In un mondo tecnologico sempre più soggetto alle fake news, in un continuo oscillare tra vita online e vita offline, Giuseppe Riva tenta di analizzare il fenomeno spiegando le origini, i processi di creazione e gli strumenti di difesa da queste notizie ingannevoli ma create ad opera d'arte.
Fake news, vivere e sopravvivere in un mondo post-verità, è infatti l’ultimo libro di Riva, pubblicato nel 2018 ed edito dal Mulino, Bologna; Riva, professore di Psicologia della Comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano, è presidente dell’Associazione Internazionale di CiberPsicologia e autore di altri libri a tema social network e news online tra cui I social network (2016) e Nativi digitali (2014).
In Fake news l’autore, come dichiarato fin dalla premessa, si pone l’obiettivo di rispondere a tre domande: se il termine “fake news” sia solo un modo per definire i processi di disinformazione che da sempre sono presenti in ambito politico; quali sono i meccanismi tecnologici e psicosociali che consentono la creazione e la diffusione delle fake news; come si ci può difendere al giorno d’oggi dalle notizie false che ci sommergono quotidianamente al punto da non saper più distinguere cosa sia vero e cosa sia falso. Nel corso della riflessione per rispondere a tali quesiti, in un viaggio lungo cinque capitoli attraverso quello che l'autore definisce un “mondo di post-verità”, Riva utilizza ed incrocia nozioni di diverse discipline quali filosofia, scienze della comunicazione, psicologia, informatica, sociologia, ciberpsicologia e la scienza delle reti.
L'autore riesce a delineare un quadro generale del fenomeno delle moderne fake news attraverso l'utilizzo di termini semplici e esempi storici che facilitano la comprensibilità; dopo l'analisi dell'influenza che queste notizie hanno sulla comunità e sulle scelte dei singoli individui, passa quindi a spiegarne i metodi di diffusione tramite la persuasiva metafora delle cybertruppe, costituite da bot e troll che contribuiscono quotidianamente a farle penetrare nelle case degli italiani in una non convenzionale guerra alla disinformazione.
Seppur alcuni riferimenti possano sembrare datati (si fa riferimento ad esempio al dipartimento D del KGB russo del 1954), Riva riesce ad attualizzare l'argomento tramite l'analisi delle smart mobs, della nuova sharing economy (con riferimento a Uber e Airbnb) e del ruolo incisivo dei social network; se non avete mai sentito nessuno di questi termini tecnici non fatevi tuttavia spaventare, il libro spiega chiaramente ogni concetto rendendo la lettura accessibile a tutti, anche a coloro che non “masticano” questi concetti.
L'autore utilizza uno stile chiaro, conciso e lineare, con periodi semplici e lessico accessibile a tutti; è chiaro l'intento di rendere la lettura facilmente fruibile e di “alleggerire” concetti tecnici che potrebbero risultare complicati e talvolta incomprensibili. Il tipo di scrittura evita perifrasi, è scorrevole e adatta ad ogni tipo di lettore: anche chi non ha alcuna conoscenza sull’argomento infatti, può facilmente comprendere tutti i concetti trattati, dal momento che l’autore esplica tutto ciò di cui parla anche attraverso esempi facili ed intuitivi.
Camilla Conti
Giuseppe Riva
Fake news, vivere e sopravvivere in un mondo post-verità
Il Mulino, Bologna, 2018.
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