Valentina
Croce (1994) è dottore di ricerca in sociologia e ricerca sociale e assegnista
di ricerca presso il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’uomo. Lo stile del suo libro+ è principalmente descrittivo e il
testo potrebbe essere definito come un saggio, ove l’autrice tratta in maniera
particolarmente accademica il tema dell’identità digitale della nostra epoca.
Il saggio si articola sulla base di un sondaggio: numerosi
utenti di Facebook sono stati interrogati sulla tipologia di rapporto che hanno
instaurato con i social, i loro comportamenti verso il social in sé e verso gli
altri utenti e come tutto ciò si riversi poi nella loro vita quotidiana.
Attraverso la percentuale di risposte ottenute, Valentina Croce ha cercato di
spiegare a fondo come il fenomeno Facebook abbia rivoluzionato completamente la
percezione di Sé di ciascun individuo e i rapporti interpersonali tra individui
all’interno di una comunità. L’autrice ha appunto definito in primis il
concetto di individuo e di comunità, spiegando come essi si sono andati a
formare nel tempo lungo le diverse epoche che si sono avvicendate. In seguito
ha accompagnato il lettore attraverso un percorso ragionato che si è concluso
affermando che l’individuo, alla continua ricerca del consenso, con l’avvento
di Facebook ha dato vita ad un processo di vetrinizzazione virtuale della
propria vita: tale processo, secondo la Croce, non dà segni di arresto e presto
invaderà tutti gli spazi dell’esistenza umana.
Il
messaggio che l’autrice vuole che i lettori percepiscano è il seguente: ciascun
individuo nella sua vita cerca di risaltare in qualche modo, di essere
originale e non banale. Facebook ha dato, in un certo senso, la possibilità (o
meglio la percezione) di farsi conoscere anche a coloro che diversamente sarebbero
rimasti nell’ombra.
Lo
stile del saggio non è del tutto scorrevole, poiché, come già detto in
precedenza, l’autrice si sofferma di frequente sulle descrizioni dei
partecipanti al sondaggio, specificando le esatte percentuali che hanno diviso
questi ultimi in differenti tipologie di utenti. Si tratta di un percorso
introspettivo che spinge il lettore a riflettere a sua volta su quale sia
l’atteggiamento da egli adottato nei confronti di questa nuova realtà virtuale.
Uno
dei punti di forza di questo testo è proprio quello di accompagnare il lettore
attraverso il ragionamento: in particolare la volontà di fargli capire quanto
sia diventata importante nella vita di tutti i giorni la possibilità di
appoggiarsi a Facebook, che si presta a diversi ruoli: passatempo, luogo dove
organizzare consensi o creare discordie, palcoscenico su cui vestire i panni di
un personaggio diverso da quello della vita quotidiana.
Ciò
che mi ha colpito del testo è stato con quanta precisione Valentina Croce sia
riuscita ad analizzare il processo di digitalizzazione della nostra epoca. È
interessante capire come le persone abbiano interagito con l’avvento di
internet, una novità che è diventata parte delle nostre vite in maniera così
semplice e ormai così fondamentale. Lo consiglio ai lettori che siano
incuriositi da tematiche di attualità e a lettori molto giovani, i quali,
essendo nati nel pieno delle innovazioni tecnologiche, non possono sapere come
fosse la vita sociale prima di Facebook.
Valeria Venturini
Valentina Croce,
Mi piace! La ricerca del
consenso ai tempi di Facebook
Meltemi, Milano, 2018.
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