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29 giugno 2019
La Storia è complessità
"Tendiamo a semplificare anche la storia; ma non sempre lo schema entro cui si ordinano i fatti è individuabile in modo univoco, e può dunque accadere che storici diversi comprendano e costruiscano la storia in modi fra loro incompatibili; tuttavia, è talmente forte in noi, forse per ragioni che risalgono alle nostre origini di animali sociali, l'esigenza di dividere il campo fra "noi" e "loro", che questo schema, la bipartizione amico-nemico, prevale su tutti gli altri".
Primo Levi
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26 giugno 2019
In libreria
Giovanni Scirocco
Una rivista per il socialismo. “Mondo Operaio” (1957-1969)
Carocci, Roma, 2019, pp. 200.
Descrizione
Una rivista per il socialismo. “Mondo Operaio” (1957-1969)
Carocci, Roma, 2019, pp. 200.
Descrizione
“Mondo Operaio” fu fondata nel dicembre 1948 da Pietro Nenni, inizialmente come rivista della corrente di sinistra del psi, per poi diventare, a partire dal 1951, la rivista ufficiale dello stesso partito. Nel periodo più duro della Guerra fredda la rivista si adeguò quindi ai dettami della politica frontista (antiamericanismo e mitizzazione del “socialismo reale” compresi), tuttavia, a partire dalla distensione, si fece gradualmente portavoce delle varie istanze del “socialismo di sinistra”, marxista, ma critico nei confronti dello Stato-guida, come testimoniato dagli articoli di Nenni pubblicati nel corso del 1956 e dai dibattiti che si svilupparono sulle sue pagine. Un periodo particolare nella storia della rivista fu poi quello della breve condirezione di Raniero Panzieri (1957-59), contrassegnato dai temi della ricerca dell’autonomia della classe operaia e dello studio del neocapitalismo. Molte questioni che ci troviamo ad affrontare ancora oggi, a partire da quelle fondamentali del governo dell’economia e del ruolo dello Stato, negli anni del primo centro-sinistra furono oggetto delle analisi di Panzieri, Nenni, Lombardi, Giolitti, De Martino, Guiducci, Arfè, che cercarono di dare una risposta, talvolta velleitaria, spesso generosa, quasi mai scontata, ai problemi che politicamente li assillavano, primo tra tutti quello della costruzione del socialismo in un paese dell’Occidente capitalistico con una radicata presenza comunista.
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19 giugno 2019
In libreria
Ada Fichera,
L' Italia del «bello scrivere».
Storie del giornalismo culturale dalla Terza pagina a oggi,
Minerva Edizioni, Bologna, 2019. pp. 152.
Descrizione
L' Italia del «bello scrivere».
Storie del giornalismo culturale dalla Terza pagina a oggi,
Minerva Edizioni, Bologna, 2019. pp. 152.
Descrizione
La cultura è l’anima di una società, strumento per la sua elevazione e per la sua libertà. È da tale presupposto che prende vita questa analisi storica, sociologica e filosofica del giornalismo culturale di ieri e di oggi in Italia. Dalla Terza pagina, perfetto connubio di letteratura e informazione, alle rubriche dei quotidiani odierni, Ada Fichera ripercorre più di un secolo di storia culturale del nostro Paese, narrando le vicende, ma anche le polemiche e i dibattiti relativi a un mondo tanto affascinante quanto complesso. Chi scrive per mestiere non può rimanere immune dalla seduzione di quella che era la “patria del bello scrivere”. Così i contributi delle migliori penne della letteratura nazionale, quali D’Annunzio, Buzzati, Capuana, Pirandello, Calvino, Moravia, Montale, Deledda, divengono patrimonio da tramandare e fondamento per i successivi inserti centrali degli anni Novanta, per i supplementi domenicali attuali, per le rubriche online e per gli ulteriori sviluppi digitali e social del terzo millennio, in un percorso che conduce il lettore attraverso una delle più belle tradizioni italiane di tutti i tempi.
Etichette:
Giornalismo culturale,
Libreria,
Storia del giornalismo
17 giugno 2019
In libreria
Francesco Faeta,
Il nascosto carattere politico.
Fotografie e culture nazionali nel secolo Ventesimo
Franco Angeli, Milano, 2019, pp. 284.
