educazione, il gusto e lo stile. L’ampia scelta di racconti e articoli suggerita da Flavia Piccinni attraverso Usi e Costumi, Cose Viste, Le Visite e Il Galateo confermano come Irene Brin,
ingiustamente dimenticata dopo la sua morte, non sia una semplice
giornalista di costume, ma l’attenta interprete e protagonista di un
tempo. Una grande scrittrice che per la prima volta si svela attraverso
un ritratto complesso, delicato e struggente, che ne mostra l'originale e
moderno sguardo impietoso.
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20 ottobre 2017
In libreria
Alessandro Palermo
La Chiesa mediale. Sfide, strutture, prassi per la comunicazione digitale
Edizioni Paoline, 2017, 128 pp.
La Chiesa mediale. Sfide, strutture, prassi per la comunicazione digitale
Edizioni Paoline, 2017, 128 pp.
Descrizione
La società contemporanea si struttura su azioni e prassi comunicative. La cultura digitale è il vero e proprio ambiente in cui le generazioni nascono e si sviluppano. Adulti e giovani hanno un nuovo modello antropologico, caratterizzato dagli sviluppi digitali; essi modificano e apprendono un particolare modo di stare nel mondo e di relazionarsi. Può dunque la Chiesa non essere mediale in una società mediale? L'autore, con uno stile teorico pratico affronta questa urgentissima sfida e propone percorsi di rinnovamento. Il testo può essere un valido supporto nella formazione di operatori pastorali che lavorano soprattutto negli uffici di Comunicazione e
che sono chiamati a reinventarli, ristrutturarli, progettare in modo nuovo la pastorale della comunicazione.
La società contemporanea si struttura su azioni e prassi comunicative. La cultura digitale è il vero e proprio ambiente in cui le generazioni nascono e si sviluppano. Adulti e giovani hanno un nuovo modello antropologico, caratterizzato dagli sviluppi digitali; essi modificano e apprendono un particolare modo di stare nel mondo e di relazionarsi. Può dunque la Chiesa non essere mediale in una società mediale? L'autore, con uno stile teorico pratico affronta questa urgentissima sfida e propone percorsi di rinnovamento. Il testo può essere un valido supporto nella formazione di operatori pastorali che lavorano soprattutto negli uffici di Comunicazione e
che sono chiamati a reinventarli, ristrutturarli, progettare in modo nuovo la pastorale della comunicazione.
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18 ottobre 2017
In libreria
Lella Mazzoli
Il patchwork mediale.
Il patchwork mediale.
Comunicazione e informazione fra media tradizionali e media digitali
FrancoAngeli, Milano, 2017, 128 pp.
Descrizione
Marshall McLuhan non può dirsi superato se ancora oggi dobbiamo ricordare che il medium è il messaggio e se, come amava sottolineare, i media nuovi incalzano quelli precedenti portandoli ad adattarsi a diversi contesti comunicativi. Il sociologo canadese, pur non avendo vissuto Internet, aveva già intuito che sarebbe arrivato un medium che avrebbe prodotto mutamenti e assestamenti nel sistema complessivo della comunicazione. Nel volume ci si chiede proprio quale messaggio, o forse quali messaggi, porti con sé la rete. Messaggi di libertà, di coinvolgimento attivo, di qualità, di partecipazione? Oppure, o insieme, messaggi di riproduzione di vecchie e sempre rinnovate stratificazioni, gerarchie e rapporti di potere? Il testo ripercorre alcune tematiche chiave degli studi sulla comunicazione e sui media, che ancora oggi possono darci suggestioni sul tempo presente. Vista l'attualità dei fenomeni osservati e il loro rapido evolversi, l'intento è fornire alcune risposte pur provvisorie e ri-formulare nuovi quesiti di ricerca a partire da una survey dell'Osservatorio News-Italia sul consumo di informazione degli italiani, capaci di muoversi tra vecchi e nuovi media, con abilità e bisogni differenziati: consumatori tradizionali, onnivori, mobili, partecipativi... E questo sullo sfondo di una consapevolezza: che il rapporto tra comunicazione mainstream e non mainstream, che attraversa i media, sia tuttora una prospettiva di osservazione di grande interesse.
Marshall McLuhan non può dirsi superato se ancora oggi dobbiamo ricordare che il medium è il messaggio e se, come amava sottolineare, i media nuovi incalzano quelli precedenti portandoli ad adattarsi a diversi contesti comunicativi. Il sociologo canadese, pur non avendo vissuto Internet, aveva già intuito che sarebbe arrivato un medium che avrebbe prodotto mutamenti e assestamenti nel sistema complessivo della comunicazione. Nel volume ci si chiede proprio quale messaggio, o forse quali messaggi, porti con sé la rete. Messaggi di libertà, di coinvolgimento attivo, di qualità, di partecipazione? Oppure, o insieme, messaggi di riproduzione di vecchie e sempre rinnovate stratificazioni, gerarchie e rapporti di potere? Il testo ripercorre alcune tematiche chiave degli studi sulla comunicazione e sui media, che ancora oggi possono darci suggestioni sul tempo presente. Vista l'attualità dei fenomeni osservati e il loro rapido evolversi, l'intento è fornire alcune risposte pur provvisorie e ri-formulare nuovi quesiti di ricerca a partire da una survey dell'Osservatorio News-Italia sul consumo di informazione degli italiani, capaci di muoversi tra vecchi e nuovi media, con abilità e bisogni differenziati: consumatori tradizionali, onnivori, mobili, partecipativi... E questo sullo sfondo di una consapevolezza: che il rapporto tra comunicazione mainstream e non mainstream, che attraversa i media, sia tuttora una prospettiva di osservazione di grande interesse.
