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08 gennaio 2019
Dark Web e Hacker
Quando la realtà si avvicina alla
fantasia. Tra storie che mescolano la suspense dei film di spionaggio
all’atmosfera angosciante stile Matrix, il libro di Carola Frediani (Guerre di Rete) ci fa percorrere
un viaggio lungo nove capitoli tra sigle, termini tecnici e nomi di attori,
privati e aziendali, che abitano il regno oscuro di Internet. “Guerre di Rete”
infatti riesce, con una scrittura fluida e ben calibrata tra descrizione e
tecnicismi, ad appassionare il lettore via via che si prosegue nel libro;
ovviamente la lettura risulterà ancora più fluida per coloro che ne masticano
gli argomenti, ma il libro è rivolto a tutti. Non è infatti solo l’interesse a
crescere pagina dopo pagina, ma si sviluppa un senso di paranoia crescente
verso quel mondo online nel quale pubblichiamo quotidianamente pensieri e foto
di gatti.
Nonostante una parte di queste
storie riguardi gli utenti comuni di internet, utilizzatori di Social Network
e di servizi di messaggistica, una buona parte dell’analisi di Frediani
riguarda il processo democratico che vede coinvolti governi, enti parastatali,
ricercatori e dissidenti nella lotta intestina tra intercettazioni e diritto
alla privacy. Il primo capitolo tratta proprio di questo, del legame che
coinvolse Costin Raiu e Stuxnet, rispettivamente ricercatore di sicurezza
informatica e virus che mandò in tilt le centrifughe di un impianto nucleare in
Iran, sotto la guida dello Zio Sam. Oltre alle situazioni alla James Bond
vissute da Raiu, il libro ci fa immergere in ciò che accade nel cosiddetto Dark
Web, dove le vendite di exploit (tecniche di hacking), vulnerabilità zero-day
(fragilità dei vari sistemi conosciute solo dagli attaccanti) e spyware,
ransomware, virus di ogni genere sono all’ordine del giorno.
Frediani, però, non dà il tempo
di abbandonarci a facili retoriche da improvvisati censori di ferro; ci mostra
infatti come l’anonimato sul web dia sì riparo a gruppi criminali, ma
soprattutto rappresenti l’unica ala protettrice degli attivisti nei governi
autoritari. Più avanti nel libro ci farà esplorare il mondo e le persone che
ruotano attorno a TOR, il browser crittografato che riesce a celare la nostra
identità online. La crittografia è un altro punto centrale, nel testo e nel
mondo odierno. Con l’avvento delle nuove app di messaggistica ed il loro
utilizzo della crittografia end-to-end, vari governi hanno tentato di fare
pressioni sulle case produttrici o di attuare leggi che ne impediscano
l’utilizzo, al fine di rendere nuovamente possibili le intercettazioni. Questo
non è nemmeno l’unico caso in cui il governo fa braccio di ferro sul tema della
sicurezza con attori privati; Frediani ricorda infatti lo scontro tra FBI e
Apple, in cui il primo tentò di guadagnarsi l’accesso ad un dispositivo di un
attentatore. Cambiano le tecnologie, ma i problemi restano gli stessi: chi
controlla i controllori, dotati di un magico passpartout per un accesso
universale? Ben più inquietante è il caso riportato sugli Emirati Arabi, in cui
il progetto di creare delle “sonde” da installare pubblicamente in ogni dove
per poter spiare ogni dispositivo elettronico ricorda neanche troppo da lontano
il Grande Fratello di orwelliana memoria.
Tuttavia, precisa l’autrice, se
tutto questo parlare di spie, Dark Web e hacker sembra essere qualcosa di
lontano dall’utilizzatore comune, ciò non è così. Oltre al caso citato della
pubblicazione di nomi e cognomi di migliaia di utenti iscritti ad un portale di
incontri extraconiugali, e di come questo abbia portato al suicidio di un padre
di famiglia, quotidianamente chiunque è soggetto alla profilazione. Pertanto,
non si può ignorare la domanda se ciò influisca sul processo decisionale
individuale, e di conseguenza sulla democrazia stessa. In senso lato, ciò che
accade online ha necessariamente delle conseguenze offline.
Il libro di Carola Frediani è
l’evidente risultato di un approfondito lavoro di ricerca, grazie al suo lavoro
di giornalista specializzata in questo settore. Le esaurienti note e le attente
descrizioni dei concetti più difficili riveleranno all’utente medio di internet
la propria essenza: un’inconsapevole Cappuccetto Rosso in un bosco digitale
abitato da lupi.
Carola Frediani
Guerre di
Rete
Laterza, Bari-Roma, 2018 (II edizione).
____
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