Descrizione
Sviluppando una serrata analisi, centrata soprattutto sulla realtà italiana ma attenta anche a quella internazionale, l'autore ci conduce, con dovizia di riferimenti alla critica e alla storia del mezzo e con un innovativo taglio antropologico-culturale, alla scoperta di realtà piccole e grandi che compongono il mosaico delle culture nazionali nel secolo Ventesimo: la fotografia è vista come dispositivo, nel senso foucaultiano del termine, atto a promuovere la formazione di una comunità nazionale e l'affermazione dello Stato, attraverso la creazione di specifici regimi discorsivi e di specifiche comunità di pratica. Dalle immagini del Gabinetto Fotografico Nazionale a quelle dei fantaccini della prima guerra mondiale; da quelle di un antropologo africanista di chiara fama alle inquietanti costruzioni di una femminilità in cerca di una sua definizione identitaria nelle opere di affermate artiste; dai reiterati anacronismi delle rappresentazioni della Sardegna alle benjaminiane raffigurazioni di città e alle problematiche poetiche che presiedono all'artificazione della fotografia: uno sguardo sul mezzo che dimostra l'imperioso e complesso tratto performativo che ha assunto in epoca di tarda modernità e che ne svela, ancora con Walter Benjamin, il nascosto carattere politico.
IndiceIntroduzione
Parte I Uomini, paesaggi, rovine. Una certa idea del Paese, una certa pratica della fotografia
Guerra, Stato nazionale, dispositivo fotografico / Etnografia, fotografia e cultura nazionale. Paul Scheuermeier, l'Abruzzo, l'Italia Fotografia, public history, antropologia. Immagini e uso pubblico della Storia
Parte II Scivolare fuori del tempo. Dispositivo fotografico e costruzioni dell'alteritàParte III Cinque mostre americane
Mostrare un album di famiglia. Il caso di Rocco Scotellaro
Incontri: un fotografo e le città
Nascita e morte tra gli Acioli. Piccola nota su una piccola mostra
Una progressiva emersione dall'ombra, una progressiva attribuzione di senso.
Attorno a una mostra di Arturo Zavattini
Psichiatria, antipsichiatria e dispositivo fotografico. Una nota a margine
delle immagini di Luciano D'Alessandro
L'invenzione della fotografia come oggetto artistico: un processo incostante
Fotografia e città moderna: appunti per una lezione
Bibliografia e filmografia
Le immagini.
Etichette:
Fotogiornalismo,
Fotografia,
Libreria,
Storia italiana
14 giugno 2019
Chips&Salsa 2019
Convegno
Chips&Salsa:
Giornalismi, digitali, interattivi mediterranei
Venerdì 14
giugno 2019 presso l' Auditorium
dell'Acquario di Genova.
Il convegno si
svolge con il patrocinio del corso di laurea
magistrale in Informazione ed Editoria.
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10 giugno 2019
In libreria
Nicolette Mandarano
Musei e media digitali
Carocci, Roma, 2019, pp. 128.
Descrizione
Qual è il rapporto tra musei e media digitali? Quali sono i mezzi più adatti per creare un dialogo fra istituzione museale e visitatore? Il libro offre una risposta concreta a queste e altre domande. Dopo aver ripercorso brevemente la storia della relazione fra musei e comunicazione, indaga il contesto attuale in cui tale rapporto si sviluppa. Analizza gli strumenti che possono essere impiegati nei percorsi museali per coinvolgere il visitatore, agevolando la fruizione e la comprensione delle opere esposte e del loro contesto. Affronta, inoltre, il tema della comunicazione museale online, fra siti web e piattaforme social, per individuare le buone pratiche comunicative, in ambito italiano e internazionale. Chiude il libro una riflessione sulle modalità della fondamentale e irrinunciabile trasformazione digitale dei musei italiani.+++
Indice
Introduzione
1. Tra storia e attualità: il contesto del libro - In principio era il cd-rom/I musei e la comunicazione on site/I musei e la comunicazione online
4. Nuove aperture - Il museo fra on site e online/La trasformazione del museo: un’ultima riflessione
Bibliografia
Musei e media digitali
Carocci, Roma, 2019, pp. 128.
Descrizione
Qual è il rapporto tra musei e media digitali? Quali sono i mezzi più adatti per creare un dialogo fra istituzione museale e visitatore? Il libro offre una risposta concreta a queste e altre domande. Dopo aver ripercorso brevemente la storia della relazione fra musei e comunicazione, indaga il contesto attuale in cui tale rapporto si sviluppa. Analizza gli strumenti che possono essere impiegati nei percorsi museali per coinvolgere il visitatore, agevolando la fruizione e la comprensione delle opere esposte e del loro contesto. Affronta, inoltre, il tema della comunicazione museale online, fra siti web e piattaforme social, per individuare le buone pratiche comunicative, in ambito italiano e internazionale. Chiude il libro una riflessione sulle modalità della fondamentale e irrinunciabile trasformazione digitale dei musei italiani.+++
Indice
Introduzione
1. Tra storia e attualità: il contesto del libro - In principio era il cd-rom/I musei e la comunicazione on site/I musei e la comunicazione online
2. On site - Totem e tavoli multimediali/App/Realtà aumentata, realtà virtuale e realtà mista/Videomapping/Chatbot/Videogiochi
3. Online - I siti web museali in Italia e nel mondo/Le piattaforme social/I feedback: in ascolto dei propri visitatori 4. Nuove aperture - Il museo fra on site e online/La trasformazione del museo: un’ultima riflessione
Bibliografia
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09 giugno 2019
In libreria
Bracke Maud Anne
La nuova politica delle donne Il femminismo in Italia, 1968-1983,
Edizioni, Storia e Letteratura, Roma, 2019, pp. xxii-354.