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16 ottobre 2017
In libreria
Lorenzo Tomasin
L'impronta digitale. Cultura umanistica e tecnologia
Carocci, Roma, 2017, pp. 144.
Descrizione
Indice del libro
Preambolo /1. Prova di verifica su un ritaglio di giornale / 2. Nuotare e navigare / 3. Roghi di libri / 4. Il potere degli acronimi / 5. Il genio delle lingue / 6. Stoltezza dei letterati / 7. Dell’obsolescenza / Quasi una conclusione / Opere di riferimento.
L'impronta digitale. Cultura umanistica e tecnologia
Carocci, Roma, 2017, pp. 144.
Descrizione
L’informatica è davvero il latino del XXI secolo, come afferma oggi chi propone la cultura tecnologica quale nuovo cardine di istruzione, ricerca e politica culturale? La tecnologia sta influendo profondamente sulla cultura umanistica: dalla formazione di base alla ricerca avanzata, essa non offre solo preziosi strumenti al servizio delle scienze, e delle scienze umane in particolare, ma in molti casi tende a riscriverne obiettivi e linguaggi, ponendone in discussione il ruolo nella società e nel sistema dei saperi. Anziché come proficuo mezzo a disposizione di tutte le discipline, la tecnologia si pone spesso come fine o centro del discorso culturale. Il rimedio a questa deriva non è la tecnofobia, ma un’alternativa ragionevole all'oltranza digitale. Nel volume l’autore propone una risposta graffiante ai pericoli di una diffusa idea ingegneristica di lingue, storia e cultura.
Indice del libro
Preambolo /1. Prova di verifica su un ritaglio di giornale / 2. Nuotare e navigare / 3. Roghi di libri / 4. Il potere degli acronimi / 5. Il genio delle lingue / 6. Stoltezza dei letterati / 7. Dell’obsolescenza / Quasi una conclusione / Opere di riferimento.
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06 ottobre 2017
In libreria
Mauro Pecchenino - Eleonora Dafne Arnese
Digital corporate communication.
Digital corporate communication.
Le cinque leve della comunicazione d'impresa nell'era del web
FrancoAngeli, Milano, 2016, pp. 160.
Descrizione
Il volume presenta per la prima volta in Italia un excursus dettagliato sul significato e l'utilizzo delle 5 Leve della Comunicazione d'impresa (Relazioni Pubbliche, Marketing Diretto, Pubblicità, Promozioni e Sponsorizzazioni), tradizionali e digitali. Il lavoro tiene conto sia della realtà ed esperienza italiana, sia di quella internazionale, con una comparazione continua di teoria e pratica. Il libro ha un occhio di riguardo per l'importanza della Comunicazione Integrata e del ruolo chiave della figura professionale dell'Integratore della Comunicazione e delle nuove professioni 2.0. Ciascun capitolo conduce il lettore ad una riflessione sull'attualità della comunicazione ai nostri giorni, per svilupparsi in un'analisi che parte da un caso aziendale nato nella Rete, per passare poi all'approfondimento dell'evoluzione delle 5 Leve della Comunicazione aziendale nell'era del Web, per arrivare infine ad un'analisi degli adattamenti della comunicazione tradizionale nello spazio digitale.
FrancoAngeli, Milano, 2016, pp. 160.
Descrizione
Il volume presenta per la prima volta in Italia un excursus dettagliato sul significato e l'utilizzo delle 5 Leve della Comunicazione d'impresa (Relazioni Pubbliche, Marketing Diretto, Pubblicità, Promozioni e Sponsorizzazioni), tradizionali e digitali. Il lavoro tiene conto sia della realtà ed esperienza italiana, sia di quella internazionale, con una comparazione continua di teoria e pratica. Il libro ha un occhio di riguardo per l'importanza della Comunicazione Integrata e del ruolo chiave della figura professionale dell'Integratore della Comunicazione e delle nuove professioni 2.0. Ciascun capitolo conduce il lettore ad una riflessione sull'attualità della comunicazione ai nostri giorni, per svilupparsi in un'analisi che parte da un caso aziendale nato nella Rete, per passare poi all'approfondimento dell'evoluzione delle 5 Leve della Comunicazione aziendale nell'era del Web, per arrivare infine ad un'analisi degli adattamenti della comunicazione tradizionale nello spazio digitale.
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