Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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15 dicembre 2018

Le sfide etiche della società virtuale


Nel 1970 Masahiro Mori, studioso giapponese, teorizzava la “Uncanny Valley”, ovvero una sorta di repulsione per le macchine quando queste diventano troppo simili all'essere umano, una reazione emotiva negativa paragonabile al perturbamento.
In che modo, quasi cinquanta anni dopo, viviamo l'evoluzione delle tecnologie della comunicazione? Come possiamo interagire con i dispositivi e gli ambienti virtuali in modo sano?
Nel saggio Etica per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (2018), Adriano Fabris, professore di Filosofia morale ed Etica della comunicazione all'Università di Pisa, analizza opportunità e problemi della società tecnologica in cui viviamo.
A partire da un approfondimento dei concetti di “tecnica”, che implica una presenza costante dell’agire umano e “tecnologia”, che implica invece un certo livello di autonomia, il discorso si sviluppa attraverso un'indagine dell'interazione con i mezzi contemporanei: smartphone, computer e macchine in generale.
Il tema è affrontato dal punto di vista etico, metodo necessario, dato il grado di autonomia che le macchine hanno raggiunto.
Fabris si interroga anche su come i dispositivi che usiamo più spesso incidano sui nostri comportamenti e soprattutto sulle nostre scelte. Si tratta di scelte fondamentali, che ci permettono di accedere agli “ambienti comunicativi”, reali o virtuali, in cui ci muoviamo tutti i giorni: il rischio è che le relazioni reali siano fagocitate da quelle virtuali, in cui “l'altrove è più importante del qui e ora”.
In relazione agli ambienti, in particolare quelli virtuali, da noi abitati, il testo esamina anche le questioni etiche proprie dell'agire di chi opera o anche solamente naviga nella Rete, ad esempio la dibattuta questione della raccolta dei dati degli utenti da parte dei colossi del web, la non neutralità dei motori di ricerca, la differenza tra il condividere ed il partecipare.
L'intelligenza artificiale propria di questi anni si esercita, come tutte le altre tipologie, attraverso molteplici forme di relazione; la differenza è che l'intelligenza artificiale  coinvolge non solo l'azione del dispositivo, ma i dispositivi stessi, rendendo essenziale un approccio etico che vada di pari passo con uno deontologico.
Nonostante il linguaggio piuttosto settoriale, il libro riesce a presentare una visione complessiva della situazione; in particolare aiuta ad analizzare quali siano i modi migliori di rapportarsi alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ormai massicciamente presenti in quasi tutti gli ambiti in cui viviamo.
Martina Todde
Adriano Fabris
Etica per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione
Carocci, Roma, 2018.
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