Descrizione
Il femminismo, più di ogni altro movimento degli anni Settanta, colse le preoccupazioni immediate dei cittadini ordinari, delle donne, ma non solo di esse. Fu in grado di trasformarne la vita, di indurre cambiamenti nelle identità e nei ruoli di genere, nella politica, nella legislazione. Attraversando le esperienze di tre città fondamentali – Roma, Torino, Napoli –La Nuova politica delle donne propone la prima sintesi complessiva del movimento femminista, senza perderne di vista la differenziazione interna né la prospettiva transnazionale. Uno studio approfondito, che incrocia documenti d’archivio con testimonianze orali, di un fenomeno tra i più importanti della nostra storia recente, visto nella sua carica rivoluzionaria, ma anche nelle sue incertezze e aporie. Una foto di gruppo in cui riconoscere i singoli volti, le diverse passioni, le molte traiettorie che hanno condotto al nostro presente.
Descrizione
Il femminismo, più di ogni altro movimento degli anni Settanta, colse le preoccupazioni immediate dei cittadini ordinari, delle donne, ma non solo di esse. Fu in grado di trasformarne la vita, di indurre cambiamenti nelle identità e nei ruoli di genere, nella politica, nella legislazione. Attraversando le esperienze di tre città fondamentali – Roma, Torino, Napoli –La Nuova politica delle donne propone la prima sintesi complessiva del movimento femminista, senza perderne di vista la differenziazione interna né la prospettiva transnazionale. Uno studio approfondito, che incrocia documenti d’archivio con testimonianze orali, di un fenomeno tra i più importanti della nostra storia recente, visto nella sua carica rivoluzionaria, ma anche nelle sue incertezze e aporie. Una foto di gruppo in cui riconoscere i singoli volti, le diverse passioni, le molte traiettorie che hanno condotto al nostro presente.
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07 giugno 2019
In libreria
Italo Svevo
Scritti giornalistici, saggi postumi, appunti sparsi e pagine autobiografiche
Edizioni Storia e Letteratura, Roma, 2019, pp. clxxxiv-628.
Descrizione
Si pubblica in edizione critica la raccolta più completa degli scritti saggistici, giornalistici, diaristici e occasionali di Italo Svevo. I testi, eterogenei per natura e storia editoriale, attraversano tutto l’arco della carriera letteraria dello scrittore e sono distribuiti in quattro categorie: articoli di giornale e scritti d’occasione; saggi pubblicati postumi; Conferenza su James Joyce (e i relativi frammenti); scritti autobiografici e appunti sparsi. Quest’ultima sezione raccoglie cronache familiari, pagine di diario, frammenti, dediche, massime e aforismi. Segue un’appendice con gli scritti di attribuzione incerta. La genesi dei testi è ricostruita nell'Introduzione, congiuntamente alla formazione culturale dell’autore triestino e alle sue collaborazioni giornalistiche (a cominciare da quella più duratura per «L’Indipendente»). La sezione delle Testimonianze, oltre a presentare specifiche note esegetiche, tenute distinte da quelle dell’apparato tipico dell’edizione critica, costituisce un’ulteriore guida per il lettore, mentre la Nota ai testi fornisce una descrizione dettagliata dei testimoni e chiarisce i criteri di edizione dei testi pubblicati.
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Grandi firme,
Letteratura,
Libri,
Storia del giornalismo,
Storia italiana
05 giugno 2019
In libreria
Andrea Fontana
Regimi di verità. Convivere con leggende e fatti alternativi
Codice edizioni, Torino, 2019, pp. 144.
Descrizione
C’era una volta la verità dei fatti. Siamo nati e cresciuti in un mondo in cui l’appello ai fatti era imperativo, il ricorso alla scienze un obbligo, la ragione delle competenze un vincolo del comportamento professionale, la vita privata un sacro segreto. Poi ci siamo ritrovati in un ambiente sociale, economico e politico completamente diverso, in cui leggende e credenze valgono come notizie e conoscenze reali e accertate; quello che conta non è il contenuto, ma come viene raccontato. Siamo capaci di usare questa nuova forma di intelligenza narrativa, gestendo contenuti testuali e visivi di tutti i tipi, tra parole, link, hashtag, video, foto e meme? Nella fiction economy e nel mondo della post-verità, infatti, siamo noi il bottino da conquistare. Come sopravvivere quindi in questo nuovo regime di verità in cui siamo entrati? Questo libro propone alcune soluzioni.
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